Disponibile su Apple TV+ a partire dal 14 agosto, Bad Monkey è la nuova Serie TV sviluppata e prodotta da Bill Lawrence, autore di Scrubs e, più recentemente, di Ted Lasso e Shrinking, prodotti di punta della piattaforma. Basata sull’omonimo romanzo del 2013 scritto da Carl Hiaasen, Bad Monkey vede Vince Vaughn nei panni di un detective sospeso dal dipartimento di Miami, affiancato da un cast composto da Michelle Monaghan, Jodie Turner-Smith, Meredith Hagner, Rob Delaney, Natalie Martinez, L. Scott Caldwell, Ronald Peet, John Ortiz e Zach Braff (JD in Scrubs).
A metà tra una detective story e una tragicommedia dall’umorismo demenziale, la nuova Serie TV targata Apple regala un momento di spensieratezza agli spettatori, grazie soprattutto a un Vince Vaughn sempre perfettamente calato in un ruolo cucito sulla sua loquace espressività. È questa l’aspirazione di Bill Lawrence, che con Bad Monkey vuole soprattutto divertire, mettendo da parte l’umorismo malinconico di Scrubs e la sensibilità di Ted Lasso, ritagliandosi tuttavia lo spazio per una latente critica al capitalismo e all’occidentalismo, che rappresenta senz’altro l’aspetto più interessante della Serie TV.
Bad Monkey tra detective story e tragicommedia
Bad Monkey inizia alternando due narrazioni parallele, con la promessa che a tempo lecito convergeranno all’interno di un’unica storia. Da una parte ci troviamo nelle Florida Keys, dove vive Andrew Yancy (Vince Vaughn), poliziotto sospeso dal suo incarico a causa di un infelice episodio con il marito della sua amante. Dall’altra invece alle Bahamas, dove Neville Stafford, un giovane pescatore locale, viene costretto ad abbandonare la sua proprietà per permettere a un misterioso uomo di nome Christopher e a sua moglie Eve di ampliare il lussuoso resort in cui vivono.
Andrew e Neville sembrano non avere molto in comune, così come le due narrazioni, ma quando Yancy inizia a indagare su un braccio umano ripescato dai turisti nell’oceano, con la speranza di dimostrare che si tratti di un omicidio, e di essere così reintegrato, le due storie iniziano a sovrapporsi. Il comune denominatore sarà proprio Eve, e ben presto la verità, come quel braccio, verrà a galla.
Abbiamo sottolineato come Bad Monkey si posizioni a metà tra una detective story e una tragicommedia, e in effetti i due generi della Serie Tv convivono all’interno della grottesca investigazione condotta da Yancy insieme agli altri protagonisti. È proprio quest’ultimo il fulcro della narrazione, calamita per una serie di sfortunati eventi che, anziché riavvicinarlo al suo lavoro da poliziotto, mineranno ancor di più la sua reputazione. È lui – e di conseguenza Vince Vaughn – a reggere sulle spalle il peso della Serie TV, tra battute sarcastiche e una loquace demenzialità.
Bad Monkey soffre però innanzitutto di un mistero già svelato durante i primi episodi, e di conseguenza di un’investigazione che, ilarità a parte, non ha granché da offrire in termini di detective story, nonostante una ricerca costante di colpi di scena. I dieci episodi della durata di quasi un’ora, spesso fin troppo compassati nel ritmo, certamente non aiutano, ma la Serie TV di Bill Lawrence rimane comunque un prodotto valido, la cui vera essenza si conferma quella spensieratezza che è capace di restituire indubbiamente allo spettatore.
Una satira sagace e sprezzante
Tra le pieghe di un umorismo grottesco e demenziale, che diverte nonostante una narrazione eccessivamente dilatata, Bad Monkey nasconde una critica latente al capitalismo e all’occidentalismo tipico della società americana. Se per lunghi tratti la linea narrativa che si svolge alle Bahamas sembra avulsa dal resto del racconto, specialmente per quanto riguarda le vicende relative alla Dragon Queen di Jodie Turner-Smith, da un certo momento in poi comprendiamo le intenzioni di Bill Lawrence.
Gracie, questo il suo vero nome, insieme a Neville e a tutti i personaggi nativi delle Bahamas, impersonifica gli usi e i costumi del luogo, in contrapposizione a quell’occidentalismo che fa sì che Christopher e Eve si sentano in diritto di usurpare le proprietà per costruire il proprio resort di lusso, o trattare gli abitanti alla stregua della propria servitù. Rappresentano il capitalismo, e Lawrence costruisce intorno a loro una satira sagace e sprezzante – in cui lo spettatore è certamente chiamato a sospendere la propria incredulità -, che trova la propria dimensione nell’alternarsi di situazioni volutamente improbabili e esageratamente caricaturali.
Spensieratezza, quindi, ma anche qualcosa in più. Bad Monkey non è all’altezza di Scrubs o di Ted Lasso, ma è un prodotto quasi unico all’interno del catalogo di Apple TV+. Una visione leggera, da gustarsi come un buon cocktail di fronte alle Florida Keys.
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