In sala dal 3 novembre, Io sono Babbo Natale vede protagonisti il sempre più amato Marco Giallini e il compianto Gigi Proietti, deceduto un anno prima della distribuzione del film, che regala quindi la sua ultima interpretazione. Diamo uno sguardo a quella che, più che una semplice commedia per famiglie, sembra quasi essere il suo messaggio di commiato.
La trama di Io sono Babbo Natale
Ettore (Marco Giallini) è un criminale appena uscito di prigione, incapace di trovare un senso alla sua vita; reduce da una storia d’amore finita male, padre di una bambina che non ha mai potuto vedere crescere, non vede altra alternativa plausibile se non quella di continuare a rubare, essendo il crimine l’unica cosa per cui abbia un certo talento. E così, durante l’ennesimo tentativo di rapina, Ettore si imbatte in Nicola Natalizi (interpretato da Gigi Proietti), anziano gentile e affabile nei modi con la casa piena zeppa di giocattoli, che gli confessa di essere, in realtà, Babbo Natale. Da questa incredibile confessione inizia per Ettore un percorso di rinascita, alla scoperta del vero spirito natalizio.
Debolezze e punti di forza di Io sono Babbo Natale
L’intenzione del regista Edoardo Falcone (che già aveva diretto Se Dio Vuole e Questione di karma, e sceneggiato La mia banda suona il pop) era chiaramente quella di realizzare un film adatto a grandi e piccini, da guardare e riguardare in prossimità del Natale, con una coperta sulle ginocchia e una tazza di cioccolata tra le mani.
Non a caso, infatti, Io sono Babbo Natale contiene elementi spesso presenti nelle commedie natalizie all’americana, di quelle trasmesse ogni anno su Italia Uno: la figura di Babbo Natale sotto mentite spoglie, quella del criminale dal passato burrascoso, l’iniziale incredulità del protagonista e la sua redenzione, la comprensione del vero spirito natalizio.
Ciò che manca della commedia natalizia americana è quel quid che ci spinge a fare ogni anno almeno un rewatch. La scelta di ambientare Io sono stato Babbo Natale a Roma, a colpi di folklore e piatti locali, è un tentativo forzato di adattare il Natale americano (stilisticamente parlando) alla commedia all’italiana a cui siamo abituati, cast, stile, e dialetto compresi; ciò ha contribuito a rendere il tutto non convincente.
A rendere Io sono Babbo Natale un prodotto comunque degno di attenzione, oltre al suo essere al di sopra del solito cinepanettone, è la presenza di Gigi Proietti nel ruolo di Santa Clause (un ruolo che, a pensarci bene, gli sta un po’ stretto).
Una favola gradevole, che non convince del tutto
Io sono Babbo Natale è un prodotto godibile per giovani e adulti, nel complesso divertente e garbato nei contenuti, ideale per trascorrere un pomeriggio in famiglia, ma decisamente meno adatto agli amanti di Una poltrona per due, Il Grinch e Mamma ho perso l’aereo, che non si sentiranno altrettanto coinvolti da questa pellicola.
Da apprezzare le prestazioni attoriali di Marco Giallini, ormai imprescindibile in questo genere di film, di Barbara Ronchi (nel ruolo di Laura) e naturalmente di Gigi Proietti, un credibilissimo e adorabile Santa Clause. Fallito il tentativo di Edoardo Falcone di integrare i punti di forza dei cult natalizi d’oltreoceano con i tipici elementi della commedia all’italiana (tra cui spicca lo stesso Marco Giallini); c’è da chiedersi, quindi, se il carisma del maestro Gigi Proietti, che con Io sono Babbo Natale regala la sua ultima interpretazione, sia l’unico fattore che spinge a comprare il biglietto, quasi come se il suo fedele pubblico non fosse ancora pronto per dirgli addio.
Io sono Babbo Natale è in sala dal 4 novembre 2021.
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Bellissimo articolo