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Immagine tratta da Immaculate - La prescelta di Michael Mohan. Suor Cecilia (Sydney Sweeney) ha un'espressione seria, indossa un velo bianco.

Immaculate, la svolta horror (riuscita) di Sydney Sweeney

5 minuti di lettura

Arrivato nelle sale cinematografiche italiane la scorsa estate, dove è passato ingiustamente in sordina, Immaculate – La prescelta è ora disponibile su Prime Video. Diretto da Michael Mohan, il lungometraggio horror vede come protagonista assoluta Sydney Sweeney, nei panni di Suor Cecilia, insieme a Alvaro Morte, Benedetta Porcaroli, Giorgio Colangeli, Dora Romano e Simona Tabasco.

Immaculate, un horror che cattura

Immagine tratta dal lungometraggio horror Immaculate - La prescelta di Mohan. Suor Cecilia (Sydney Sweeney) si aggira per il convento e lo osserva spaventata.

Suor Cecilia (Sydney Sweeney), una giovane novizia, è in procinto di prendere i voti finali all’interno di un convento italiano che si dedica alla cura delle suore morenti nei loro ultimi giorni di vita. Dopo aver preso ufficialmente i voti, Suor Cecilia inizia a entrare in contatto con questo nuovo ambiente e le altre giovani suore che lo abitano, tra cui Suor Gwen (Benedetta Porcaroli), notando sin da subito alcune stranezze. Tutto comincia a prendere una svolta inquietante e misteriosa quando Suor Cecilia, nonostante sia vergine, rimane inaspettatamente incinta.

Un convento isolato dal mondo, misteri, tensioni e una protagonista (e in questo caso anche produttrice) perfetta. Sono questi gli ingredienti del successo di Immaculate – La prescelta, il nuovo lungometraggio horror demoniaco di Michael Mohan che, nonostante le premesse non prettamente originali, riesce nella sua impresa di intrattenere il pubblico, dimostrandosi ad un livello decisamente più alto rispetto alla maggior parte dei prodotti horror in circolazione. Questo perché riesce a sfruttare senza alcuna difficoltà – e senza mai cadere nel banale – gli elementi a sua disposizione, come suspence, sceneggiatura e il fiore all’occhiello, Sydney Sweeney.

Immaculate, quando la semplicità è punto di forza

Un'immagine tratta dal film Immaculate - La prescelta. Suor Cecilia (Sydney Sweeney) è vestita in modo sfarzoso, con un vestito dorato e un lungo velo, al centro. Intorno a lei quattro suore sorreggono il velo. Il tutto è ambientato in una chiesa, sull'altare.

Niente sfarzi, niente premesse troppo complicate da mettere in scena senza cadere nel già visto, Immaculate dimostra che nella maggior parte dei casi la semplicità è sinonimo di successo. Il lungometraggio, infatti, gode di una sceneggiatura semplice ma efficace, che riesce immediatamente e senza troppi giri di parole a centrare il suo obiettivo: mettere subito in chiaro ciò che desidera raccontare. La sequenza iniziale, che vede protagonista Suor Mary, interpretata da Simona Tabasco, scopre subito la posta in gioco e riesce a incuriosire lo spettatore, che vuole conoscere da subito di più.

Altro punto decisamente a favore del film è la sua ambientazione. L’isolato convento italiano, con i suoi colori spenti e l’ambiente tetro che lo circonda, non fa altro che aumentare una tensione già crescente. Si tratta di una comunità chiusa che detiene in sé tutto il potere e che sembra tenere in pugno tutte coloro che vivono all’interno del convento, Suor Cecilia compresa. Il senso di chiusura e di claustrofobia viene mantenuto per tutta la durata del lungometraggio, raggiungendo il suo climax nella sequenza finale, sicuramente una delle più riuscite.

Sydney Sweeney è la “scream queen’’ perfetta

Un'immagine tratta dal film Immaculate - La prescelta. Suor Cecilia (Sydney Sweeney) stende in giardino con altre suore. Sembra aver notato qualcosa di strano.

Il merito più grande va senza alcun dubbio alla sua protagonista. La Suor Cecilia di Sydney Sweeney convince nella sua semplicità e consacra l’attrice (che già conosciamo, tra le altre cose, per Euphoria, Tutti tranne te e Madame Web, ndr) in una delle interpretazioni più riuscite e brillanti della sua carriera. Sweeney si trasforma subito in un’icona horror, una final girl che, dal primo fino all’ultimo minuto del lungometraggio lotta, infrangendo qualsiasi regola, per far valere ciò che pensa e ciò in cui crede maggiormente. Chi deteneva il potere passa quindi in secondo piano e vede il suo ruolo completamente ribaltato.

Immaculate – La prescelta è nel suo complesso un film horror più che riuscito, che coinvolge e stupisce grazie alla sua semplicità e all’utilizzo saggio e corretto di alcuni degli elementi caratterizzanti del suo genere, senza mai risultare scontato. Largamente ignorato nonostante le sue qualità, Immaculate riesce dove molti dei film horror più recenti peccano, risultando per questo uno dei migliori lungometraggi di questo genere degli ultimi anni.


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Rebecca, classe 2000. Scrivo da che ne ho memoria e da ancora più tempo guardo film. Ho troppi film preferiti, sono innamorata del cinema in tutte le sue forme, vorrei vivere all'interno di una sala cinematografica e aspetto il Festival del cinema di Venezia come fosse Natale.

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