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Il Tempo che ti do, una serie tra le tante

Una Serie TV che non lascia il segno

3 minuti di lettura

Il tempo che ti do, in originale el tiempo que te doy, è una Serie TV spagnola originale Netflix distribuita dalla piattaforma e disponibile sulla stessa a partire dal 29 ottobre 2021.

La Serie TV ideata e diretta da Nadia de SantiagoInés Pintor Sierra Pablo Santidrián dispiega le vicende di Lina (Nadia de Santiago) e Nico (Álvaro Cervantes), una coppia che, dopo 9 anni di vita trascorsi insieme, si separerà, portando così i due ragazzi ad affrontare la solitudine ed il dolore che comporta la fine di un rapporto così duraturo.

Il tempo che ti do è il tempo che serve

Il tempo che ti do

Il tempo che ti do inizia nel momento in cui Nico e Lina si separano. Da qui cominciano una serie di flash back che dal presente, colmo di solitudine e gelo, ci riportano al passato ripercorrendo la loro storia d’amore attraverso ricordi e momenti felici.

La serie ci racconta come i due ragazzi si siano conosciuti e di come la loro vita si sia intrecciata per 9 lunghi anni; i due infatti nel corso del tempo sono stati abituati a condividere una grande parte della loro vita con l’altro e quando questa condivisione manca ed il sentimento sembra essersi assopito, vanno, inevitabilmente, incontro ad un vortice di solitudine e dubbio.

La vicenda è narrata dal punto di vista di Lina e del suo arco narrativo. Difatti Il tempo che ti do ci mostra come la ragazza, dopo la separazione, cerchi di superare la rottura e di ricostruire una quotidianità da sola, tra momenti di sconforto ed altri di fiducia verso futuro, prendendosi il tempo che serve per ritrovare una rinnovata serenità.

11 minuti per raccontare un amore che finisce

Il tempo che ti do

Per raccontare la storia si segue l‘escamotage narrativo di rinchiudere tutto in una capsula di 11 minuti, dividendoli tra momento presente e momento passato; nelle prime puntate si dà più spazio alla narrazione del passato mentre andando avanti con gli episodi si riduce il tempo per il passato e si accresce quello dedicato al presente.

La tecnica degli 11 minuti può essere considerata una traduzione pratica del processo di crescita che la stessa protagonista compie, affidandosi sempre di meno ai ricordi del passato per affrontare il presente. Questa tecnica narrativa è sicuramente un’idea molto originale, ma costituisce anche un’arma a doppio taglio.

La storia che ci viene raccontata ne Il tempo che ti do è in realtà una storia come tante, che lascia indifferenti. A tratti si riesce ad empatizzare con i personaggi e a tratti invece si fa molta fatica. Durante il corso della narrazione si ha l’impressione che il tutto in generale sia slegato, frammentato e che non ci sia uno sviluppo completo della vicenda.


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Giulia, classe '98, milanese ma con radici ben salde nella mia Campania. In generale mi piace definirmi una persona molto curiosa e che si appassiona facilmente alle cose. Mi affascina tutto ciò che regala un' emozione, scrivo per vedere i miei pensieri e poter sviluppare un mio punto di vista sulle cose.