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Cinema

Morris il “cinemaio”, reportage di un cinema che resiste

Fuori Bologna una sala che non ha mai smesso di proiettare

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3 minuti di lettura

Il cinema è da sempre il sogno di Morris Donini. Tutti lo conoscono e lo amano come Morris il “cinemaio”, un artigiano della pellicola. In questo anno di chiusura forzata a causa della pandemia lui ha deciso di continuare a proiettare film a sala vuota. Nel buio del suo cinema, Morris si accomoda in una poltrona o in fondo alla sala, seduto in terra, così come faceva in tempi normali, come assaporando luci ed atmosfere che solo le immagini sanno dare.

Lascia le porte aperte per permettere agli abitanti del piccolo paese di sentire le voci le musiche delle storie proiettate mentre i bagliori di luce escono come riflessi, per non dimenticare che il cinema esiste, che lo spettacolo va avanti.


La resilienza è anche e soprattutto questa. Un unico spettatore Morris, e a volte il suo cane, in un momento di forte difficoltà, con le sale chiuse, ma gli affitti da pagare, con forza e determinazione sperando che le luci non si spengano per sempre.

Fin da bambino Morris disegnava sui quaderni di scuola le sale cinematografiche con i suoi flani per i manifesti e le sue rassegne cinematografiche. Casualmente conobbe il proprietario di un cinema in un piccolo paese in provincia di Bologna e da allora, ogni giorno, gli chiedeva di poter entrare a far parte di quel mondo per vivere l’atmosfera della sala, coi suoi tessuti di velluto rosso, le poltrone e il magico schermo. In cambio si offrì per piccoli lavori. Passarono gli anni e alla morte del proprietario gli venne chiesto di gestire quel cinema. Morris aveva 29 anni e senza pensarci un attimo accettò.


Oggi, dopo circa 20 anni, gestisce 3 sale cinematografiche nella provincia di Bologna, dedicando particolare attenzione sia alla qualità dei film trasmessi ma soprattutto all’accoglienza, accompagnando le proiezioni con aperitivi e serate a tema. Il cinema come casa, luogo d’incontro e scambi d’opinione. Ad oggi in Italia l’attività cinematografica ha subito una drastica riduzione di più del 75% in termini di presenze e incassi, causando una perdita stimabile in più di 25 milioni di spettatori: un crollo mai visto né ipotizzato dalla nascita di questo settore che oggi è un’industria.

Reportage di Fiorella Baldisserri

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