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Ziggy Stardust, l’alter ego del glam rock torna al cinema

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8 minuti di lettura

3 Luglio 1973: a Londra, sul palco dell’Hammersmith Odeon, appare per l’ultima volta sulle scene quel personaggio magnetico e dai connotati mistici che ha fatto la storia del Rock, palesatosi come messaggero di un mondo alieno: Ziggy Stardust.

A 50 anni dal live di Londra, momento in cui Bowie decide di porre fine alla vita del suo alter ego Ziggy, nato solamente un anno prima con l’album The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, grazie a Nexo Digital il duca bianco torna al cinema, dal 3 al 5 Luglio, con una versione restaurata digitalmente del live del ’73, in 4k e con audio 5.1: Ziggy Stardust & the Spiders from mars: Il film.

Si tratta della riproposizione del film-concerto che vide la luce dieci anni dopo lo spettacolo, nel 1983, con lo stesso titolo e con la regia di D.A. Pennebaker.

Il restauro è stato curato dal figlio del regista, Frazer Pennebaker, il quale riconsegna al grande schermo, in oltre 1000 sale in tutto il mondo (qui l’elenco), la figura leggendaria ed evocativa di Ziggy Stardust.

Occorre però, prima di continuare a parlare di Ziggy Stardust & the Spiders from Mars, rendersi conto di come la portata artistica della figura di David Bowie non si sia esaurita entro i confini della musica, ma sia riuscita ad affermarsi anche in altri ambiti artistici e in particolar modo nel mondo del cinema.

David Bowie al cinema: i ruoli più iconici

Ziggy stardust

Appare chiara, a chiunque si approcci al mondo artistico di Bowie, la capacità magnetica che la sua presenza riesce a sprigionare.

Il suo percorso musicale ha sempre avuto un carattere teatrale in cui la portata della presenza scenica ha costantemente ricoperto un ruolo cruciale. Per questa sua capacità l’avvicinamento tra Bowie e il cinema avviene in maniera quasi spontanea, permettendo al musicista londinese di ricoprire tanti e diversi ruoli come attore, sia per comparsate, ma anche per personaggi più centrali.

Qui verranno citati i 3 ruoli più significativi:

L’uomo che cadde sulla terra (1976), di Nicolas Roeg

ZIGGY STARDUST L'uomo che cadde sulla terra David Bowie

La dimensione di “alieno”, che già connotava la figura di Ziggy Stardust, torna a far parte di David Bowie in questo film in cui viene chiamato da Roeg ad interpretare il ruolo di un extraterrestre venuto sulla Terra per salvare il suo pianeta dalla minaccia della siccità. (Dal film ne è stata tratta anche una serie)

Lo sguardo, le sue espressioni, i contorni di un volto che sembra giungere da altre dimensioni, partecipano a conferire al ruolo del protagonista, con estremo successo, quella ricercata aura extra-umana che lo caratterizza lungo tutto il film.

Labyrinth (1986), di Jim Henson

ZIGGY STARDUST Labirynth David Bowie

Il ruolo di Jareth, re dei Goblin, in questo film diventato cult, rappresenta forse il ruolo più azzeccato ricoperto da Bowie. Il forte carisma e il look stravagante del cattivo sembrano cadergli addosso alla perfezione, regalando all’immaginario cinematografico un ruolo allo stesso tempo spaventoso e affascinante.

L’ultima tentazione di Cristo (1988), di Martin Scorsese

ZIGGY STARDUST Bowie L'ultima tentazione di Cristo

Ne L’ultima tentazione di Cristo, uno dei film a tema religioso più controversi di sempre, Bowie collabora con Martin Scorsese, il quale gli affida il complesso ruolo di Ponzio Pilato. In una narrazione in cui si assiste a un Cristo che si allontana dalla tradizionale visione dei Vangeli, il nostro Duca bianco riesce a mettere in mostra le sue doti attoriali nell’unica lunga scena in cui prende parte.

L’ultimo atto di Ziggy Stardust

ZIGGY STARDUST live

Come accennato in precedenza, il concerto immortalato in Ziggy Stardust & the Spiders from Mars segnò l’ultimo spettacolo di David Bowie nei panni di Ziggy Stardust, e questo lo rese il momento forse più leggendario e iconico della sua carriera.

Lo spettacolo vide la partecipazione di 5000 fan resisi conto, fin dall’inizio del live, di essere di fronte ad un evento dalla carica artistica ed emozionale senza pari.

Ziggy Stardust fu accompagnato dagli Spiders from Mars, gruppo con cui collaborava in questo periodo, in quel momento cruciale che segnò sia un importante cambiamento stilistico per la sua carriera, volto a scoprire sempre nuove sonorità, rappresentando, però, allo stesso tempo uno dei suoi punti più alti, raggiunti con quel personaggio dai capelli rossi e dal fascino misterioso, messaggero non solo del mondo alieno, ma anche e soprattutto di quel Glam Rock che grazie a lui riesce a definirsi nello scenario musicale mondiale degli anni ’70.

Il montaggio del film appare piuttosto semplice, giocando sapientemente con lo zoom e alternando alle esecuzioni live scene riprese nel backstage, in cui si può, ad esempio, assistere a Ringo Starr a colloquio con Bowie, o ai cambi di costume di Ziggy tra un pezzo e l’altro, creando un flusso di immagini e suoni che rapiscono lo spettatore, fornendogli così i mezzi per immergersi completamente in quella atmosfera, dai risvolti magici.

Importante è anche il gioco di luci che scandisce il corso del film, in un vortice di buio e luce che facilmente si può associare all’anima ribelle e complessa del duca bianco.

Cosa c’è di nuovo?

ZIGGY STARDUST live

La versione restaurata del film-concerto, oltre a presentarsi come un chiaro omaggio alla figura di David Bowie, porta con sé alcune modifiche e nuovi elementi rispetto all’originale.

L’importante lavoro di restauro del film ha portato a poter proporre, in questo caso, la scaletta completa del concerto, senza il taglio di nessun brano. Infatti, si può assistere nelle scene finali all’esibizione del grande chitarrista Jeff Beck, non presente nella versione del 1983, durante l’esibizione di The Jean Genie.

Il nuovo mixaggio video in 4k e il lavoro sul suono, hanno fatto sì che l’esperienza potesse diventare ancora più immersiva, proponendo un viaggio che in questa versione ha una durata estesa di 1 ora e 42 minuti, con cui mantenere viva l’eredità artistica di uno degli uomini che ha cambiato per sempre le sorti della musica mondiale.


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Classe 1994, laureato in "Tecniche Artistiche e dello Spettacolo" presso la Ca' Foscari di Venezia e attualmente impelagato in studi antropologici.
Da sempre attratto dalla Bellezza, da quell'atmosfera mistica che ti regala la visione di un film, l'ascolto di un brano musicale o la lettura di un bel libro.
Non mi abbandonerà mai la voglia di ricercare costantemente nuovi immaginari e nuove prospettive da cui poter guardare il mondo e chi ne fa parte.

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