“We shall fight on the beaches”. È questo il titolo di un famoso discorso tenuto dal Primo Ministro britannico Winston Churchill alla Camera dei Comuni nel giugno del 1940, trasposto magistralmente all’interno del lungometraggio L’ora più buia, diretto da Joe Wright nel 2017, e disponibile per la visione su Netflix. Il film segue le vicende di Churchill (Gary Oldman) che, appena eletto Primo Ministro, deve fare i conti con alcune questioni politiche estremamente delicate e importanti. Nel cast, oltre a Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ben Mendelsohn e Ronald Pickup.
L’ora più buia, tra realtà e rappresentazione cinematografica
Prima di confrontare l’impatto della vicenda nella realtà con la sua rappresentazione all’interno di L’ora più buia, è utile fare una premessa. Con questo discorso Churchill, si dimostrò essere il vero padre della Nazione, capace di influenzare il corso della guerra, spingendo il popolo britannico a resistere duramente contro il pericolo nazista, motivando i suoi compatrioti a continuare la lotta per sconfiggere Hitler durante la Seconda guerra mondiale.
Il discorso, rappresentato accuratamente nella scena finale del pluripremiato film L’ora più buia, nel quale Gary Oldman (che ha ricevuto l’Oscar a Miglior attore protagonista proprio per questo ruolo) incarna la figura di Winston Churchill, dimostra come le politiche belliche di Churchill furono condivise o osteggiate dagli altri parlamentari (Chamberlain, Halifax e Eden), tutti uomini estremamente influenti del loro periodo.
Con questo discorso Churchill dovette identificare e spiegare un fallimento militare complesso, diramare un avviso per una potenziale invasione nazista della Gran Bretagna e preparare il popolo britannico al futuro, ma ormai certo, ritiro francese dalla guerra, il tutto senza perdere mai di vista che l’obiettivo rimaneva comunque quello della vittoria.
Nonostante nel lungometraggio L’ora più buia, il discorso che viene trasposto è pressoché simile a quello reale, si possono notare alcune differenze, una su tutte quella del primo paragrafo, che viene nel film omesso. Il Winston Churchill di Gary Oldman, inoltre, pronuncia solo la prima frase del secondo paragrafo e poi l’intero terzo paragrafo con la parte più famosa del discorso. Altra differenza sostanziale è riscontrata nell’ambiente. Se nella realtà il discorso venne tenuto all’interno della Camera dei Comuni del parlamento inglese, in L’ora più buia la riproduzione dell’ambiente e dei personaggi presenti è estremamente realistica.
L’ora più buia, l’importanza della ricezione (anche cinematografica)
È ormai noto che nella realtà il discorso ebbe un’importanza assoluta: Churchill impressionò amici e nemici ed immediatamente il discorso si rivelò essere storico. La ricezione del discorso è di successo anche nel film, con il supporto sia della destra che della sinistra, quindi sia del partito conservatore di Chamberlain (interpretato da Ronald Pickup) che di quello laburista di Attlee (David Schofield).
I primi a reagire furono i laburisti che si scatenarono in aula dopo la fine dell’oratoria di Churchill. Anche Anthony Eden (Samuel West), da sempre vicino al primo ministro, lo supportò in aula così come la sua segretaria, Elizabeth Layton (Lily James), che lo aveva aiutato a redigere il discorso stesso. Al contrario, il conte Halifax (Stephen Dillane), che si era sempre opposto alle politiche di Churchill, ancora una volta mostrò la sua disapprovazione nei confronti dei piani militari e politici del governo.
Al tempo del discorso originale non fu diffusa nessuna registrazione audio. Churchill incise una registrazione solo nel 1949, ripetendo il discorso che ormai era già conosciuto. Nel film sia la moglie di Churchill, Clementine Churchill (Kristin Scott Thomas), che si trovava nella loro casa al 10 di Downing Street, che il re ed imperatore Giorgio VI (Ben Mendelsohn) da Buckingham Palace, ascoltarono il discorso del primo ministro alla radio.
In breve
Il discorso di Winston Churchill del giugno 1940 ha influenzato la storia e il suo andamento, portando un cambiamento sostanziale per la nazione britannica e non solo. Joe Wright ha saputo adattare perfettamente al contesto cinematografico questo discorso, mantenendo tali la sua potenza e la sua forza, permettendo anche a chi non ne aveva mai sentito parlare di venire in contatto con un pezzo di storia così importante e fondamentale.
Articolo di Giulia Spinelli
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