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«The Witcher», il fantasy Netflix chiude alla perfezione il 2019

7 minuti di lettura

Netflix ha chiuso in bellezza il 2019 rilasciando la prima stagione The Witcher, forse la più promettente saga fantasy dopo Games of Thrones.

The Witcher era infatti attesissima dai fan della saga letteraria e dei videogiochi. Ma anche il pubblico che ancora non conosce il Continente è stato affascinato dalla promozione della nuova produzione Netflix. L’anteprima del trailer è uscita al San Diego Comicon, la data ufficiale di rilascio sulla piattaforma è stata resa nota il 31 ottobre durante il Lucca Comics e gli eventi correlati hanno creato molte attese e aspettative.

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The Witcher

Alla scoperta del Continente e delle sue storie

Geralt di Rivia (Henry Cavill) è uno strigo, cioè un umano addestrato al combattimento e sottoposto a riti magici che gli conferiscono poteri quasi ferini rendendolo però un reietto. Si guadagna da vivere liberando villaggi e reami dai mostri che li minacciano, ma non è un mercenario che accetta ogni commissione. La sua morale lo porta a distinguere quali siano i veri mostri a cui dare la caccia. Non si schiera con nessuna fazione politica, nonostante le guerre tra i regni mettano a dura prova le popolazioni del Continente, ma nemmeno lui può fare nulla contro il Destino. E il Destino gli ha affidato Cirilla (Freya Allan), la principessa erede del regno di Cintra. In questo scacchiere si inserisce anche Yennefer di Vengerberg (Anya Chalotra), ragazza di umili origini, accolta alla scuola di Aretuza da Tissaia de Vries e destinata a diventare una grande maga.

Come conosciamo le sue storie? Perché Ranuncolo (Joey Batey), bardo e amico che spesso gli attira addosso i guai, lo segue ovunque e scrive ballate che cantano le sue gesta. Più o meno fedelmente.

The Witcher

La storia raccontata in questa serie è molto fedele a quella dei libri di Andrzej Sapkowski: Il guardiano degli innocenti e La spada del destino sono due raccolte di racconti che danno il via alla saga, che dal terzo libro prosegue come un normale romanzo. Queste storie, apparentemente slegate tra loro, introducono i personaggi, delineandone caratteristiche e personalità, raccontandone la genesi e attingendo a piene mani dalla favolistica orale della tradizione europea e polacca.

Ecco perché l’approccio a questa serie, fino al terzo episodio, può essere complicato, per chi non conosce già l’opera di Sapkowski. Trovato il nesso tra un’avventura e l’altra e messi in ordine cronologico i fatti narrati, la storia inizia a dipanarsi in modo lineare e a diventare godibile ora che tutti i tasselli trovano il loro posto nella narrazione.

The Witcher

«The Witcher», una serie per i fan della saga

Quando Netflix rilasciò a metà del 2019 il teaser di The Witcher in cui Henry Cavill avanzava su uno sfondo buio per poi bere una pozione da una boccetta, le perplessità degli appassionati della saga erano tante. Faccia troppo pulita per essere un avventuriero reietto, troppo simile agli elfi eterei del Signore degli Anelli che al cacciatore di mostri segnato da cicatrici e vita da strada. Invece la produzione ha aggiustato il tiro e il Witcher della serie è coerente con l’immagine a cui i giocatori della saga videoludica sono abituati: fisico possente e segnato dal tipo di vita condotta, sporco e rude come descritto nei romanzi. Le ambientazioni sono ben realizzate e i combattimenti sono credibili, ritmati e coinvolgenti. In perfetto equilibrio con le scene più discorsive, che lasciano spazio alle manovre politiche di regnanti, maghi e guerrieri.

In questa serie non ci sono solo peripezie da avventurieri alla ricerca di oro e prestigio, anche la politica diventa fondamentale, perché al Destino non si può sfuggire.

The Witcher è una serie che divide critica e pubblico. Se da una parte le recensioni ufficiali hanno accolto freddamente questa prima stagione, fermandosi a ragionare sulla fluidità della storia e su dettagli dei personaggi dati per scontati, dall’altra ci sono gli appassionati fan di Sapkowski che hanno avuto esattamente ciò che si aspettavano: una rappresentazione coerente e fedele di un Continente a loro già noto. La sensazione è quella di sentirsi a casa. Si può pensare che la scelta di Henry Cavill sia stata una mossa per attirare le fan dell’attore di Superman, facendo leva sul fascino della mascella volitiva e del fisico scolpito. In realtà è stato lo stesso Cavill a proporsi per il ruolo di Geralt, perché dopo aver giocato tutti e tre i titoli dei videogiochi ha letto la saga e si è innamorato della storia e del personaggio.

Probabilmente un sogno che si è avverato per lui, ma anche per gli spettatori, perché si è dimostrato perfettamente all’altezza del ruolo.

The Witcher

«The Witcher», confermata la seconda stagione

Netflix sembra essere soddisfatta della risposta del pubblico. A pochi giorni dal rilascio sulla piattaforma ha già confermato la produzione della seconda stagione. Purtroppo le riprese inizieranno nella primavera 2020 e per vedere le nuove puntate bisognerà aspettare, probabilmente, il 2021.

Un tempo utile per chi vuole mettersi in pari con la lettura di tutti i libri. La saga di Sapkowski consta di otto libri: i primi due sono raccolte di racconti, gli altri sei sono veri e propri romanzi.

Ci si aspetta che la produzione televisiva segua la linea narrativa dell’opera letteraria e che migliorerà i dettagli che sono sfuggiti nella prima stagione (per esempio lo stesso Cavill ha lamentato la scarsa rilevanza data ai gesti magici, i segni, che il Witcher compie per usare gli incantesimi), per una seconda stagione più matura e ancora più immersa nell’ambientazione del Continente.

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