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Julie Andrews in una delle immagini più iconiche del film Tutti insieme appassionatamente, mentre canta nella vallata in cui è ambientato il film

Tutti insieme appassionatamente, una sinfonia per grandi e piccoli

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7 minuti di lettura

Alcuni film evocano in modo indelebile i ricordi dell’infanzia, e Tutti insieme appassionatamente di Robert Wise è uno di questi. Un classico che molti hanno visto da bambini insieme ai genitori, su una vecchia videocassetta consumata dalle ripetute visioni. Fin dall’inizio, il film richiama un’atmosfera nostalgica, non solo per i ricordi personali legati all’infanzia, ma anche per la sua ambientazione: l’Austria degli anni ’30, definita dalla pellicola stessa come la sua “età dell’oro“, un tempo in cui il mondo sembrava ancora avere un senso, prima della Seconda Guerra Mondiale. In questo scenario incontaminato dai toni caldi e vintage, incontriamo la protagonista Maria, che si lascia placidamente andare a piroette nel mezzo della natura incontaminata.

Georg canta nuovamnete con i suoi figli in Tutti Insieme appassionatamente

Per chi ha già visto Tutti insieme appassionatamente, queste immagini riportano immediatamente a un’epoca più semplice e rassicurante, fatta di serate in famiglia sotto una coperta. Per chi invece non ha ancora avuto l’occasione di scoprire questa perla musicale della Hollywood classica, suggeriamo di rimediare al più presto, approfittando dell’anniversario dei 50 anni di Tutti insieme appassionatamente.

Un classico di Hollywood senza tempo

Tutti insieme appassionatamente si apre con Maria, interpretata da Julie Andrews, una giovane novizia mandata dal convento a lavorare come bambinaia per la famiglia Von Trapp. Inizialmente intimorita, conquista presto i bambini e il loro severo padre con il suo entusiasmo contagioso e il talento musicale. Tra lei e il capitano Georg nasce un sentimento sincero, ma la loro storia viene minacciata dall’Anschluss che incombe sull’Austria e sulla loro serenità. La natura incontaminata tanto amata da Maria sta per essere travolta dalla guerra.

Tutti insieme appassionatamente si concede qualche momento eccessivamente melenso, ma è ampiamente riscattato da una regia raffinata e una fotografia straordinaria. I personaggi si muovono armoniosamente in paesaggi di incredibile profondità, trasformando ogni inquadratura in uno scenario da sogno. La macchina da presa li segue con grazia, catturando attimi di gioia e spontaneità, elevando momenti come la dichiarazione d’amore tra Maria e Georg in un sogno ad occhi aperti, grazie a un sapiente gioco di luci e ombre che li trasforma in silhouette delicate su uno sfondo incantato.

Maria e Georg confessano il reciproco amore cantando Non baciarmi ancora"

Il casting aggiunge ulteriore valore al film. I giovani attori, con sorprendente naturalezza, si integrano perfettamente nelle dinamiche della storia. Christopher Plummer, nei panni del capitano Georg Von Trapp, passa da una rigida austerità a una tenerezza inaspettata, trasformando quello che inizialmente appare come un antagonista nell’uomo per cui il pubblico finisce per tifare. Con la sua grazia inconfondibile, Julie Andrews torna a essere la bambinaia dei sogni: la sua energia, un padre che riscopre l’amore, melodie coinvolgenti… Una Mary Poppins più classica, dorata e dal fascino nostalgico, ma ugualmente magica.

La componente musicale di Tutti insieme appassionatamente

Maria insegna ai piccoli Von Trapp a cantare attraverso la canzone Do-Re-Mi. Una delle scene più iconiche di Tutti insieme appassionatamente

Sarebbe impossibile parlare di Tutti insieme appassionatamente senza menzionare la sua colonna sonora, vero cuore pulsante del film. Le canzoni spaziano da melodie leggere e giocose, come Le cose che piacciono a me e Do-Re-Mi, a brani più intensi e tecnicamente impegnativi, come Cerca il tuo mondo e soprattutto Edelweiss. La musica è il filo conduttore della storia, non a caso il titolo originale del film è The Sound of Music: attraverso il canto Maria, i bambini e infine anche il Capitano si avvicinano, rafforzano i loro legami e portano avanti la storia.

Maria lascia il convento poichè attratta dal “suono della musica”, dalla necessità di portarlo là dove manca: nella casa dei Von Trapp, dove sette bambini sono stati cresciuti con rigidità militare inseguito alla morte della madre. Insegnando loro a cantare, Maria offre ai piccoli un mezzo per riconquistare l’affetto del padre, e il capitano, colpito dalle loro voci, decide di unirsi al coro, riunendo la famiglia in un legame autentico e profondo. La musica ha anche la funzione di guida morale: Maria, inizialmente incerta sulla sua vocazione, capisce attraverso il canto della Madre Superiora che il suo destino non è nel convento, ma nella vita che ha scoperto con i Von Trapp.

Maria si riunisce coni bambini Von Trapp

La musica assume infine una valenza collettiva, diventando simbolo di resistenza e identità: nella prima parte di Tutti insieme appassionatamente, la minaccia del nazismo resta sullo sfondo. La vita a Salisburgo sembra sospesa in una bolla, ma al ritorno della coppia dal viaggio di nozze la realtà si impone con la sua brutalità: le svastiche adornano i palazzi, l’occupazione non è più ignorabile. Durante il concerto finale, quando Georg intona Edelweiss davanti a una platea mista di abitanti del luogo e gerarchi nazisti, la canzone è un grido d’amore per la patria; è un seme lanciato nel vento, che trova terreno fertile nel pubblico: uno dopo l’altro, gli austriaci si uniscono al coro, rivendicando fieramente la propria identità nazionale.

Ovviamente, la realtà storica è più complessa di così. Un solo gesto non può riscrivere la storia o cambiare le sorti di un popolo, ma Tutti insieme appassionatamente racconta le cose in modo semplice, accessibile a chiunque. Nella migliore tradizione del cinema classico di Hollywood, il bene trionfa sul male, grazie alla forza della comunità. Così, l’ultima scalata dei Von Trapp sulle montagne diventa un simbolo di libertà, il superamento definitivo di quei confini che li avevano isolati dal mondo. Un finale senza pretese, che non chiede altro allo spettatore se non di lasciarsi trasportare dalla musica e, magari, di cantare con loro almeno una canzone.


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Dalla prima cassetta di Spielberg che vidi a casa di nonna, capii che il cinema sarebbe stata una presenza costante nella mia vita.
Una sala in cui i sogni diventano realtà attraverso scie di luce e colori è magia pura, possibilmente da godere in compagnia.
"Il cinema è una macchina che genera empatia", a calarmi nei panni degli altri io passo le mie giornate.

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