Dalla Croisette agli schermi di Sky (e NowTV), il 5 giugno debutta per il pubblico italiano il primo episodio di The Idol. L’attesissima serie dal creatore di Euphoria, Sam Levinson, ha già fatto parlare di sé, non sempre in maniera positiva. La produzione HBO e A24 è stata presentata in anteprima durante la scorsa edizione del Festival di Cannes, dove non si sono risparmiate le numerose critiche. The Idol sarà davvero così scandalosa come promette?
Cosa sappiamo di The Idol
The Idol si presenta come un torbido viaggio nella lussuriosa perdizione della fama e dell’eccesso, ma non solo. Tra le famose colline di Hollywood prende vita una storia d’amore viscida e tossica tra una giovane ed emotivamente fragile cantante e il proprietario di un night club con il codino. Sarà composto da sei episodi che in Italia verranno rilasciati ogni lunedì sera su Sky e in streaming su NOW.
La collaborazione tra Levinson e The Weeknd dà vita a una storia oscura ed erotica, quasi un’incarnazione della discografia del cantautore, che illanguidisce il girato con i toni del rosso e del nero, come a riprendere il suo più celebre album, After Hours. La teatralità di cui Levinson aveva già dato prova in Euphoria riemerge in una veste adombra e sensuale dal tocco vintage anni 2000.
I protagonisti di The Idol: Tesfaye, Depp e Levinson
Si vocifera di The Idol già dal lontano 2021, anno in cui sono iniziate le riprese. Il cast e la produzione di questa serie l’hanno preceduta per fama dal primo istante, rivelando la triade al centro del chiacchierato esordio: Tesfaye-Depp-Levinson.
Lily-Rose Depp, nepo baby figlia del celeberrimo Johnny, indossa i panni (più che succinti) di Jocelyn, pop star di fama internazionale che cerca di riprendere in mano la propria carriera dopo la morte della madre. Dopo alcuni ruoli secondari la vediamo per la prima volta nelle vesti di una protagonista dall’estetica heroin chic. Nel primo episodio, tra uno scandalo, uno shooting e un’intervista, la osserviamo condurre la vita sfrenata e sregolata tipica di chi abita un’esistenza sotto i riflettori.
Troviamo poi Tedros, interpretato da Abel Tesfaye, meglio conosciuto per il suo progetto musicale The Weeknd, per la prima volta davanti alla cinepresa. Dopo anni di consolidate collaborazioni musicali con il mondo del cinema, tra le quali ricordiamo le colonne sonore di Cinquanta sfumatura di grigio, Black Panther, Avatar 2 e perfino Il trono di spade (nel caso ve lo foste perso), Tesfaye si cimenta alla produzione e tenta una prova attoriale che forse non convince fino in fondo ma che riesce comunque a donare una sorta di credibilità al personaggio subdolo e sfacciato di Tedros.
Infine Sam Levinson, ideatore, produttore e regista, accompagnato da Tesfaye, Fahim e Seimetz. Forte delle critiche che gli sono state rivolte per la seconda stagione di Euphoria, considerata da molti un vuoto esercizio di stile, a tratti iper-sessualizzante, Levinson fa orecchie da mercante e propone uno show ancora più scabroso ed erotico; uno spettacolo carnale che ha l’intenzione di ritrarre, apparentemente senza alcun filtro, il malato mondo dello spettacolo.
The Idol è già sotto una pioggia di critiche
Le critiche sollevate a The Idol sono iniziate ben prima del suo debutto a Cannes. A marzo di quest’anno, infatti già si parlava di pesanti accuse che sono state rivolte non solo alla serie, ma anche all’intera produzione. Infatti secondo alcuni reportage, come quelli di Rolling Stones e Deadline, non solo lo show avrebbe superato ogni limite della decenza, ma sarebbe stato “dirottato” in corso d’opera.
Infatti, inizialmente era stato dato molto più spazio alla regista indipendente Amy Seimetz e alla sua visione più complessa e analitica. Dopo la pausa delle riprese a causa degli impegni di Levinson, che nel frattempo stava girando anche la seconda stagione di Euphoria, e di Tesfaye, alle prese con il suo tour, la quasi totalità del girato è stato rielaborato, permettendo alla visione dei due di prendere il sopravvento sulla serie.
Proprio la maggiore partecipazione creativa al progetto da parte di Levinson e Tesfaye sembra sollevare non pochi dubbi per quanto riguarda il confine della provocazione. Molti hanno già etichettato The Idol come un prodotto controverso che sembra portare in vita le fantasie perverse di uomini tossici e manipolatori. Queste critiche si fanno forza anche sulle parole dello stesso Tesfaye che, sempre secondo Deadline e Rolling Stone, avrebbe proposto parecchie modifiche per allontanarsi da una visione, a suo parere, eccessivamente femminile e femminista.
A seguito di queste affermazioni sarebbero spuntate, quindi, molte più scene osé, di nudo e a sfondo sessuale che non sono risultate particolarmente gradite al pubblico di Cannes. Dai primi due episodi che sono stati proiettati in anteprima è risultato che The Idol mancasse di qualcosa di importante e interessante da raccontare, soffermandosi smodatamente su scene gratuitamente scandalose che, inoltre, indugiano ossessivamente sul corpo della protagonista.
Non bisogna dimenticare, però, che le critiche si rivolgono esclusivamente al primo (e, in anteprima, al secondo) episodio. Sono stati gli stessi Levinson e Tesfaye a dichiarare di amare l’idea di far incazzare il pubblico e la critica grazie ad una storia che parlasse del lato più oscuro dell’industria musicale, che sicuramente Tesfaye, viste le sue esperienze e la sua discografia, conosce molto bene. Non ci sarebbe dunque da stupirsi se anche The Idol, come molte altre serie TV (una fra tutte Il trono di spade) si fosse avvalsa dello scandalo e della fama di prodotto estremamente erotico e sessuale per poi virare su tematiche più concrete. Non ci resta che attendere i prossimi episodi.
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