Before Sunrise compie 30 anni: il film di Richard Linklater è lo studio di due persone che si innamorano nella sua forma più semplice e pura. Before Sunrise, insieme ai due film che formano la trilogia incentrata sui personaggi di Julie Delpy e Ethan Hawke (Before Sunset, Before Midnight), riscrive le regole del genere romantico giocando con il tempo e lo spazio: come possono due sconosciuti innamorarsi in meno di 24 ore? Ma soprattutto, quando il tempo a disposizione è scaduto e lo spazio tra di loro è destinato a dilatarsi, cosa saranno diventati? Saranno rimasti sconosciuti o rimarranno innamorati? Al centro di Before Sunrise troviamo l’inestricabile legame tra amore e umanità, sulla sua inaspettata pervasività e sulla sua capacità straordinaria di lacerare il quotidiano per arrivare a qualcosa di più profondo e necessario.
Before Sunrise tra il silenzio e le parole
Cèline e Jesse si incontrano per caso sul treno e decidono di passare una giornata a Vienna insieme. Finiscono nella cabina di ascolto di un negozio di vinile, dove Come Here di Kath Bloom accompagna il gioco di sguardi tra i due giovani, sospesi in un’equilibrio maldestro e perfetto tra detto e non detto. «No, I’m not impossible to touch, I have never wanted you so much, come here, come here»: a eccezione dei versi della canzone cantati da Bloom, è uno dei pochi momenti privi di dialogo di un film costruito sulla parola, e allo stesso tempo uno dei più autentici. L‘ascolto della canzone è il momento in cui il sentimento e il desiderio che sta nascendo tra Cèline e Jesse assume consistenza e sgretola i discorsi trasformandosi in sguardi che si inseguono per poi fuggire e in movimenti impacciati che tradiscono l’imbarazzo.
Questa scena, nella sua trasparenza viscerale, è quella che riassume meglio lo spirito di Before Sunrise: il film di Linklater racconta la storia semplice e vagamente idilliaca di due ragazzi che si incontrano durante un viaggio e si innamorano a prima vista. Ma è soprattutto la storia di quegli attimi fermi nel tempo, di quel singolo momento in cui le traiettorie dell’esistenza di due persone collidono in modo spettacolare e al tempo stesso ordinario: questa capacità di restituire questa duplice natura dell’amore come fenomeno straordinario e quotidiano è uno degli elementi che rende Before Sunrise uno dei film romantici più autentici del genere.
La Vienna del regista di Hit Man è immersa in un’atmosfera rarefatta: Cèline e Jesse camminano per le strade della città come se fossero sospesi in un sogno. E mentre si muovono in questo sogno i due parlano senza sosta, facendosi continue domande e intessendo risposte: e attraverso la parola si guardano e si rivelano l’un l’altro. Grandi discorsi filosofici sul senso della vita, della morte, sull’origine del mondo e sull’amore. Cèline e Jesse percepiscono il tempo a disposizione per loro due scorrere tra le vie di Vienna, tra i sedili del tram, tra lo spazio che li separa e cercano di placarlo con le parole, di giocare d’anticipo facendosi le domande giuste sulle cose importanti, su ciò che vedono intorno al loro, sul futuro così incerto in cui potrebbero non rivedersi mai più.
Before Sunrise e il tempo della possibilità
Before Sunrise è il film più sognante della trilogia: c’è qualcosa di alchemico nel modo in cui le interazioni tra Jesse e Cèline, ogni parola e ogni gesto, si dispongono nell’arco di una sola giornata. Gli ingredienti per il film romantico d’eccellenza ci sono tutti: un incontro inaspettato in una città straniera, un’immediata affinità, e soprattutto l’incertezza sulle sorti di un sentimento appena nato che sorprende e spaventa per la sua fragilità.
Jesse e Cèline nei loro dialoghi esistenziali parlano anche del loro passato, delle loro delusioni sentimentali e delle corazze di cinismo travestite da massime filosofiche che si sono costruiti negli anni: i due incarnano la gioventù contemporanea, alla ricerca di nuovi modi di entrare in intimità con l’altro, nuove definizioni di amore. In questo Before Sunrise è uno dei primi tasselli di un nuovo dizionario amoroso, in cui compaiono parole come vulnerabilità, precarietà, paura: il regista americano e i suoi due attori navigano la nascita esitante di un amore che arriva dopo tanti altri e scompongono con semplicità le domande che lo accompagnano. E se andasse male anche stavolta? E se fosse un’illusione come tutte le altre?
Sono tutte ansie e preoccupazioni che strutturano l’incontro tra Jesse e Cèline, ma finiscono per sgretolarsi nella morsa del tempo che corre e dei treni da prendere (o da perdere), dei viaggi da proseguire e dalle case a cui tornare. Così non rimane altro che cogliere l’attimo e lasciare che quello stesso tempo che sfugge da sotto i piedi cristallizzi quel momento spezzando i vincoli tra passato e futuro, tra sogno e realtà.
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