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Élite 5, la formula segreta per una serie di successo

7 minuti di lettura

Lo scorso 8 aprile è approdata su Netflix, a quasi un anno di distanza dalla stagione precedente, la quinta stagione della Serie TV spagnola Élite. Composta da otto episodi, consueta formula utilizzata per questa serie, la storia segue di nuovo le vicende del gruppo di studenti della scuola Las Encinas, che tra nuovi arrivi e misteri che tornano a galla, ormai da molto riescono ancora ad intrattenere gli spettatori dopo quattro anni dal rilascio della prima stagione.

Élite, il segreto del successo

Elite 5 Netflix

Era ottobre del 2018 quando per la prima volta Élite fece capolino nel catalogo Netflix, riuscendo in poco tempo a catturare le attenzioni di pubblico e critica, portando così il colosso dello streaming ad ordinare numerose stagioni successive. Inizia così la storia di Élite, teen drama e mistery, che segue le vicende di un gruppo di adolescenti con una vita all’apparenza perfetta, andando a toccare tematiche importanti come disuguaglianza sociale, uso di droghe, sessualità, dipendenza e razzismo.

Produzione originale spagnola di grande portata, creata da Carlos Montero e Dario Madrona, è stata realizzata cavalcando l’onda del successo di La Casa di carta, con alcuni attori presenti in entrambe le serie. È il caso di Miguel Herrán, Jaime Lorente e Maria Pedraza, rispettivamente Rio, Denver e Alison ne La Casa di carta, che qui interpretano Christian, Nano e Marina protagonisti della prima stagione. Molti sono stati quindi gli spettatori che all’inizio hanno preso visione del contenuto per questo fattore, continuando a seguirla anche dopo la loro dipartita.

Una formula vincente

Elite 5 serietv

La chiave della narrazione che caratterizza ogni stagione di Élite, dalla prima fino alla quinta, è la medesima con poche variazioni, ma negli anni ha saputo consolidarsi, trasformandosi in uno dei pilastri caratteristici della serie. Misteri, intrighi, passioni e molto spesso un crimine da risolvere, sono gli elementi principali di una storia inizialmente presentata a frammenti, ma che grazie ai flashback assai ricorrenti viene ricostruita. Eccesso, ricchezza e abiti all’ultimo grido sono altri elementi perfettamente in grado di attirare gli spettatori, che riescono ad essere coinvolti nelle storie dei protagonisti.

Un’altra delle consuetudini tipiche di Élite è senza dubbio quella del rinnovamento del cast. In ogni stagione, infatti, sono presenti nuovi personaggi che arricchiscono le vite di quelli che già conosciamo, andando ad aggiungere brio alla storia. In questo modo non si permette ai volti vecchi del cast di raggiungere una banalità eccessiva. Ad ogni personaggio viene poi assegnato il giusto minutaggio nella storia, costruendogli così un giusto arco narrativo, esplorato di volta in volta con il susseguirsi delle stagioni.

Élite 5, un ritorno alle origini

Elite 5 Miguel

Dopo una quarta stagione abbastanza sottotono rispetto ai soliti ritmi, Élite 5 si rialza introducendo temi più impegnati e nuovi personaggi che sbaragliano le carte in tavola e minano agli equilibri già poco stabili creati in precedenza.

La questione cardine della quarta stagione, ossia la morte di Armando, torna (letteralmente) a galla, creando nuovi enigmi che necessitano di una soluzione immediata. Una stagione che per i toni è un ritorno alle origini, ricordando per molti aspetti la prima, ma con l’aggiunta stavolta di nuovi misteri e tensioni.

La tecnica narrativa utilizzata è la medesima di sempre. Tra flashback, un probabile omicidio, feste e questioni irrisolte si sviluppa la vita degli studenti di Las Encinas, prestigioso liceo spagnolo già teatro di tutte le precedenti vicende. La gestione della tensione è abile, mantenendo alta quest’ultima fino all’ultimo minuto dell’episodio conclusivo, con molte questioni ancora aperte che verranno senza dubbio esplorate nella prossima stagione, già confermata.

Élite 5, una doppia narrazione

In Élite 5 la portata dei contenuti si alza. Troviamo infatti una narrazione sdoppiata, ma ugualmente facile da seguire. Se da un lato abbiamo quella della risoluzione di un crimine, dall’altro abbiamo lo spettro della violenza sessuale e dell’abuso di droghe, che già aveva visto la luce nella precedente stagione, seppur trattata superficialmente.

I personaggi coinvolti sono quelli di Isadora (Valentina Zenere), una delle new entry di questa stagione, e Philippe (Pol Granch), già protagonista della quarta; viene affrontata la tematica della denuncia e dell’uso di droghe come rifugio dalla depressione, sottolineando l’importanza del chiedere aiuto.

I nuovi personaggi entrano e piantano le loro radici in una storia in continua evoluzione, includendosi nella cerchia di personaggi storici, come quelli di Samu (Itzan Escamilla), Omar (Omar Ayuso), Rebeka (Claudia Salas) e Cayetana (Georgina Amoros), e quelli arrivati nella precedente stagione, ossia Ari (Carla Diaz), Patrick (Manu Rios)e Mencìa (Martina Cariddi), e introducendo così nuovi spunti di narrazione. Una cerchia destinata continuamente al rinnovamento, già preannunciato per la sesta stagione che vedrà l’aggiungersi di quattro nuovi membri nel cast.

Con un finale molto aperto, in attesa del prossimo capitolo, tutte le stagioni di Élite sono disponibili nel catalogo Netflix, insieme alle Short Stories, ossia delle brevi storie della durata di 30 minuti massimo, che coinvolgono alcuni dei protagonisti.


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Rebecca, classe 2000. Scrivo da che ne ho memoria e da ancora più tempo guardo film. Ho troppi film preferiti, sono innamorata del cinema in tutte le sue forme, vorrei vivere all'interno di una sala cinematografica e aspetto il Festival del cinema di Venezia come fosse Natale.

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