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Miss Fallaci

Miss Fallaci, Oriana prima di diventare la Fallaci

13 minuti di lettura

Complessa, orgogliosa, intransigente, estrema, amata e odiata, Oriana Fallaci, come la conosciamo oggi, è una delle intellettuali più importanti del 900, una donna che è riuscita a varcare confini e rompere limiti, una giornalista e una scrittrice temeraria e determinata, instancabile ma anche difficile, soprattutto negli ultimi anni, quando la sua figura e il suo pensiero diventano sempre più controversi, in disaccordo con tutti, orfana di partiti o colori politici, solitaria. La prima parte della vita e della carriera di Oriana Fallaci è raccontata nella serie Miss Fallaci, andata in onda su Rai Uno e ora disponibile su Rai Play.

Miss Fallaci, giornalista

Oriana Fallaci

La carriera di Oriana Fallaci inizia molto presto, quando non ancora trentenne si occupa di cinema nella redazione dell’Europeo, è in questo periodo che compie il suo primo viaggio negli Stati Uniti, esperienza che replicherà varie volte, fino al trasferimento definitivo a New York. In una di queste trasferte incontra e intervista gli astronauti e i tecnici della NASA, la fascinazione per lo spazio e le iniziative statunitensi saranno una costante per Fallaci che realizzerà anche diversi libri, Se il sole muore del 1965 e Quel giorno sulla luna del 1970.

È del 1967 il primo reportage di guerra dal Vietnam, Miss Fallaci si occuperà negli anni di diversi conflitti raccontati sia attraverso articoli che attraverso libri, l’esperienza del Vietnam produce Niente e così sia del 1969. È, però, sicuramente la situazione nel mondo islamico e mediorientale la più seguita da Fallacci, per lei quasi un’ossessione affrontata, oltre che in vari articoli, nei libri La rabbia e l’orgoglio, La forza della ragione e Oriana Fallaci intervista se stessa – L’Apocalisse. Sono gli scritti e le dichiarazioni più controversi e difficili di Fallaci, che esprime il suo pensiero non solo sulla situazione mediorientale ma anche sulle dittature, i regimi totalitari e sul fondamentalismo islamico, per lei il definitivo nemico dell’Occidente.

Fallaci, con le sue opinioni molto forti, è stata spesso accusata di essere troppo critica o di non riconoscere le sfumature culturali e politiche di quei paesi, le sue prese di posizioni, però, sono forse spiegabili col rapporto stesso che intrattiene da sempre con la guerra; Fallaci la guerra la vive fin da piccola, quando insieme al padre prende parte alla Resistenza, un’esperienza che la segnerà in maniera rilevante e la motiva ancora di più a odiare ogni tipo di oppressione e autoritarismo.

L’interrogarsi sul potere e su chi lo detiene è alla base del lavoro più conosciuto di Fallaci, le interviste ai potenti della terra, da Henry Kissinger a Golda Meir, da Sandro Pertini all’Ayatollah Khomeini, da Alekos Panagulis, a Muʿammar Gheddafi. Il suo scopo è sempre stato quello di smascherare il vero volto del potere, capire cosa affascina e quali sono le conseguenze del possederlo, ma anche cosa significa combatterlo. Attraverso le sue interviste vuole arrivare alla persona dietro la maschera pubblica e per farlo utilizza uno stile provocatorio, sfidante, mai accomodante mantenendo come unico obbiettivo quello di giungere alla verità, smascherare le ambiguità e le ombre scure del potere.

Miss Fallaci, l’origin story di Oriana

Un frame di Miss Fallaci, la serie tv su Oriana Fallaci

Miss Fallaci, presentata in anteprima alla 19ª edizione del Festa del Cinema di Roma, è lo sviluppo in otto puntate del cortometraggio A Cup of Coffee with Marilyn ideato e diretto da Alessandra Gonnella, vincitore del Corto d’argento per il miglior cortometraggio di fiction nel 2020. Miss Fallaci, prodotta da Minerva Pictures, Redstring e Paramount Television International Studios, è ideata da Alessandra Gonnella e Diego Loreggian e diretta da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella.

Il racconto inizia nel 1956, Oriana Fallaci, interpretata da Miriam Leone, non ancora trentenne, lavora nella redazione dell’Europeo e si occupa di cinema, anche se la sua aspirazione e il suo obbiettivo è scrivere di politica. Questi anni sono sicuramente la parte della vita di Fallaci meno conosciuta, più sottovalutata rispetto alle grandi imprese degli anni successivi segnati dai reportage di guerra e dalle interviste ai grandi della Terra. La serie è una sorta di origin story della Fallaci passata alla storia, la donna dura, passionale e scomoda che ricordiamo; nella Fallaci portata a schermo cominciano a vedersi i primi segni della donna e della giornalista che successivamente sarà: le sue armi sono la determinazione – per cambiare la propria situazione di donna e giornalista -, l’impegno a farsi valere e rispettare come unica donna in un mondo di uomini, la passione che mette non solo nel suo lavoro ma anche nelle sue relazioni.

Obbligata a occuparsi di cinema e cultura mondana (la politica era un affare per uomini), Miss Fallaci cerca di sfruttare al meglio questa imposizione per cambiare il suo ruolo all’interno del giornale e parte per gli Stati Uniti con l’obbiettivo di intervistare Marilyn Monroe. Non ci riuscirà, ma troverà la propria voce, il proprio stile giornalistico, volgendo una situazione imposta e vincolante in un nuovo punto di partenza; le sue interviste e i suoi reportage hollywoodiani riscuoteranno molto successo, tanto da portare alla pubblicazione del suo primo libro I sette peccati di Hollywood del 1958, con la prefazione di Orson Welles. In questo stesso periodo inizia anche la sua prima relazione, complicata e tormentata, con Alfredo Pieroni, un giornalista corrispondente da Londra; il rapporto si sviluppa tra alti e bassi portando Fallaci a vivere momenti molto duri a cui reagisce in maniera significativa. È il preambolo per ciò che sarà, a partire dalla realizzazione del Sesso inutile del 1961, un’inchiesta sulla condizione della donna nel mondo con un occhio puntato soprattutto sull’Oriente. È a questo punto che termina la serie: qui, Oriana è già diventata la Fallaci.

Miss Fallaci, una serie generalista

Miss Fallaci è, in tutto e per tutto, un biopic. Viene raccontata la storia di una donna famosa in tutto il mondo focalizzandosi sui momenti cruciali, sugli eventi che hanno segnato la sua esistenza. Miss Fallaci è anche, come detto, l’origin story di Oriana Fallaci, la storia di come Oriana Fallaci diventa Oriana Fallaci, come arriva a essere la giornalista dal successo internazionale, la scrittrice di libri importanti e acclamati, come è stato possibile, per lei, arrivare dove è arrivata.

Miss Fallaci è, infine, una serie consapevolmente realizzata per andare in onda sulla tv generalista, rivolta, quindi, a un pubblico ampio e trasversale. Non troveremo grandi sconvolgimenti o una tecnica registica e narrativa caratterizzata da originalità creativa, la serie resta sempre fedele a un tono medio, ma questo, ovviamente, ha il merito di arrivare a tutti, parlare a chiunque.

La narrazione è strutturata in maniera adeguata: i primi quattro episodi sono dedicati al suo soggiorno negli Stati Uniti, tra New York e Hollywood, e alla sua esperienza con i divi del cinema, ci si concentra sul suo metodo di lavoro e sul successo ottenuto dagli articoli da lei realizzati; gli episodi cinque e sei riguardano, invece, soprattutto la sua relazione con Pieroni con il conseguente aborto spontaneo e un tentativo di suicidio (sono episodi rivolti soprattutto all’intimità di Fallaci, al lato più personale e, infatti, il lavoro giornalistico è messo in secondo piano). Negli ultimi due episodi di Miss Fallaci, invece, assistiamo a un flash back importante ai suoi anni di bambina e alla sua esperienza con la guerra, l’occupazione nazista e la Resistenza, per poi tornare nel presente e assistere alla rinascita finale di Fallaci che riprende in mano le redini della sua vita e inizia una nuova fase che corrisponde ai suoi viaggi e spostamenti per la realizzazione del Sesso inutile.

Tutti gli avvenimenti raccontati sono proposti in maniera tale da sottolineare l’importanza che hanno rivestito per lo sviluppo futuro della donna e della giornalista, esposti attraverso un tono oggettivo e mai pietistico. Era facile realizzare una narrazione che puntasse l’attenzione sull’eccezionalità di questa donna che emerge in un mondo di uomini, ma, fortunatamente, questo non avviene; certo si sottolinea l’insofferenza di Fallaci per il modo in cui era strutturata la società e per il modo in cui le donne vivevano e venivano trattate, ma questo non viene mai fatto in una maniera enfatica o gratuita. Il punto, forse, più debole è proprio il personaggio di Fallaci, che fatica a emergere per quella che ricordiamo, ruvida e intransigente. A concorrere a questa rappresentazione sono sia la recitazione che la scrittura stessa del personaggio che sembra smussato, addolcito appositamente per essere portato in scena su Rai 1.

Miss Fallaci è una serie che non ha velleità artistiche, resta fedele a sé stessa proponendo un racconto lineare il cui scopo è semplicemente mettere in scena la storia di una donna che prima di ogni cosa si considerava una giornalista. Se la sua permanenza su Rai Play le permette di arrivare a un pubblico diverso da quello della televisione, allora l’obbiettivo può dirsi raggiunto, quello di portare questa storia anche a chi già non conosceva Fallaci e magari instillare la curiosità di recuperare i suoi scritti, che siano di narrazione come Un uomo, il romanzo del 1979 dedicato ad Alekos Panagulis, o Penelope alla guerra del 1962, in cui è ancora la tematica femminile a essere centrale, ma anche le sue raccolte di interviste, forse davvero il lavoro centrale di Fallaci, Intervista con la storia del 1974 e Intervista col potere, pubblicato postumo.


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Chiara Cazzaniga, amante dell'arte in ogni sua forma, cinema, libri, musica, fotografia e di tutto ciò che racconta qualcosa e regala emozioni.
È in perenne conflitto con la provincia in cui vive, nel frattempo sogna il rumore della città e ferma immagini accompagnandole a parole confuse.
Ha difficoltà a parlare chiaramente di sé e nelle foto non sorride mai.

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