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Veronica Mars

Veronica Mars, vent’anni dopo

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18 minuti di lettura

Questa è la mia scuola, per frequentarla devi avere genitori miliardari o che lavorano per dei miliardari, qui a Neptune, in California, il ceto medio non esiste.

Era il 2004 quando veniva trasmesso per la prima volta Veronica Mars, in Italia due anni dopo, nel 2006, serie cult che rimane un unicum all’interno del panorama dei teen drama, il genere che, se proprio si vuole categorizzare, è quello a cui è più facile ricondurre la serie. Si perché di fatto Veronica Mars non è solo un teen drama, fin dall’inizio mischia i generi per contravvenire alle regole.

Chi è Veronica Mars?

Veronica Mars (Kristen Bell) è una ragazza, un’adolescente e una detective privata, una triplice minaccia, per usare parole sue.

All’inizio della serie ha diciassette anni, frequenta il liceo di Neptune in California ed è la figlia di Keith Mars (Enrico Colantoni), investigatore privato ed ex sceriffo. Veronica è una outsider nella maniera più classica e comune al tempo del liceo, con pochi amici, se non nessuno, esclusa da tutti i gruppi, bullizzata, schernita, emarginata. È fin troppo facile per degli adolescenti davanti alla tv identificarsi in lei. Ma Veronica Mars non è sempre stata una reietta, era la figlia dello sceriffo, amica di Lilly Kane (Amanda Seyfried), figlia del miliardario Jake Kane e fidanzata di Duncan, il fratello di Lilly.

Pur non appartenendo alla classe alta di Neptune, Veronica era vicina al gruppo degli 09, i figli dei miliardari chiamati così per il loro codice postale, figli viziati, spesso cattivi, odiati dall’altra parte degli studenti, quelli più poveri. Veronica si trovava in una posizione neutrale perché figlia dello sceriffo, ma la sua situazione cambierà drasticamente alla morte per omicidio di Lilly.

Keith Mars in veste di sceriffo deve investigare e, dopo aver erroneamente accusato Jake Kanel, è costretto a dimettersi; la conseguenza è anche la caduta sociale di Veronica che viene esclusa dal gruppo degli 09 e lasciata da Duncan. Oltre a questo, Veronica viene abbandonata dalla madre – che scapperà di casa – e viene drogata e stuprata a una festa di liceali. Veronica reagisce a tutto questo diventando più dura e indipendente, cambierà in maniera totale il suo modo di approcciarsi alle altre persone. Diviene diffidente, impenetrabile, caustica e sempre ironica, saprà farsi rispettare e riuscirà a sopravvivere al liceo, ma resterà sempre una persona con grandi problemi relazionali ed emotivi.

Teen drama, noir e pessimismo

Veronica Mars è prima di tutto un teen drama dal momento che è ambientato in un liceo e i suoi protagonisti sono soprattutto degli adolescenti, ma è un teen drama molto atipico visto che continuamente si mescola con altri generi, soprattutto il giallo, o meglio il noir. La premessa della prima stagione, infatti, è: chi ha ucciso Lilly Kane?

Il rimando a Twin Peaks e al tormentone “Chi ha ucciso Laura Palmer?” è volutamente non velato. L’indagine sulla morte per omicidio dell’amica si dipanerà per tutti gli episodi configurandosi come la colonna portante della serie. Tutto il resto è un contorno, il rapporto con il padre, le amicizie e le relazioni amorose, la vera sostanza della serie sono infatti gli omicidi e le indagini portate avanti da Veronica e dal padre: c’è sempre il caso di stagione che si conclude solo alla fine a cui si aggiungono altri piccoli misteri di puntata autoconclusivi.

In questo Veronica Mars è molto vicina a una serie come Buffy l’ammazzavampiri, uscita nel 1997, che gioca con l’horror come Veronica Mars fa con il noir. In entrambe, l’ambientazione liceale è solo un pretesto. Le due protagoniste sono molto simili: outsider, indipendenti, forti, crude, e in generale sono molti i passaggi e le costruzioni narrative che corrispondono.

Di solito nei teen drama la narrazione è portata avanti da vari intrighi amorosi, qualche mistero, tradimenti e omissioni che, con toni riconducili al genere della soap opera, colpiscono un gruppo di liceali, concentrandosi soprattutto tra gli ultimi anni del liceo e l’inizio dell’università. Anche se a volte i fatti che accadono sono tragici, come la morte della fidanzata/amica o l’abbandono di un genitore, il tono generale è sempre leggero e c’è sempre una speranza di fondo che fa avanzare i protagonisti verso un futuro carico di aspettativa.

Tutto questo è assente in Veronica Mars, lo mette in chiaro fin dal primo episodio: La vita è uno schifo finché si muore. Il vero obiettivo di Veronica Mars sembra quello di voler disattendere continuamente le aspettative del pubblico, non c’è possibilità di scalata sociale, non c’è lieto fine, non c’è redenzione o riscatto.

Neptune in California esemplifica e rappresenta tutto ciò che di scorretto e di sbagliato accade nel mondo, è un luogo caratterizzato soprattutto dalle disuguaglianze sociali, dalla corruzione e dall’arrivismo delle persone che vi abitano. Centrale è soprattutto il tema della disparità economica, viene esplicitato già dalle prime parole pronunciate da Veronica e sarà una costante per i successivi episodi.

I ricchi possono agire liberamente sfruttando la loro posizione di potere per comprare le forze dell’ordine o una corte di giurati e rimanere impuniti per i loro crimini, anche quelli di omicidio, mentre i più poveri si trovano costantemente a dover fare i conti con la loro situazione di impotenza e con l’impossibilità di avanzamento sociale e di riscatto.

Ci sono personaggi che non possono uscire da situazioni criminose perché non hanno altra scelta, non possono aspirare a un lavoro dignitoso a causa del razzismo e della discriminazione, altri che non possono avere accesso a università prestigiose nonostante il merito per impossibilità economiche, altri ancora che non possono usufruire di cure mediche migliori per colpa della loro scarsa assicurazione medica. Di certo Veronica Mars non è l’unico prodotto seriale che affronta queste tematiche, ma il modo in cui le stesse sono trattate in un prodotto realizzato ormai 20 anni fa e rivolto soprattutto agli adolescenti è sicuramente una rarità.

Personaggi danneggiati: Logan e Veronica

Una delle aspettative più grandi che sono state disattese in Veronica Mars riguarda il rapporto tra Logan (Jason Dohring) e Veronica, la vera trama amorosa della serie. Logan è l’ex fidanzato di Lilly, migliore amico di Duncan, figlio di star del cinema, viziato, privilegiato, picchiato dal padre, emotivamente immaturo e con problemi di rabbia e alcool. All’inizio i due si odiano, Veronica lo presenta così: Ogni scuola deve avere un idiota psicopatico. Lui è il nostro.

La loro storia inizia abbastanza tardi, per la precisione il primo bacio avviene nell’episodio 18 della prima stagione, gli spettatori hanno quindi 4 episodi per godersi questa storia d’amore. I due, infatti, si lasciano e non si parlano per quasi tutta la seconda stagione, fino all’episodio 20 quando abbiamo LA dichiarazione:

– La nostra storia è epica, dura per anni, conquista continenti, vite rovinate, massacri. L’estate sta arrivando, e noi non ci vedremo mai più. Tu lascerai la città e sarà finita.
– Credi che una relazione debba essere così difficile?
– Nessuno scriverebbe canzoni d’amore se tutto filasse liscio!

Logan e Veronica sono descritti fin dall’inizio come due personaggi danneggiati, ognuno succube degli avvenimenti terribili che hanno segnato le loro vite e per questo tutte le loro scelte saranno in qualche modo autodistruttive. Il loro rapporto poggia sulla reciproca attrazione ma per motivi tutti sbagliati: Logan è il ragazzo problematico che un momento si mostra tenero e vittima di un padre violento e squilibrato e il momento dopo si rivela emotivamente non disponibile e inaffidabile. La sua reazione alla morte di Lilly è un continuo prendere in giro la vita, non assumersi nessuna responsabilità e disattendere qualsiasi aspettativa sociale.

Veronica è ancora traumatizzata dall’uccisione della sua migliore amica, dall’abbandono della madre e dal suo stupro e l’unico modo che ha trovato per reagire è quello di costruirsi una corazza e non fidarsi più di nessuno, nemmeno di Logan; è una badass, un’antieroina che però non viene romanticizzata dalla scrittura della serie ma, al contrario, problematizzata come una persona danneggiata e dipendente da adrenalina. Il rapporto dei due non dura nemmeno nella terza stagione, non c’è lieto fine. Almeno fino al film.

Veronica Mars – Il film

La terza stagione di Veronica Mars va in onda tra il 2006 e il 2007, cominciano già a scorgersi dei segnali di cedimento, storie meno brillanti, una gestione meno riuscita rispetto alle stagioni precedenti e così la serie viene chiusa lasciando molte cose in sospeso. Il finale, infatti, non risolve tutte le questioni introdotte: Veronica andrà a New York? Sceglierà Piz o Logan? Keith Mars sarà rieletto sceriffo? Per anni non si sente parlare di Veronica Mars, ma la serie è già un cult avendo conquistato negli anni sempre più fan.

Questo fino al 2013, quando Rob Thomas, il creatore della serie, e Kristen Bell lanciano una raccolta fondi su Kickstarter per la realizzazione del film. È una campagna che farà la storia, raggiungendo i 2 milioni di dollari nel giro di pochissime ore. Veronica Mars – Il film esce nel 2014 e dobbiamo almeno riconoscergli il merito di aver soddisfatto la curiosità dei fan e aver concluso le trame rimaste aperte, per il resto è semplicemente fan service. Sono passati 10 anni dalla fine della terza stagione, 10 anni in cui Veronica non torna a Neptune, ma ci tornerà per una chiamata di Logan, così rincontreremo tutti i personaggi delle prime stagioni.

Il film in generale è abbastanza insoddisfacente, ma fa da ponte per la quarta stagione.

Till the end: la quarta stagione

Se ancora non avete visto Veronica Mars, senza fare spoiler, non aspettatevi il lieto fine, non aspettatevi il trionfo dell’amore e della serenità coniugale, l’epilogo scelto dai creatori della serie è, seppur a malincuore, l’unico possibile, amaro ma con uno spiraglio di possibilità. La quarta stagione, trasmessa nel 2019, in Italia nel 2020, riprende le fila del discorso, riporta la serie alla gloria passata e regalando ai fan una degna conclusione.

Logan e Veronica convivono a Neptune, lui si è arruolato nella marina militare e sta facendo terapia, lei lavora ancora con suo padre ed è bloccata nella stessa situazione di sei anni prima: dipendente da un lavoro che la mette in pericolo in una città che odia ma che le fornisce in modo costante la sua dose di adrenalina quotidiana. Ricerca le stesse montagne russe emotive anche nel rapporto con Logan, che invece si presenta molto più risolto. Veronica Mars continua a disattendere le aspettative del pubblico, ma il finale scelto è l’unico che possa permettere l’evoluzione emotiva di Veronica.

Per quanto riguarda la costruzione narrativa, i creatori dimostrano di saper adattare Veronica Mars a oggi: la quarta stagione, infatti, è una miniserie da otto episodi in cui vengono eliminati i casi di puntata, c’è un unico caso da risolvere che coinvolgerà tutti i protagonisti.

È evidente la differenza con le prime stagioni, in cui Veronica Mars si distingueva per essere un prodotto emblematico dei suoi tempi: erano i primi anni 2000 e le serie passavano ancora in televisione, una puntata a settimana, e le stagioni contavano circa 20 episodi ciascuna. Era un mondo e un modo di fruire i prodotti seriali completamente diverso da quello attuale. Veronica Mars, però, è stata una delle prime serie a far nascere un fandom ultra appassionato e fedele e a dare vita alle prime discussioni sui forum.

L’impatto di Veronica Mars, un cult ancora attuale

Veronica Mars è una serie culto, a vent’anni di distanza è ancora evidente come sia riuscita a distinguersi nel panorama seriale grazie all’abilità di saper giocare con il genere e allo stesso tempo non cedere a facili stereotipi. La tematica adolescenziale è solo un pretesto e rispetto ad altri prodotti del genere i personaggi sono molto meglio indagati e delineati, la scrittura è adulta e punta tutto su un’ironia pungente. Ovviamente è un prodotto figlio del suo tempo, le serie oggi vengono scritte in un altro modo, le trame sviluppate diversamente, ma per quanto riguarda le tematiche è possibile notare una vena contemporanea notevole: disuguaglianza sociale, maschilismo tossico, revenge porn, abusi sessuali.

Il forte contrasto tra la seriosità e la pesantezza di alcuni di questi temi e la leggerezza dell’ambiente californiano è uno dei tratti distintivi di Veronica Mars. È, inoltre, impossibile resistere all’ironia e alle battute argute e pungenti! Per chi si fosse perso questa serie, il consiglio è quello di non lasciarsi spaventare dal numero di episodi a stagione ma di tuffarsi in questa visione che non potrà che far innamorare e affezionare a Veronica, a Keith Mars, a Logan e a tutti gli altri personaggi che non sono stati nominati, come Leo di Max Greenfield o Mac di Tina Majorino.

Per tutti gli altri che sono cresciuti con questa serie e ogni volta che sentono le prime note di We used to be friends dei Dandy Warhols non possono che rivolgerle un pensiero, trovate le prime tre stagioni su Prime Video… vale sempre la pena fare un rewatch!


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Chiara Cazzaniga, amante dell'arte in ogni sua forma, cinema, libri, musica, fotografia e di tutto ciò che racconta qualcosa e regala emozioni.
È in perenne conflitto con la provincia in cui vive, nel frattempo sogna il rumore della città e ferma immagini accompagnandole a parole confuse.
Ha difficoltà a parlare chiaramente di sé e nelle foto non sorride mai.

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