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Rome Prisma Independent Film Awards, i vincitori di novembre 2020

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9 minuti di lettura

Il 16 dicembre ha avuto luogo la serata di premiazione riguardante i lavori selezionati per il mese di novembre al Rome Prisma Independent Film Awards. Il festival, diretto da Marcello Di Trocchio (intervistato da NPC in occasione di un episodio del nostro Talk Facebook), si tiene su Twitch, e mensilmente vengono proiettate e premiate opere provenienti da tutto il mondo. In qualità di media partner, abbiamo seguito l’evento e siamo qui per parlarvene.

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I nominati e il vincitore della categoria Best of Fest

Scritto e diretto da Alejandro Renedo, De Perfil ha aperto questo appuntamento del Rome Prisma Independent Film Awards. Il cortometraggio è nato da delle conversazioni avute con l’attrice protagonista, Anai González Prieto, riguardanti sue esperienze personali e mette in risalto il clima di violenza e abuso nel mondo dei casting. Per la sua voglia di denuncia, le riprese fisse e l’interessante ricerca estetica, De Perfil ricorda The Neon Demon di Refn, che critica invece i meccanismi dietro l’industria della moda. Il monologo finale parla direttamente a noi spettatori ed è di forte impatto. Sicuramente una delle proposte più interessanti della serata.

Il corto è stato seguito da With Arms Wide Open di George Paraschiv, in cui un uomo e una donna si confrontano a un anno dalla fine della loro relazione. Girata quasi completamente in interno, l’opera ha come focus principale l’amore e ciò che può rovinarlo perché considerato più importante. Pur nella sua semplicità, With Arms Wide Open risulta essere estremamente curata ed è sorretta da interpretazioni di ottimo livello.

In netta contrapposizione rispetto ai primi due cortometraggi, Sandier di Michel Cereau ci catapulta in una dimensione fantastica. È una reinterpretazione della storia di Sandman, personaggio folkloristico scandinavo che con la sua sabbia magica addormenta le persone e fa loro avere bei sogni. Incantevole e, allo stesso tempo, sinistro (soprattutto per le frequenti inquadrature oblique), Sandier attinge sì a piene mani dalla tradizione ma è originale nella rappresentazione. Il giovanissimo regista, già al lavoro sul prossimo cortometraggio, sta anche scrivendo il suo primo film, e per questo andrebbe tenuto d’occhio.

Tenero, delicato e toccante, Loves, With Love di Jomin Chan Po-Man segue invece le vite di un bambino e una bambina di Hong Kong che hanno un legame molto speciale. Sembra quasi di assistere a un sogno, sia per le luci soffuse che per la meravigliosa colonna sonora. Il tutto è coronato dalle buone prove recitative dei due piccoli protagonisti. Loves, With Love si è aggiudicato il premio Best Of Fest, quindi lo vedremo competere anche durante l’edizione annuale del festival.

Unico corto d’animazione finalista in questa categoria, The Winter di Xin Li mostra il viaggio di un contadino all’interno di una foresta innevata, dove si imbatte in uno strano cervo e decide di seguirlo. L’opera fa parte di The Seasons, una serie divisa in quattro parti, ognuna incentrata su una stagione dell’anno e sulle sensazioni che essa suscita. Seppur visivamente molto appagante, oltre che immersivo, The Winter dà l’impressione di essere incompleto; inoltre, nonostante le musiche suggestive, il montaggio sonoro poteva essere realizzato meglio.

Ultima opera in corsa ad essere proiettata, Kiss Me through the Window di Kodaka Sari presenta la difficoltà di due giovani donne che, pur abitando l’una accanto all’altra, non possono incontrarsi liberamente a causa del coprifuoco. Ciò fa vacillare la loro relazione, nonostante l’amore che provano l’una per l’altra. È una riflessione su quanto il non poter vedere altre persone, specie quelle a noi più care, possa avere conseguenze disastrose sia su di noi che sui legami che abbiamo instaurato con esse. Il corto è tecnicamente ben fatto e richiama, in alcuni passaggi, Persona di Bergman.

La serata è stata infine chiusa dalla proiezione aggiuntiva del corto vincitore nella sezione sperimentale, You are (not) the only one di Riccardo Albertazzi. Realizzato con la tecnica del collage, mostra, sulle note di Imagine di John Lennon, la monotonia della vita in tempo di pandemia. Non lo fa, però, con pessimismo: quello che Albertazzi vuole comunicare è che, anche se ci sentiamo soli e sembra che tutto stia crollando dentro e fuori di noi, non lo siamo davvero, perché gli altri stanno vivendo la stessa esatta situazione. Siamo in realtà vicini col cuore, e sentiamo tutti la speranza di poterci riabbracciare spensieratamente presto. Nonostante la brevissima durata, You are (not) the only one cattura e commuove.

Gli altri premi e vincitori del mese al Festival

  • Miglior cortometraggio: With Arms Wide Open, di George Paraschiv
  • Miglior lungometraggio: By the Grace of…, di Dylan Reid
  • Miglior cortometraggio documentario: The Flame of Memory, di Rod Aloras
  • Miglior lungometraggio documentario: No Roses On A Sailor’s Grave, di Daniel Oron
  • Miglior cortometraggio d’animazione: The Winter, di Xin Li
  • Miglior film sperimentale: You are (not) the only one, di Riccardo Albertazzi
  • Miglior video musicale: Short Term, di Andre Cahoun
  • Migliore web series / pilot televisivo: Resistance, di Maxime Chefdeville
  • Miglior poster: Kiss me Through the Window, di Kodaka Sari
  • Miglior trailer: By the Grace of…, di Dylan Reid
  • Migliore sceneggiatura per un cortometraggio: Firecracker, di Robert L. Richard e William Stewart
  • Migliore sceneggiatura per un lungometraggio: Oscar’s Group Home, di Isaac Ballesteros Barba
  • Migliore regia: Dylan Reid, per By the Grace of…
  • Migliore sceneggiatura: George Paraschiv, per With Arms Wide Open
  • Miglior fotografia: Nicholas Bupp, per The Falconer
  • Miglior montaggio: Kodaka Sari, per Kiss Me through the Window
  • Miglior sonoro: Marco De Bonis, per You are (not) the only one
  • Miglior colonna sonora originale: Michel Chereau, per Sandier
  • Migliori costumi: Iria Cabado, per De Perfil
  • Miglior attore protagonista: Dylan Reid, per By the Grace of…
  • Miglior attrice protagonista: Anai Gonzáles Prieto, per De Perfil
  • Miglior attore non protagonista: Homer Shew, per By the Grace of…
  • Miglior attrice non protagonista: Claudette Williams, per The Colour of Spring

Il prossimo appuntamento del festival è fissato per il 20 gennaio alle ore 21:00. Durante la diretta Twitch, si potranno visionare i finalisti del mese di dicembre e scoprire chi si aggiudicherà i premi nelle varie categorie. Per saperne di più, visitate il sito ufficiale e gli account Facebook e Instagram del Rome Prisma Independent Film Awards.


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Classe 1999, pugliese fuorisede a Bologna per studiare al DAMS. Cose che amo: l’estetica neon di Refn, la discografia di Britney Spears e i dipinti di Munch. Cose che odio: il fatto che ci siano ancora persone nel mondo che non hanno visto Mean Girls.