fbpx
The Wicker Man

The Wicker Man, i 50 anni del capolavoro Horror

/
10 minuti di lettura

Esistono molti sottogeneri della categoria Horror. Alcuni tra questi sono molto noti, basti pensare allo Slasher, allo Splatter, o al Gotico. Ma tra le varie tipologie ne esiste una che trae la propria forza da radici profonde, immerse in antichi culti pagani e di tradizioni rurali: il Folk Horror, che vanta tra le sue fila pellicole più o meno recenti come Kill List, Men, The Witch e l’acclamato Midsommar.
Non tutti però sanno che molte di queste opere devono la propria identità a uno dei capostipiti che hanno fondato questo particolare genere, ovvero The Wicker Man, di Robin Hardy.

Insieme a Il Grande Inquisitore (1968) e La pelle di Satana (1971), The Wicker Man è sicuramente una delle pellicole fondamentali del proprio genere, un capo d’opera che ha definito stili e caratteristiche che hanno influenzato inequivocabilmente la storia del cinema.
Per celebrare i suoi cinquant’anni, noi di NPC Magazine abbiamo preparato per voi un articolo per poter approfondire la natura di un film importante ma, fin troppo spesso, poco considerato.

The Wicker Man, un abisso misterioso

the Wicker Man

La storia di The Wicker Man inizia con l’arrivo del sergente Neil Howie (Edward Woodward) a Summerisle, piccola isola nota per i suoi abbondanti raccolti. Howie, oltre a essere un ufficiale di polizia, è anche un uomo profondamente cattolico, legato alla propria religione e spinto da una ferrea morale. Appena giunto sull’isola, il sergente svela ai cittadini che è stato inviato fin là con il compito di far chiarezza sulla sparizione della dodicenne Rowan Morrison, in seguito a una denuncia avvenuta tramite una lettera anonima.

Alle domande del sergente i cittadini sembrano non saper rispondere, ignorando l’identità della giovane ragazza. Persino la signora Morrison, proprietaria di un negozio di strani dolciumi, afferma di non avere alcuna figlia con quel nome. Howie, sospettoso di quelle risposte evasive, inizia così ad aggirarsi per l’isola in cerca di indizi che possano condurlo alla realtà, ma, man mano che avanza nel suo cammino, si ritrova a scoprire aspetti sempre più inquietanti e surreali che caratterizzano gli abitanti di Summerisle.

Tutti questi infatti sembrano praticare una religione sconosciuta, che li porta ad avere comportamenti fuori dal comune e a dichiarare una forte fede nel loro leader indiscusso: Lord Summerisle (Christopher Lee). Il percorso del sergente diventerà così ben presto una rapida discesa verso un abisso di inquietudine che cela dietro di sé una terrificante realtà.

The Wicker Man, dettagli grotteschi e atmosfere inquietanti

Ciò che colpisce subito di The Wicker Man è la sua formidabile messa in scena. Le scelte estetiche compiute da Hardy e dallo sceneggiatore Anthony Shaffer, prendendo ispirazione da illustrazioni e tradizioni antiche, riescono a creare un’atmosfera unica e suggestiva che fa immergere lo spettatore in uno stato immediato di confusione di stampo onirico.

L’inquietudine presente sull’isola è viva e si muove fra i vari cittadini manifestandosi nelle sue forme più esplicite: così come il sergente Howie, anche noi rimaniamo sorpresi nell’osservare le stranezze che ci ritroviamo di fronte agli occhi. Carcasse di animali, corpi nudi nella natura, bambini che danzano attorno a uno strano albero privo di rami sono solo alcuni degli elementi che riescono a conferire al film la sua particolarsisima identità. Elencarli tutti sarebbe inoltre impossibile, in quanto il punto di forza di The Wicker Man è proprio la cura di ogni singolo dettaglio in scena e nella scelta della scrittura dei dialoghi perfettamente mirati a destabilizzare lo spettatore.

Altro elemento predominante in questo senso è la colonna sonora che spesso assume proprio un ruolo diegetico e funzionale alla narrazione. Quasi come fosse un musical, la musica nasce dentro la scena e ne diventa padrona distorcendo ancora di più il significato di ciò a cui stiamo assistendo. Se la scena infatti appare cupa e inquietante, la musica si pone in maniera opposta assumendo toni felici e scanzonati. Il risultato che ne fuoriesce è un senso di spossatezza e di disorientamento che porta a un considerevole aumento della tensione narrativa, sempre in costante crescita e che assorbe man mano tutta la pellicola.

La regia di Hardy risulta sporca, fatta di movimenti di macchina e di riprese ravvicinate, ma comunque precisa nel mostrare ciò che è necessario per riuscire a trattenere lo spettatore incollato allo schermo. Non si può negare infatti che The Wicker Man sia un film horror perfettamente funzionante, fondato non tanto sull’orrore apparente, ma sul terrore crescente dell’inconsapevolezza e del mistero. Insieme al protagonista, ci ritroviamo anche noi a sprofondare in una confusione incomprensibile ma allo stesso tempo perfettamente orchestrata dagli abitanti stessi dell’isola.

Il merito di quest’ultima è sicuramente da attribuire anche alla splendida interpretazione dei vari attori che compongono il cast. Al di là della perfetta performance di Christopher Lee (che ha sempre ritenuto questa come la sua migliore interpretazione), sono estremamente funzionanti tutti i personaggi che abitano l’isola e che assumono toni grotteschi grazie alla loro espressività e al loro peculiare linguaggio.

Il paradosso della religione

Non si può negare che uno dei temi sui quali si fonda The Wicker Man sia quello della religione. Non è un caso infatti che, nella versione estesa del film, la pellicola si apra con la scena del sergente Howie intento a pregare e a compiere il rito della comunione, sottolineando così le forti radici cattoliche dell’uomo. Howie è un uomo convinto della propria Fede, alla quale si affida ciecamente. La Fede sarà così il vero terreno di scontro tra il poliziotto e gli abitanti dell’isola capitanati da Summerisle.

Il sergente infatti ripudia e disprezza le tradizioni dei cittadini, definondoli degenerati e folli. Un giudizio che sembra nascere anche all’interno della nostra mente, durante la visione della pellicola. Ma la volontà di Hardy e di Shaffer è in realtà ben differente: nello spingerci a immedesimarsi nei panni di Howie, gli autori ci stanno ponendo di fronte a un paradosso non poi così differente da quello posto da Matheson nel libro Io sono Leggenda (mi raccomando, state lontani dal tremendo film omonimo). Il paradosso consiste così nel farci rendere conto che, insieriti in un contesto in cui la normalità assume delle caratteristiche a noi sconosciute, noi stessi diveniamo gli elementi estranei, i folli da emarginare.

Diviene così chiara la critica che sta alla base della narrazione, basata sul concetto che il conflitto tra le religioni è costruito su una volontà di potenza di affermare la propria verità e che porta inevitabilmente a uno scontro culturale violento e privo di un reale arricchimento. Un concetto potente che, ancora oggi purtroppo, sembra essere tremendamente attuale.

Un film che vive nel tempo

Nonostante i suoi cinquant’anni, The Wicker Man è un film che riesce ancora a stupire e che non risulta invecchiato di un giorno. La sua eredità, come accennato all’inizio dell’articolo, si è espansa in moltissime opere e chiunque, vedendo lo stesso Midsommar, non potrà non sorridere notando i vari tributi fatti da Ari Aster nei confronti dell’opera di Hardy.

Un film importante che vive di suggestioni e di atmosfere e che, tramite la sua messa in scena e il suo profondo linguaggio, ci ricorda quanto può essere potente la settima arte.


Seguici su Instagram, Tik Tok, Twitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Nato nel 1993 , giusto in tempo per vedere Pulp Fiction l’anno dopo. 
Sono un musicista che ha una passione patologica per il cinema. Adoro la sala e sono fermamente convinto che debba esistere un girone infernale per quelli che parlano a voce alta durante il film. Scrivo, vivo, faccio cose, vedo gente.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.