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Encounter film

Encounter, una storia già vista e poco convincente

Un grande e deluso no

5 minuti di lettura

In esclusiva su PrimeVideo dal 10 dicembre, Encounter è il film scritto e diretto da Michael Pearce, presentato in anteprima al 48esimo Telluride Film Festival. A tenere le redini della trama è l’attore e cantante Riz Ahmed (nominato a febbraio agli Academy Awards per la sua performance in Sound of Metal), accompagnato dal premio Oscar Octavia Spencer e dall’enfant prodige Lucian-River Chauhan.

Questi grandi attori a parte, Encounter nel complesso non è un granché. Anzi, delude.

La trama di Encounter

Encounter Prime Video

Malik (Riz Ahmed) è un ex marine costretto a fuggire da una minaccia aliena. Entra in casa della ex moglie nel cuore della notte e porta via i figli, Jay e Bobby, per salvarli. La mamma, infatti, è stata infettata da un virus extraterrestre che si trasmette agli esseri umani per mezzo di punture di insetti.

Rivestiti di insetticida, sfrecciano veloci verso il Nevada, dove sembra essere nascosta la base della missione segreta per cui Malik è stato ingaggiato. Non tutto fila liscio però: vengono fermati da un poliziotto, che trova sospetto il quadretto famigliare in gita a notte fonda. Malik lo fronteggia inizialmente in modo cauto, poi lo riconosce: è un alieno. Lo vede dagli occhi, l’iride si muove come popolata da insetti.

Scappano, e Malik racconta ai figli della sua missione speciale mentre loro gli narrano di come la madre fosse effettivamente strana nell’ultimo periodo, di che particolari voglie avesse, come di “fiocchi di latte e cipollotti”. Un primo segnale che qualcosa non va è questo. Malik chiama “la base”, che si rivela essere Hattie (Octavia Spencer), l’assistente sociale dei figli. Da questo momento in poi dubbi e misteri cominciano pian piano a venire a galla e rivelano il passato di Malik e quale sia la vera minaccia incombente.

Perché Encounter non è un buon film

Encounter Riz Ahmed

Storie di alieni che si impossessano del corpo umano vengono scritte ormai da molti anni. Michael Pearce in Encounter ha unito gli extraterrestri al thriller psicologico in un incastro potenzialmente ottimale, ma dal risultato scarso.

Si capisce tutto troppo in fretta. Non c’è mai un vero colpo di scena perché tutti i plot twist che dovrebbero dare movimento a Encounter sono facilmente prevedibili. Il film sembra un grande contenitore di copie di altre pellicole. La scelta registica di tutta la prima parte ricorda quella di Requiem for a dream (2000) con l’ultrarealismo dell’insetto che si insinua sottopelle e lì vi si deposita; che gli alieni si riconoscano dall’iride era già stato pensato da Stephenie Mayer nel romanzo The Host, poi adattato cinematograficamente da Andrew Niccol, nel 2013.

La fuga in macchina per campi deserti è presa da Interstellar così come la colonna sonora. Il fatto che (e qui spoiler) la minaccia reale sia Malik stesso e non un ente esterno si rifà molto al capovolgimento di trama di The Others (2001).

Pochi dialoghi e pure scarni. Si abbandona quasi subito il tema alieno per trasformarlo in un (lento) inseguimento tra poliziotti e ricercato. Solo nel finale di Encounter c’è un tentativo di ripresa del tema originale: l’abbraccio tra Malik e Jay, circondato da pattuglie e sorvolato da un elicottero, viene inquadrato da lontano, permettendoci di cogliere il fascio di luce che piove su di loro come rimando al raggio luminoso tipico delle rappresentazioni degli ufo.

Inoltre, c’è confusione circa il personaggio di Malik: non si capisce se lui sappia di soffrire di disturbi psicologici oppure no, perché ci sono momenti in cui dai dialoghi pare che se ne renda conto. Sono però anche questi episodi che non vengono mai approfonditi e restano come sospesi, in attesa di essere ripescati più in là nella trama ma poi dimenticati.

Pochi e poco buoni

Pochi e non troppo soddisfacenti sono i punti a favore di Encounter. Riz Ahmed è un attore egregio al quale va riconosciuto il merito di aver portato avanti il film, quasi esclusivamente grazie alla sola mimica facciale. Lucian-River Chauhan è una rivelazione: anche lui ha interpretato il ruolo di fratello maggiore costretto a crescere troppo in fretta in modo brillante.

Per il resto, il giudizio rimane un grande e deluso no.


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