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The Crown 5, l’Annus Horribilis di una serie un po’ stanca

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6 minuti di lettura

Dio salvi la Regina, o meglio, Dio salvi The Crown 5. Due anni dopo il successo della quarta stagione, The Crown torna su Netflix con la sua penultima stagione (qui il riassunto dei capitoli precedenti), forse la più complicata e la più chiacchierata del suo percorso televisivo. I dieci episodi, disponibili sulla piattaforma dallo scorso 9 novembre, sono schizzati senza nessun problema al primo posto delle serie più viste su Netflix in sole 24 ore, ma questa nuova fatica si è dimostrata essere all’altezza di una Serie TV di tale portata?

Un racconto fratturato

The Crown 5 NPC Magazine

Anni ’90 del decennio scorso. Elisabetta II (Imelda Staunton) si prepara ad affrontare quello che diverrà il decennio più difficile del suo Regno. L’Inghilterra affronta la realtà e fa i conti con il rapporto – che va sempre di più deteriorandosi- tra il Principe di Galles Carlo (Dominic West) e la Principessa di Galles Diana Spencer (Elizabeth Debecki), e mentre gli scandali tra i due arrivano in superfice, altre minacce incombono sulla monarchia. Il rapporto alle strette tra la Famiglia Reale e Diana, l’Annus Horribilis, lo scandalo della nave reale Britannia e l’ascesa del Primo Ministro Tony Blair (Bertie Carvel), disegnano le sorti di questa nuova stagione.

Annus Horribilis, espressione latina traducibile con anno orribile, colmo di disgrazie. Così si può definire il 2022 per The Crown, arrivata ormai alla sua quinta stagione. La nuova stagione, infatti, prende forma e vita nel momento più duro della Monarchia, ad un anno dalla morte del Principe Consorte, Filippo il Duca di Edimburgo, ma soprattutto a distanza di due mesi dalla morte della sostanza stessa della serie tv, la Regina Elisabetta II. In questo contesto muove i suoi passi The Crown 5, con numerose e difficili salite e ben poche discese, all’interno di una sceneggiatura che contribuisce a togliere alla serie – e alla Corona stessa- quella patina dorata che tanto aveva caratterizzato il lavoro fatto fino a questo momento.

The Crown 5 è l’epopea di Carlo e Diana

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Il fulcro di The Crown 5 è innegabile e facilmente riconoscibile: la separazione e il divorzio tra il Principe Carlo e la Principessa Diana. Ecco, quindi, che l’argomento più interessante per la stampa e più alla mercè di tutti, sgattaiola tra le righe di una narrazione che di per sé non convince, accaparrandosi un posto in prima fila. Quella che da sempre era considerata una favola moderna, assume ben presto le vesti di un caso mediatico, conducendo l’intero prodotto finale su binari non comuni all’impostazione della serie, con una narrazione ferma e pesante che toglie i suoi riflettori dalla colonna portante della Corona stessa, Elisabetta II.

Elizabeth Debecki è nata per interpretare Diana. L’aspetto, le movenze, gli occhi languidi e l’animo triste, sono tutte caratteristiche incarnate all’interno del personaggio della Debecki, che sembra quasi riportare in vita la Principessa stessa. Ruba la scena e spiazza, con l’interpretazione più convincente, veritiera ed efficace della messa in scena finale di The Crown 5. Nonostante questo, è poca e quasi nulla l’attenzione verso la sfera psicologica della Principessa che tanto aveva caratterizzato la Lady Diana di Emma Corrin della quarta stagione, quasi necessaria per la trattazione delle tematiche delicate affrontate questa volta.

The Crown 5 è una (quasi) falla nel sistema

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Uno dei problemi maggiori all’interno di The Crown 5 risulta essere quello che precedentemente si era dimostrato essere uno dei suoi punti di forza maggiori, il cast. Matrice della storia raccontata, questa volta il cast non soddisfa le richieste sottointese di una narrazione di tale portata. Fatta eccezione per la Lady Diana di Elizabeth Debecki, il restante e folto gruppo di personaggi si trasforma in una semi anonimità. Dominic West è il Principe Carlo, qui privato di alcune delle sue caratteristiche principali in favore di un ritratto scarno. Ma il problema maggiore risiede nella Regina Elisabetta.

Dopo Claire Foy e Olivia Colman è toccato ad Imelda Staunton prendere le redini del ruolo più complesso e difficile di tutta la Serie TV. Se con le prime due il casting aveva centrato il segno, questa volta fa cilecca, cadendo nella scelta di un’attrice che, seppur brava, toglie alla Regina l’alone di mistero e fermezza che tanto aveva caratterizzato le interpretazioni precedenti. Se poi si sommano gli ingredienti, si ottiene un prodotto finale che – nonostante rimanga godibile e interessante– viene privato della sua tipica forza interna e maestosità di cui The Crown negli anni si era fatto portavoce.


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Rebecca, classe 2000. Scrivo da che ne ho memoria e da ancora più tempo guardo film. Ho troppi film preferiti, sono innamorata del cinema in tutte le sue forme, vorrei vivere all'interno di una sala cinematografica e aspetto il Festival del cinema di Venezia come fosse Natale.

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