Tiziano Terzani ha vissuto intensamente ed è stato testimone del suo tempo, ha scritto di accadimenti storici che avrebbero stravolto gli equilibri mondiali mentre avvenivano davanti ai suoi occhi.
Il documentario Tiziano Terzani: il viaggio della vita diretto da Mario Zanot riporta le registrazioni audio delle conversazioni tra Tiziano Terzani e il figlio Folco Terzani in preparazione della stesura della loro conosciutissima opera La fine è il mio inizio. Si tratta dunque del bilancio di una vita, ripercorsa dalla nascita fino alla malattia e alla morte; guidata da ideali morali e politici e, negli ultimi anni, da una nuova rivelazione e da un sentimento di unione con la natura in tutte le sue forme.
Tiziano e Folco, le parole di un padre al figlio
I primi anni di vita, vissuti a Firenze in una condizione di povertà estrema, sono descritti da Tiziano Terzani e dalla voce narrante di Monica Guerritore, e sono accompagnati da materiali d’archivio e fonti estremamente eterogenee – foto di famiglia, giornali, libretti di studi, video di repertorio – accostati a scene di animazione. Dalla Normale di Pisa, passando per l’incontro con la futura moglie Angela (che resterà sua compagna di vita fino alla fine) e i viaggi in Sudafrica per conto dell’azienda Olivetti, i primi anni sono descritti come un periodo di spensieratezza, curiosità e scoperta.
Tiziano Terzani giornalista, l’impegno sociale e la disillusione
Tuttavia, è con l’esordio della carriera giornalistica per l’Astrolabio di Ferruccio Parri che inizia a prendere forma nel racconto filmico la vera vocazione sociale di Tiziano Terzani. Grazie a una borsa di studio, nel 1967 si trasferisce negli Stati Uniti, dove scrive criticando aspramente la società americana, simbolo di un fallimento che porta l’autore a vedere il cambiamento come una vera missione.
Inizia poi a scrivere per il giornale tedesco Der Spiegel, per cui si recherà in Asia come corrispondente. Comincia qui il racconto di un’amara disillusione che Terzani non è restio nel raccontare e, al contrario, abbraccia con grande onestà intellettuale: Terzani afferma di aver assistito al fallimento del capitalismo socialista del Vietnam post-bellico, dei campi di rieducazione, alla ferocia dei Khmer Rossi in Cambogia, al controllo costante e alla spirale di violenza del Maoismo in Cina, dell’annichilimento e l’alienazione della nuova società giapponese basata su ritmi di lavoro insostenibili.
Da lì il racconto della malattia, la depressione, per arrivare infine alla trasformazione finale: da corrispondente di guerra Tiziano Terzani diventa uomo di pace. Il cambiamento avviene in India, una società che si allontana dal materialismo che Terzani ha rifuggito per una vita intera. In quel periodo gli viene diagnosticato un tumore incurabile e scopre la meditazione. Trascorre i suoi ultimi mesi di vita nella sua casa a Orsigna, sull’appenino tosco-emiliano, dove racconta il viaggio della sua vita al figlio Folco.
Tiziano Terzani, uomo o ideale?
Sono molti i registri utilizzati nel film che risultano a tratti disomogenei: le animazioni non sono sempre coerenti tra loro nello stile, la voce extradiegetica ha un’impostazione molto didascalica e biografica. La presenza di Tiziano resta molto “coperta” sia a livello visivo (dalle immagini di repertorio) che sonoro: la registrazione della voce non sempre è nitida e il sound design anziché accompagnarla ed esaltarla in alcune sequenze la sovrasta.
Il documentario Tiziano Terzani: il viaggio della vita riesce senz’altro in un preciso e accurato racconto cronachistico della vita del giornalista e pensatore, guidato dalle sue stesse illuminanti parole. Si ha l’impressione però che poco si sveli della dimensione più intima e privata dell’uomo, dei suoi rapporti con le persone che l’hanno conosciuto e amato, dei sentimenti e dei moti che hanno animato e seguito le sue scelte. Tiziano Terzani sembra così una monade, un maestro sulla montagna, dall’espressione oracolare e guidato da un senso di giustizia incrollabile dietro cui l’osservatore del documentario cerca di scoprire la sfera umana, oltre che quella ideale.
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