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The Beatles: Get Back

The Beatles: Get Back – Peter Jackson dirige i FabFour

Il documentario per tutti i fan dei Beatles (e non solo)

5 minuti di lettura

Per la regia di Peter Jackson, The Beatles: Get Back è una mini-serie documentario prodotta da Disney + e disponibile sulla piattaforma dal 25 Novembre. Essa porta alla luce svariate ore di filmato completamente restaurato e fino ad ora rimasto inedito, che ripercorrono il mese delle registrazioni dell’ultimo album della band, fino ad arrivare al celebre concerto sul tetto, imbastito a sorpresa e interrotto bruscamente dalla polizia.

Le tecnologie all’avanguardia di The Beatles: Get Back

The Beatles: Get Back documentario

The Beatles: Get Back presenta tre episodi della durata di circa 2 ore e 40 l’uno, in cui vengono mostrati filmati inediti della band di Liverpool durante il loro ultimo periodo di lavoro. In particolare, il documentario espone la produzione dell’album, Let it be, durata all’incirca un mese e terminata con l’iconico concerto sul tetto del numero 3 di Savile Row, che ospitava gli uffici della Apple Corps, azienda fondata dagli stessi musicisti.

Queste perle esclusive ripercorrono la rifinitura di alcuni brani, ancora in fase di stesura, le prove nel capannone a Twickenham e le effettive registrazioni dell’album. Il recupero dei filmati è stato reso possibile da tecnologie all’avanguardia utilizzate sia per quanto riguarda il video, che il montaggio sonoro. Infatti, anche solo osservando di sfuggita 10 minuti dell’originale Disney +, ci si può rendere conto dei frame in alta definizione e dei colori nitidi, tanto da far dimenticare allo spettatore di star guardando un filmato realizzato più di 50 anni fa.

L’intelligenza artificiale utilizzata in The Beatles: Get Back si serve infatti di algoritmi di deep learning in grado di riprodurre fedelmente voci e immagini, generando sostanzialmente una copia dei filmati originali. Questo velo di Maya viene squarciato solo in alcuni attimi dove alcuni soggetti in camera risultano fuori fuoco e il labiale dei protagonisti non coincide a pieno con ciò che viene detto.

Il regista, Peter Jackson, è comunque molto fiero del lavoro svolto, e a ben diritto, dal momento che ha passato 4 anni impegnato nella selezione del materiale (che inizialmente ammontava a quasi 60 ore) e che, nel ventesimo anniversario dell’uscita del suo celebre film Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello, ha potuto sbizzarrirsi con altrettanti effetti speciali rivoluzionari.

Cosa vediamo nella docu-serie

The Beatles: Get Back Peter Jackson

Otto ore in compagnia dei Fab Four portano a galla alcuni tratti distintivi dei componenti del quartetto, sia come individui che come gruppo, immortalati nel periodo appena precedente al loro definitivo scioglimento. Vediamo John Lennon, calmo e concentrato, seguito costantemente dalla nuova moglie Yoko Ono come fosse un’ombra; Paul McCartney, intraprendente, creativo e padre amorevole (emozionanti i momenti d’affetto con la figlia adottiva Heather nel terzo episodio); a seguire George Harrison, inasprito, durante la registrazione abbandona la band in maniera apparentemente definitiva, a causa dei dissidi con John e Paul che volevano imporre le loro idee al chitarrista. Ritornerà solo dopo un chiarimento privato con gli altri tre membri. Infine Ringo Starr, inconfondibile portatore della filosofia vivi e lascia vivere e fiero batterista.

Le riprese originarie si svolsero sotto la regia di Micheal Linsay-Hogg, che aveva come obiettivo un reportage di cui inizialmente non si conosceva la natura. Da tutte le ore girate, si ricavò il film Let it be – Un giorno con i Beatles, che riprende però solo il rooftop concert, tralasciando il mese precedente di prove e registrazioni. Grazie al documentario di Jackson invece le ore che non avevano mai visto la luce hanno modo di prendere vita e mostrarci i Beatles come li conosciamo: sfrontati, creativi, liberi e divertenti, ciascuno con le proprie unicità. Possiamo anche comprendere meglio il loro rapporto con le telecamere e i produttori, sempre scherzoso e naturale, oltre che estremamente consapevole.

La visione tuttavia, risulta particolarmente lunga per chi non è un fan, che possa cogliere e apprezzare a pieno l’importanza storica di questo documento in cui si assiste in prima persona alla stesura di pezzi del calibro di Let it be e Get back. Chi li segue assiduamente ha già avuto la possibilità di conoscere i musicisti in altre svariate situazioni, ma The Beatles: Get Back offre un’occasione in più per scoprirli. Consigliato anche a chi è interessato a vedere il risultato di questo magnifico restauro audio-video, unico nel suo genere.


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Classe ‘98. Studio giornalismo e amo tutto ciò che mi fa sentire viva: i film, la musica rock, il palcoscenico e di tanto in tanto qualche sport estremo. Ho un occhio di riguardo per la filosofia e la psicologia. Mi piace pensarmi libera.

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