The In between – Non ti perderò è il titolo del nuovo film romantico fantascientifico targato Netflix, diretto da Arie Posin. Presente sulla piattaforma dall’8 Aprile, il dramma è tratto dall’omonimo libro di Marc Klein (sceneggiatore di Serendipity) e ricalca la trama dell’iconico Ghost (1990) con Patrick Swayze e Demi Moore, in cui il protagonista maschile scompare per morte violenta lasciando sola la fidanzata, per poi continuare a comunicare con lei attraverso segnali paranormali.
The In Between è un film riuscito?
Quella che apparentemente è solo una semplice commedia stucchevole, ha in realtà l’ambizione di arrivare ben più in profondità: il film tocca i temi della vita e della morte, e soprattutto dell'”in between“, il posto collocato tra la vita e la morte ricercato ossessivamente da Tessa (Joey King, che abbiamo già visto in The Kissing Booth), la protagonista, a seguito del prematuro decesso del fidanzato Skylar (Kyle Allen).
Il risultato di questo lavoro è per l’appunto un Ghost dei giorni nostri, rivolto prevalentemente ai moderni adolescenti, che non presenta grande creatività in termini di tecnica o sceneggiatura. La penna di Klein è ben visibile, visti tutti gli elementi di rimando alla magia presenti nel corso del film, che però non vengono mai approfonditi, rendendo così l’apparizione di Skylar quasi scontata e priva di un’adeguata suspance che la preceda.
Soprattutto all’inizio, The In Between parte a rilento e ciò potrebbe scoraggiare gli spettatori più scettici. Nel corso della visione si crea un ritmo maggiore, che però non aiuta comunque il copione a discostarsi dal prototipo del tipico film romantico definito comunemente strappalacrime.
Tuttavia, sono presenti alcuni spunti interessanti nella pellicola: il primo è senza dubbio la recitazione di Joey King, attrice protagonista che tiene magnificamente testa alle due ore di film e si cala perfettamente nel ruolo della 17enne Tessa (nonostante nella realtà abbia 22 anni), una giovane dal passato familiare difficile e con molte fragilità, ma con una grande passione che le dà grinta e volontà, la fotografia.
Sarà proprio grazie alle fotografie che Tessa inizierà a cercare il suo deceduto fidanzato in quella terra di mezzo tanto agognata.
Altra particolarità, sono le similitudini e differenze con il già citato Ghost.
Similitudini e differenze the The in between e Ghost
Forse mettere The in between e il cult del 1990 a confronto è un po’ azzardato, tuttavia non mancano le possibilità di paragone. Il fulcro centrale di entrambe le vicende è che uno dei due membri della coppia non è riuscito a dire le due fatidiche parole “Ti amo” all’altro, prima della loro tragica separazione. Solo che mentre in Ghost è Sam (Patrick Swayze), il defunto, che scompare senza aver dichiarato apertamente l’amore per la fidanzata (Demi Moore), nel caso di The In Between è Tessa stessa, la superstite, a dover affrontare il rimpianto di non aver pronunciato la frase tanto agognata nel mondo dei vivi.
Nel primo film, inoltre, i turbamenti interiori del protagonista che gli impedivano di aprirsi con la futura sposa non vengono indagati, a favore di scene d’azione e di riflessione sul labile confine tra vita e morte, mentre in The in between tutta la storia ruota attorno alle difficoltà emotive che hanno spinto Tessa a non pronunciarsi a Skylar.
Altra similitudine/differenza è il ruolo del medium, personaggio che in origine era interpretato da Whoopi Goldberg (ruolo per cui vinse l’ambita statuetta d’oro) e che qui è rappresentato da due personaggi marginali: dapprima la vecchietta dell’ospedale, che indicherà a Tessa la pista da seguire per ritrovare il fidanzato, ed in seguito la migliore amica della protagonista (Celeste O’Connor), che dopo aver capito che l’anima di Skylar si trova ancora sulla Terra, tenterà di manifestarla attraverso metodi esoterici, ma fallimentari (come la tavola Ouijia).
In conclusione, The In between – Non ti perderò è un moderno dramma per adolescenti, che nonostante si serva di escamotage sci-fi e riferimenti a cult del passato in maniera potenzialmente interessante, resta un film che non si pone al di sopra della media, adatto perlopiù ai più giovani amanti del genere.
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