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Al via la Berlinale 2020, ecco cosa aspettarsi dal festival

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Parte oggi la 70esima edizione della Berlinale, la prima firmata dal nuovo direttore artistico Carlo Chatrian.

Torinese, 48 anni, dopo una lunga esperienza come critico e programmatore, Chatrian ha diretto numerosi Festival internazionali.
Il suo compito nel nuovo ruolo non è facile perché, per quanto sia riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali Festival, quello di Berlino, tra gli Oscar e Cannes, soffre la sua collocazione temporale.

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Berlinale
My Salinger Year

Per la sua prima Berlinale – che apre oggi con My Salinger Year – il nuovo direttore ha astutamente messo a punto un programma che cerca di essere trasversale, vario e di catturare l’attenzione dei cinefili con i nuovi film di registi come Abel Ferrara, Hong Sansoo, Kelly Reichardt, Rithy Panh Christian Petzold e Tsai Ming-Liang, ma senza trascurare il pubblico cittadino, presentando titoli di richiamo come Onward della Pixar e numerose star: da Helen Mirren, cui verrà assegnato un Orso d’oro alla carriera, passando per Javier Bardem e Elle Fanning, protagonisti di The Road Not Taken di Sally Potter, e Johnny Depp che veste i panni del fotografo Eugene Smith in Minamata.

Italia al festival

Con la giusta dose di cinematografico orgoglio nazionale, Chatrian ha portato ben due film italiani (e mezzo) nel concorso della Berlinale 2020.
Il primo è il Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, film biografico sul pittore naïf Antonio Ligabue, che dovrà non solo convincere un pubblico internazionale, ma anche lottare contro il fantasma del celeberrimo sceneggiato del 1977 diretto da Salvatore Nocita e interpretato da Flavio Bucci.
Il secondo è Favolacce, film dei gemelli D’Innocenzo, che proprio qui a Berlino avevano esordito nel 2018 (sezione Panorama) con La terra dell’abbastanza.
L’Italia c’è però anche nella sezione Gala, con il Pinocchio di Garrone.
Altro film, in parte italiano, è Siberia di Abel Ferrara, prodotto dall’italiana Vivo Film.

Ci sarà, inoltre, l’amato e premiato Luca Marinelli, italiano ma berlinese d’adozione, che Chatrian ha voluto nella giuria internazionale guidata da Jeremy Irons che assegnerà i premi.

Berlinale
Luca Marinelli

E allora chissà che, dopo l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura vinto lo scorso anno da Claudio Giovannesi per La paranza dei bambini, anche in questo primo anno di direzione Chatrian non possa arrivare qualche bel riconoscimento al nostro cinema, che sta vivendo un momento di rilancio importante e meritato.

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