fbpx

WandaVision è finita e ci lascia soddisfatti e perplessi

10 minuti di lettura

Il 15 gennaio 2021, tra dubbi e curiosità dei fan, approdava su Disney+ la miniserie WandaVision. Portava con sé un pesante fardello: fare da apripista all’ingente mole di show del MCU che il colosso Disney aveva promesso di rendere disponibili sulla propria piattaforma di streaming. La scorsa settimana, dopo 9 episodi, la prima (e unica, stando a quel che si dice in giro) stagione di WandaVision è giunta alla conclusione.

wandavision

La serie ha aperto la cosiddetta Fase 4 del MCU, mostrandoci che fine hanno fatto i personaggi della mutante Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) e dell’androide Visione (Paul Bettany), che avevamo visto per l’ultima volta in Avengers: Endgame. WandaVision è stata creata e co-sceneggiata dalla regista e sceneggiatrice Jac Schaeffer, già impegnata nella scrittura di Captain Marvel e Black Widow. La regia è affidata a Matt Shakman.

WandaVision è una meta-sitcom nel mondo Marvel

wandavision

Chiunque tentasse di raccontare in breve la trama di WandaVision incontrerebbe qualche difficoltà. La serie si presenta immediatamente come una classica sitcom anni ’50. Ricalca lo stile dell’iconica Dick van Dyke, trasportandoci in un mondo in bianco e nero popolato dai cordiali cittadini di Westview. Ritroviamo i nostri due eroi Marvel, Wanda e Visione, catapultati proprio qui. Sono sempre loro, ma nelle vesti di una coppia di giovani sposi appena arrivati nella cittadina, occupati a cucirsi addosso una vita ordinaria nascondendo a tutti i loro poteri fuori dal comune. Tuttavia, già dal primo episodio capiamo che qualcosa di molto strano sta accadendo: Wanda e Visione sono parte di uno sceneggiato televisivo all’interno della serie stessa, una sorta di “meta-sitcom”. In ogni puntata sono i protagonisti di una sitcom proveniente da un’epoca diversa, fino ad arrivare agli anni ’90.

leggi anche:
Raya e l’ultimo drago: trama che vince non si cambia

wandavision

I due innamorati si costruiscono una famiglia, vanno a lavoro, stringono amicizie, ma intanto sono turbati dai bizzarri avvenimenti che pian piano iniziano a notare. Che qualcosa non torna lo capiscono presto anche fuori da Westview, tanto che lo S.W.OR.D., un’agenzia antiterrorismo, si accampa ai confini della cittadina per studiare il fenomeno.

Pezzo dopo pezzo emerge la verità: chiunque sia all’interno di Westview vive un’illusione e si trova sotto il controllo di Wanda Maximoff, che usa gli abitanti come personaggi delle sue trame da sitcom. Sul finale, tanti elementi in gioco: da un lato gli agenti dello S.W.O.R.D., che vedono Wanda come una minaccia e l’ex pilota Monica Rambeau che cerca di fare da mediatrice, dall’altro Agatha Harkness, una nuova nemica interessata ai poteri magici della mutante, e in mezzo Visione, che non sa più chi è e scopre l’inganno della moglie.

Il peso del dolore, che cosa ci insegna WandaVision

wandavision

In WandaVision, al di là della magia e dei poteri, al centro della narrazione ci sono la perdita e il dolore che ne consegue. Wanda non accetta la violenta separazione da Visione, che è morto nello scontro con Thanos. Grazie alle sue capacità, la mutante riesce a costruire una realtà fittizia, creando un nuovo androide con le fattezze e i ricordi dell’amato. Wanda si rifugia nella menzogna perché il dolore che prova la opprime. Come dirà Monica Rambeau, chiunque di noi, con il suo dono, l’avrebbe fatto. Da brava eroina Disney, alla fine farà la scelta giusta e libererà gli abitanti di Westview dall’incantesimo. Tuttavia la sua decisione è sofferta: si tratta di abbandonare i figli e il marito.

“Cos’è il dolore se non amore perseverante?”

Visione

È attraverso una commovente conversazione con Visione (che vediamo in un flashback) che Wanda inizia una terapia di superamento della perdita, che l’ondata di dolore che la investe, per quanto travolgente, non durerà per sempre. Confrontandosi con un androide per il quale è impossibile sentire la mancanza di qualcuno perché non ha mai avuto un caro verso cui sentirla, Wanda apre gli occhi sulla propria situazione. In fondo l’ha sempre saputo, lo si vedeva già nel momento in cui spiegava ai figli che non era possibile “resuscitare” il loro cagnolino appena morto: non perché non sia materialmente capace di riportarlo indietro, ma perché affrontare il dolore è il solo modo per andare davvero avanti.

Il successo della serie TV di supereroi che piace a tutti

wandavision

Il successo riscosso da WandaVision è innegabile, ma il fatto più sorprendente è che non soltanto i fan Marvel hanno seguito con interesse la serie. Infatti, molti estranei ai cinecomic hanno apprezzato la proposta del MCU, forse perché non si è limitata ad una trasposizione cinematografica di qualche storia classica da fumetto e non ha indugiato su battaglie e/o missioni da spie. Quali sono stati i punti a favore di WandaVision? Sicuramente un ruolo chiave è giocato dalla vincente reinterpretazione degli archetipi della sitcom, qui brillantemente riproposti: ogni episodio con la sua sigla realizzata ad hoc, curato nei dettagli per quanto riguarda le scenografie e i costumi, con punti di contatto con tante vecchie produzioni del passato (le sitcom Vita da Strega e La famiglia Brady, per citarne due).

leggi anche:
Tribes of Europa, idee e temi della nuova serie tv netflix

wandavision

Un altro elemento chiave è costituito dalla colonna sonora di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, ricca e variegata dato che necessita di adattarsi a più epoche storiche, ai combattimenti come alle allegre situazioni di vita familiare. A coccolare i vecchi fan invece ci hanno pensato gli infiniti easter egg e riferimenti ai fumetti inseriti negli episodi. Nel complesso, uno stile fresco, che sa di novità, unito alla bravura attoriale dei due interpreti principali, hanno incuriosito il pubblico e convinto la critica. Ultima cosa fondamentale, qualcosa che spesso passa in sordina: l’importanza delle teorie dei fan.

Con un solo episodio a disposizione ogni settimana, i fan di WandaVision hanno avuto molto tempo per sviluppare complesse teorie circa i fatti narrati, collegando indizi e spesso costruendo castelli di carta crollati con la visione della puntata successiva. Questo ha fomentato gli spettatori e aumentato l’attenzione intorno al prodotto Disney, fidelizzando l’audience (nel piccolo, è un po’ quel che accadde a suo tempo con Lost).

Il finale, perplessità e aspettative per il futuro

wandavision

Lo scontro finale con Agatha Harkness (che per tutto il tempo ha interpretato il ruolo di “vicina ficcanaso” e infine si è rivelata una potente strega pronta ad assorbire la magia di Wanda) è godibile, anche se l’ultimo episodio della miniserie appare troppo breve per spiegare le tante sottotrame aperte.

Resta qualche dubbio: che cosa è successo al Visione ricostruito dallo S.W.O.R.D. e usato come arma contro Wanda, adesso che anche lui ha i ricordi del Visione originale? Come spesso accade nei film targati Marvel, anche qua i villain hanno potenziale ma sono scarsamente approfonditi; si suppone rivedremo Agatha, poiché con lei abbiamo scalfito solo la superficie, ma non si è prestata neanche troppa attenzione al direttore dello S.W.O.R.D. Tyler Hayword e alle motivazioni che lo guidavano.

Prevalgono però le curiosità per il futuro. Ora che Wanda sa di essere la strega più potente al mondo, che farà per gestire la sua magia? E quale sarà il prossimo passo di Monica Rambeau, dopo aver scoperto di avere acquisito doti sovrannaturali? Aspettiamo la prossima uscita del MCU per scoprirlo.


Seguici su InstagramFacebookTelegram e Twitter per sapere sempre cosa guardare!

Classe 1998, con una laurea in DAMS. Attualmente studio Cinema, Televisione e Produzione Multimediale a Bologna e mi interesso di comunicazione e marketing. Sempre a corsa tra mille impegni, il cinema resta il vizio a cui non so rinunciare.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.