Un momento per te. Cos’è l’estate se non questo? Che siate lavoratori o studenti, l’estate avrà sempre un raggio d’ombra per rinfrescare i pensieri. Ma quando manca il tempo, bisogna ingegnarsi. Ci viene in contro Disney+, con la seconda stagione di Zenimation, disponibile sulla piattaforma dall’11 giugno. Non un film, nemmeno una serie; chiamiamola raccolta. Uno scrigno di otto brevi (brevissimi!) montaggi tematici. Per un massimo di sette minuti, gli episodi uniscono le scene di diversi film d’animazione secondo un argomento comune. Un’esperienza contemplativa, da dedicarsi nei momenti più caldi della mente.
Zenimation, la Disneyland dell’animazione
Disney+ è ancora la più strana delle piattaforme. Ogni contenuto è attraversato da un filo rosso; il passato del topo a disposizione dell’utente. Con un immaginario così vasto e inserito nella vita di tutte le generazioni, Disney+ si imbeve di un’autoreferenzialità disarmante. Potrebbe stancare; serie sui making of del mondo Walt Disney, Pixar, Marvel, poi documentari storici, ma anche Live action di cult del passato. È Disneyworld nel soggiorno di casa, dove tutto sembra dire: benvenuti a Disney, la tua infanzia non passa mai. Un unicum nel panorama dei servizi Streaming.
Alcuni aspetti convincono, altri sopravvivono anche grazie al recente implemento del portale Star, che ha ampliato la proposta con nuovi contenuti per i più grandi. Nell’insieme si rimane però ammaliati dalla capacità del topo di continuare a raccontarsi, come se il tempo non passasse mai. Zenimation è un esemplare di straordinaria bellezza nel catalogo Disney+, inserito nel solco di uno storytelling aziendale continuo.
Un Blob firmato Disney
Walt Disney sta portando avanti un discorso davvero unico nel suo genere, mostrando come l’immaginario collettivo che possiede non sia una realtà rigida, inamovibile. Appare ovvio nei discussi adattamenti Live Action (ultimo dei quali Crudelia), che riprendono i ricordi animati e li riportano all’oggi, con storie nuove per palati giovani. Ma sorprende anche in un prodotto apparentemente semplice come Zenimation. Ci ricorda Blob, il programma televisivo Rai che dagli anni Ottanta rimonta, rimescola, riporta alla luce momenti della televisione passata e presente.
Il rimontaggio, soprattutto di pellicole distanti e diverse (dal Pinocchio del 1940 alla recente Raya) non è mai un atto innocuo. Reinnesca la scintilla dei film, aprendo nuove prospettive. Tutto questo senza che sia mai proferita parola. I diversi episodi selezionano scene mute, addensando il contenuto in un remixaggio audio che accentua gli aspetti sonori. La cura del montaggio – che rispetta il formato delle pellicole mantenendone l’aspect ratio originale – è seconda solo al lavoro sulle musiche.
Prendiamo il primo episodio: pioggia. Le scene torrenziali in quasi mezzo secolo di film Disney non mancano, ma il lavoro sonoro crea l’illusione che il tempo non sia mai trascorso e la pioggia di quelle storie suoni uniforme. Ecco la meraviglia: unendo mille volti della Disney, Zenimation ricuce il filo rosso che attraversa gli Studios in una percezione di unicità. La pioggia non è più l’elemento singolo come appare in Bambi (1942), Il Re Leone (1994) o Tarzan (1999) ma un insieme coerente con firma Disney. È la pioggia di Disney, e non si può trovare altrove.
Un momento per te: mindfulness Disney
Zenimation crea un ordine nei più minimi dettagli, non solo immergendo lo spettatore in un’esperienza meditativa ma mostrano anche l’attenzione che da sempre Disney pone su ogni singolo aspetto dei suoi film.
Si passa dalla contemplazione dei paesaggi alla meraviglia delle trasformazioni, tutto senza mai uscire dai perimetro dell’universo Disney. È una prova di forza silenziosa ma assordante del valore di un immaginario nella vita di ognuno di noi. Un giorno dovremo dare contezza del peso di un’azienda come Disney nelle nostre vite. Per ora, ci accontentiamo di un montaggio che interroga lo spettatore sulle infinite possibilità che il topo ha per farci emozionare.
Per i più bisognosi di un momento di mindfulness, Disney+ propone l’episodio unico da 46 minuti: mezzo secolo di film (ed emozioni) in bottiglia. Tutto da bere.
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