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the witcher 3

The Witcher 3, la nuova stagione porta aria di novità

Con la prima parte di questo terzo capitolo, la Serie TV targata Netflix riesce ad essere più organica che mai (e più fedele ai romanzi).

6 minuti di lettura

È finalmente arrivata The Witcher 3 con la prima parte della terza stagione. Con i suoi iconici due anni di attesa, che già ci avevano fatto attendere la seconda stagione, Netflix renderà disponibile ora della fine di questo luglio tutti gli episodi del nuovo capitolo della Saga (perché di Saga Fantasy, quella scritta dal polacco Andrzej Sapkowski, stiamo comunque parlando). Per ora sono stati caricati sulla piattaforma solo cinque degli otto episodi totali, i prossimi tre sono programmati per la fine di luglio 2023.

E come al solito tutto cambia: tutto si miscela in una freschezza narrativa che migliora di capitolo in capitolo. The Witcher 3 è, così, una stagione che riesce ad essere più organica e centrata della seconda, ma che perde quei toni dark e quel look spettrale che nella prima stagione aveva (in realtà) convinto tutti. Geralt di Rivia è ancora il protagonista indiscusso, ma prepariamoci al peggio (?), perché dalla prossima stagione Henry Cavill verrà sostituito da Liam Hemsworth. Infatti, per questioni legate allo sviluppo produttivo della storia di The Witcher, Cavill ha deciso di mollare il suo ruolo, nonostante la protesta sia della produzione che dei fan della Serie TV.

The Witcher 3, alla ricerca di Ciri

The Witcher 3, henry cavill, Anya Chalotra e Freya Allan su Netflix

Tutti cercano la principessa di Cintra. Gli elfi che la credono la loro salvatrice, l’imperatore Emhyr, che vuole al suo fianco di nuovo sua figlia, i Re del nord, che la vorrebbero in sposa per ereditare Cintra e Rience, mago del fuoco che lavora per un misterioso mandante. La seconda stagione aveva portato più linearità all’interno di The Witcher, dopo che la prima aveva mostrato tre story-line non parallele e che intrecciavano in maniera più o meno azzeccata le vite dei nostri tre protagonisti, Ciri (Freya Allan), Geralt e Yennefer (Anya Chalotra).

Nonostante però quella linearità, l’intreccio politico e i continui sconvolgimenti di fronte della scorsa stagione non avevano convinto. In The Witcher 3, invece, gli showrunner hanno capito una cosa che si intravedeva gia negli episodi finali della scorsa. Geralt, Ciri e Yenneffer devono stare insieme. Sono quelli, infatti, i migliori momenti dello show, in cui tutto funziona e i personaggi creano quella chimica interessante che tiene lo spettatore attento.

Geralt e Yennefer, infatti, cercano di proteggere Ciri dalle mille fazioni che vorrebbero impadronirsene e allo stesso tempo cercano di riportare la pace nel continente. L’intrigo politico, che coinvolge le parti prima accennate, è coinvolgente e strutturato bene. I primi quattro episodi sembrano costruiti in modo tale da divagare per presentare il contesto, mettendo una pezza all’assenza di questo aspetto nella seconda stagione. Il tutto poi si chiude con un quinto episodio particolarmente strutturato, che gioca con le percezioni dello spettatore e dei protagonisti. Alla fine della prima parte di The Witcher 3, infatti, è inserita una rivelazione importante che alzerà l’interesse per la prossima trance di episodi.

Migliora la scrittura, peggiora il look

the witcher 3 henry cavill e anya chalotra in una scena della Serie TV Netflix

Per una scrittura e una narrazione che finalmente intriga e attira dopo averci ammorbato nella scorsa stagione, in The Witcher 3 il look della serie perde quel mordente che aveva sin dalla prima stagione. I mostri sono sempre più di contorno. Non è un male, ma sono sempre meno ispirati. Le scenografie sono le stesse ma sembrano riviste sotto un’altra luce. Le acconciature sono più eccentriche e voluminose. È tutto più kitsch. E se da una parte questo effetto è voluto nell’ultima puntata, che mette in scena un ballo in costume, per gli altri episodi l’eccessiva luminosità e sfarzosità di luoghi gia visti in diverse vesti fa rimpiangere quel senso di oscurità e mondo vissuto che c’era nelle precedenti stagioni.

Ciò non da, comunque, un eccessivo fastidio alla godibilità della trama di The Witcher 3, che finalmente si apre. Rispetto ai libri gli sconvolgimenti temporali apportati con la seconda stagione sono stati corretti, forse anche sotto indicazione di Henry Cavill, fan della saga sia videoludica che letteraria. Ranuncolo (Joey Batey) entra finalmente nel merito dell’azione narrativa e non rimane solo un comic-relief, Yennefer torna ad essere un personaggio meno ambiguo, risultando più profondo e studiato. Tutti i personaggi di contorno, seppur accennati riescono a dare allo spettatore il senso di coralità era mancato nella seconda stagione, che peccava di troppa carne al fuoco risolta in un nulla di fatto.

Dispiace ancora di più per l’abbandono di Cavill, ora che finalmente la storia aveva iniziato ad ingranare e gli showrunner si erano riavvicinati alla canonicità dei libri. Non ci resta che aspettare gli ultimi tre episodi in uscita a fine luglio, per capire gli sviluppi di questo buon inizio di stagione, sperando un migliore comparto artistico più ispirato e devoto alla Saga originale.


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Nato a Fermo, anno 1997. Scopro la passione per il cinema e per le serie tv durante l'università, studiando tutt'altro. Appassionato di film scomposti, imperfetti ed esageratamente lunghi, il mio regista preferito è Guillermo Del Toro. Le altre passioni sono la letteratura, il ciclismo e la politica.

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