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Venezia 79, 4 film e una sezione che non avevi considerato

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7 minuti di lettura

Guadagnino e Chalamet, Harry Styles e Olivia Wilde, ma anche Ana De Armas, Vanessa Kirby e l’immancabile Willem Dafoe. Conosciamo nomi e volti dei film più attesi dell’imminente 79^ edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, al via il 31 agosto. Ma oltre al glamour del Red Carpet – quest’anno riaperto al pubblico – e alla luce dei fari puntati sul grande cinema mondiale (è Netflix ancora il protagonista), i Festival sono anche l’occasione per scoprire film altrimenti irraggiungibili.

Opere piccole o mastodontiche, almeno per durata, che obbligano a solcare le onde lunghe di un cinema proiettato in luoghi e tempi troppo spesso inesplorati. Ecco dunque 4 titoli a cui potresti non aver pensato e che non vedresti altrove che qui.

Bonus track: la sezione che hai sbagliato a ignorare e che, oltre a concederti un respiro dalle orde accalcate sull’ombra lontana di Harry Styles, potrebbe davvero sorprenderti.

Un Couple, Frederick Wiseman

Un Couple Wiseman NPC Magazine

Un documentarista prestato al lungometraggio. Frederick Wiseman ha 92 anni e una carriera straordinaria. Titoli come Primate (1974) e Welfare (1975), per non citare i più recenti Ex Libris o City Hall, ci hanno insegnato a osservare il mondo. Wiseman però torna al Lido di Venezia, dove nel 2014 ricevette il Leone d’oro alla carriera, con un film fiction diretto in soli ventitré giorni nel giardino La Boulaye, sull’isola di Belle Île. La storia è quella di Leo, Leo Toltoj. Anzi, della moglie Sofia, che ci conduce in un monologo a cui solo la natura pone freno. 64 minuti, ma la promessa di una storia che resta.

Sezione: In concorso

Bentu, di Salvatore Mereu

Bentu NPC Magazine

Salvatore Mereu dirige i suoi film in Sardegna, dove vive e produce un cinema che troppo spesso releghiamo alle cornici dei Festival. Dopo aver portato Assandira Fuori Concorso, nel 2020, Mereu torna a Venezia ma nelle pieghe della spesso sorprendente sezione parallela intitolata Le Giornate degli Autori. Bentu promette un lavoro senza precedenti nella filmografia di Mereu, perché nasce come collaborazione tra il regista e il corso di laurea magistrale in Produzione Multimediale dell’Università di Cagliari. Mereu porta a Venezia una crew giovane, trainando una nuova generazione e mettendo la firma a un piccolo miracolo di produzione.

La storia racconta la vita di Raffaele, stoico contadino in attesa del vento che lo aiuti a spargere i chicchi di paglia. Al suo fianco, il piccolo Angelino, che di esser piccolo non ne vuole più sapere.

Sezione: Giornate degli autori

When the Waves are Gone, di Lav Diaz

When the Waves are gone NPC Magazine

Lav Diaz è un grande e assieme piccolo nome. Il Maestro del cinema filippino ha vinto un Leone d’Oro e numerosi altri riconoscimenti internazionali, eppure in pochi possono vantare di conoscerne davvero la filmografia. Forse perché la sua fama lo precede: film lunghissimi, da sette e più ore di meravigliosi piani sequenza e riflessioni filmiche.

Quest’anno però Lav Diaz è Fuori Concorso, con quello che in molti si sono affrettati a chiamare “il suo cortometraggio”. When the Waves are Gone è infatti un film di “appena” 187 minuti, poco più dell’attesissimo ritratto di Marilyn Monroe interpretato da Ana De Armas.

Il cinema di Lav Diaz chiede impegno, come fosse un fidanzamento. Ma ai più pazienti regala il dono di un cinema emancipato dalle forme e dalle strutture, seppur dentro i richiami della drammaturgia di genere. Un film più breve è di certo occasione imperdibile per tutti coloro che hanno sempre voluto togliersi una curiosità: ma cosa ci mette Lav Diaz nei suoi film? Un piccolo spoiler, di certo ghiotto: When the Waves are Gone è una rivisitazione de Il Conte di Montecristo.

Sezione: Fuori concorso

Gli ultimi giorni dell’umanità, di Enrico Ghezzi

Gli ultimi giorni dell'umanità NPC Magazine

Un non-film, come amano definirlo i quindici coraggiosi protagonisti di un progetto iniziato nel 2019 e presentato proprio a Venezia con il sostegno e il plauso di Mario Martone e numerosi colleghi. Un’impresa ciclopica, come l’opera che ne consegue: trascinare oltre 700 ore di filmati tratti dall’archivio personale di Enrico Ghezzi in appena 300 minuti di documentario. Gli incredibili-quindici si sono autoproclamati redazione e hanno supportato una campagna di crowd funding grazie alla quale le elucubrazioni del genio dietro a Blob e Fuori Orario giungono a noi in forma di inestricabile, seppur irresistibile, matassa. Un film magmatico, anarchico e inaspettato, costruito secondo la logica del caos. Gli ultimi giorni dell’umanità è l’opera con cui non vediamo l’ora di incontrare – in molte e impreviste forme – il suo protagonista Enrico Ghezzi, miniera d’oro della cinefilia italiana di ogni tempo.

Sezione: Fuori concorso

Venice Immersive: la sezione che hai sbagliato a ignorare

Venice Immersive NPC Magazine

Il nostro ultimo consiglio ricade su un’intera sezione, forse la più ignorata del Festival e assieme la più foriera di novità. La Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è stata la prima grande manifestazione dedicata alla settima arte a istituire uno spazio pensato alla Realtà Virtuale. Dopo due anni di pausa causati dalla Pandemia, Venice VR, divenuto nel frattempo Venice Immersive, torna all’Isola del Lazzaretto con una nuova selezione di opere e alcuni best-of.

Per un futuro proiettato al metaverso, scoprire Venice Immersive significa prenotare un biglietto per i molti domani che ci attendono. Se avete mai provato un visore di realtà virtuale, sappiate che non avete comunque mai visto quello che l’isola del Lazzaretto ha in serbo per voi. Provare per credere.


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Studente di Media e Giornalismo presso La Sapienza. Innamorato del Cinema, di Bologna (ma sto provando a dare il cuore anche a Roma)e di qualunque cosa ben narrata. Infiammato da passioni passeggere e idee irrealizzabili. Mai passatista, ma sempre malinconico al pensiero di Venezia75. Perché il primo Festival non si scorda mai.

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