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the bear 2

The Bear 2 è la (anti)Serie TV del momento

7 minuti di lettura

Dove eravamo rimasti? Ah sì, ai soldi dentro le latte di passata di pomodoro. Un atto che segrega, in apparenza, i primi sette episodi in un ripostiglio di ricordi unti e trasandati. E che apre un nuovo capitolo sulla storia del Beef of Chicagoland, lo storico paninaro della famiglia Berzatto, appartenuto al suicida Mike (Jon Bernthal) e ora ereditato da Carmen (Jeremy White), il figlio minore e rinomato chef di fama internazionale. Si ritrovano incastrati, quindi, di nuovo in una spirale da incubo: quella di un fratello tossicodipendente, più spaccino che cuoco, che di punto in bianco lascia in eredità i suoi fardelli, le sue spese, quasi come a dire: “non ce la faccio cugini. Pensateci voi”.

Ecco tutte le premesse di The Bear 2, nuova stagione della tanto chiacchierata Serie TV Star Original di Disney+, creata da Christopher Storer e disponibile integralmente sulla piattaforma dal 16 agosto.

The Bear 2, chiunque può cucinare?

the bear 2 jeremy white seconda stagione disney+

Dunque si ritorna alla strana e periferica metropoli della prima stagione. Sweet home Chicago, quella che cambia irrimediabilmente e che, dopo il Covid, deve anche fare i conti con una crisi imperante. Sempre più ristoranti della città chiudono i battenti, e il Beef dei “Bear” (da Berzatto, pronunciato all’americana bearzato), lo testimonia la prima stagione, sembra il prossimo nella lista. Eppure Mike non smette di sorprendere nemmeno dalla tomba e fa trovare a Carmy circa 300.000 dollari in contanti. Con quei soldi il team del Beef decide di aprire finalmente The Bear, il ristorante che Carmy ha sempre voluto aprire insieme ai fratelli, oltre al defunto Mike anche Sugar (Abby Elliot), e al cugino acquisito Charlie (Ebon Moss-Bachrach).

Tutta la seconda stagione di The Bear è dunque il tentativo non facile di rischiare, una volta per tutte, a prendere in mano l’attività, in un complesso e intricato legame che va oltre la famiglia, oltre la vita stessa. È la cucina al centro di tutto, ovviamente. Un inno d’amore che farebbe qualsiasi innamorato alla propria arte. Anche quando per dimostrarlo Carmy non vuole “abbassarsi” alla pura semplicità, tenta fino in fondo di arrivare in cima, dove nessuno osa. Dalla Ratatouille dell’omonimo film Pixar, all’hamburger insaguinato di The Menu; la cucina nel cinema prima di tutto vuole (quasi) sempre esaltare lo spirito di unione che aggrega. Non The Bear, non l’orso di Chicago, che nel primissimo episodio della prima stagione si rifiuta addirittura di cucinare gli Spaghetti and meatballs.

Una questione di famiglia…

the bear 2 seconda stagione jamie lee curtis disney+

Ma c’è un motivo di fondo: Carmy ha sempre e solo voluto dividere la sua cucina dalla famiglia. Una creatura maltrattata ingiustamente, distrutta in mille pezzi, e che lui ha raccolto saggiamente negli anni per prendersene cura. Si sta parlando sempre della cucina ovviamente; perchè per quanto riguarda la famiglia non ci sono speranze.

D’altronde, c’è sempre un orso in agguato pronto a saltare sulla sua preda. Un piatto servito male, le preoccupazioni di un padre, un passato disfunzionale e traumatico, o una voce scandita che ripete insistentemente la stessa frase: every second counts.

…e di tempo

the bear 2 seconda stagione jeremy white disney+

The Bear 2 è, infatti, un conto alla rovescia: inizia con una promessa, aprire il ristorante entro tre mesi, e procede spedito, inesorabile come il tempo. Sulle pareti delle cucine, d’altronde, campeggiano giudicanti come dei santini, orologi digitali di ogni forma e grandezza. Scandiscono un ritmo che scivola via e che, come nella favola di Achille e la tartaruga, è una sconfitta accertata. Achille corre più veloce, ma deve stare attento a non farsi superare dalla tartaruga. Come fare? La vita non è un orologio; una costruzione che, fino a prova contraria, è artificiale. Non è tanto meno una serie ordinata di mansioni o azioni. È anche e soprattutto un’insieme confuso di moltissime cose che non dialogano mai tra loro come si deve: famiglia, casa, lavoro, amore.

L’ultimo dell’elenco, in particolare, lo sperimenta anche Carmy in The Bear 2, dopo una prima stagione in cui sembrava che ne fosse immune.

The Bear 2, l’anti-Serie tra esplosioni e pesci

the bear 2 jeremy white seconda stagione disney+

La Serie alterna così episodi decisi, dove il gruppo, più affiatato che mai, lavora incessantemente per l’apertura, e altri sconnessi, ritmati a palla, quasi vicini all’esplosione. È il caso di Pesci, il sesto episodio. Parabola famigliare dei Berzatto, che in poco più di un’ora racconta tutto quello che fino a quel momento si poteva intuire sulla natura della famiglia. Ma è anche il caso di episodi più tranquilli, come Melata e Forchette, momenti di transizione in cui lo sguardo si sposta sui personaggi secondari.

E così, ritmica, con il battito accelerato, The Bear è grande spirito d’intrattenimento e graffiante ironia. Un’anti-Serie che orbita solitaria nel cosmo di perdizione seriale degli ultimi anni, fatto di Serie TV mattone che non hanno più niente da dire (nonostante spendano migliaia di parole). Forse è un tentativo maldestro di colmare vuoti di idee e mascherare il tutto con frasi altrettanto svuotate di senso, o forse è solamente il riflesso di un panorama produttivo in totale crisi. Di certo c’è che The Bear non ha paura di osare; gridare e graffiare sono le sole cose che sa fare, ma è nell’imperfezione dell’esistenza che si colgono i secondi migliori. Quelli che contano.


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Studente alla Statale di Milano ma cresciuto e formato a Lecco. Il suo luogo preferito è il Monte Resegone anche se non ci è mai andato. Ama i luoghi freddi e odia quelli caldi, ama però le persone calde e odia quelle fredde. Ripete almeno due volte al giorno "questo *inserire film* è la morte del cinema". Studia comunicazione ma in fondo sa che era meglio ingegneria.

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