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Raised by Wolves, i misteri si infittiscono

7 minuti di lettura

Lunedì 15 febbraio sono andati in onda su Sky Atlantic il terzo e il quarto episodio di Raised by Wolves, serie fantascientifica creata da Aaron Guzikowski. Tra i produttori esecutivi Ridley Scott, che ha diretto i primi due episodi (di cui vi abbiamo parlato qui). Come sta procedendo lo show, ora che dietro la macchina da presa non c’è più il regista di Alien?

La radice del fallimento

Raised by wolves

Dopo poco tempo su Kepler-22b, Paul, Tempest, Hunter, Vita e Olly iniziano già ad ammalarsi, proprio come la generazione precedente. Campion resta l’unico immune e si convince che Madre stia avvelenando gli altri e le altre; ciò, chiaramente, deteriora sempre di più il suo rapporto coi due androidi (spesso, inoltre, rinfaccia loro che non sono esseri umani né i suoi genitori). Incoraggiato da Hunter, il ragazzo progetta allora la fuga e, dopo aver ingannato Padre, si reca con gli altri nella foresta.

Ben presto, si scopre che a far stare male i giovani era la radioattività dei noccioli dei carboidrati che ingerivano. Dopo il loro ritrovamento e il ritorno alla capanna, si profila quindi una nuova sfida: procurarsi nuovo cibo. Padre propone di mangiare una creatura (identica a quella comparsa alla fine del secondo episodio) che ha catturato, ma Campion si rifiuta perché non vuole mangiare altri esseri viventi. La ricerca di alimenti alternativi si rivela però fallimentare, gettando il giovane nello sconforto.

È ormai chiaro che le questioni etiche sono al centro di Raised by Wolves e, col passare degli episodi, non fanno che aumentare. Così, al Campion combattuto tra l’imposizione dell’ateismo e la voglia di pregare si accosta ora un Campion in crisi sulla moralità dell’uccidere e ingerire animali.

Un nuovo leader (convertito?)

Raised by Wolves

Intanto Caleb/Marcus, recuperato dai compagni mitraici, si ricongiunge con Mary/Sue. I due provano evidenti difficoltà nel mascherare la loro vera identità, tanto che Ambrose (Steve Wall), leader dei mitraici, inizia a nutrire dei seri dubbi nei loro confronti. Mary cerca di essere più discreta che può e suggerisce a Caleb di fare lo stesso, ma l’uomo reagisce apertamente alle accuse di Ambrose. Inizia così uno scontro che si dispiega per entrambi gli episodi, fino all’esito tragico.

Dopo aver trovato un enorme masso, corrispondente a quello descritto nelle sacre scritture e che al tocco permette di riscaldarsi, il gruppo passa delle notti relativamente tranquille; quando però la roccia si rivela improvvisamente fredda, Ambrose vuole penetrarvi usando degli ordigni per non morire. La cosa non incontra il favore dei compagni e Caleb finisce per ucciderlo premendo la sua testa contro la parete del macigno, che fa andare l’uomo a fuoco.

Raised by Wolves

A differenza di Mary, che resta convintamente atea, Caleb sembra avvicinarsi alla fede mitraica. La convinzione con cui afferma di sentire delle voci e di aver ucciso Ambrose per volere di Sol ci fanno chiedere fino a che punto stia ancora recitando. Sicuramente i tredici anni passati nella simulazione a bordo dell’arca, durante i quali ha stretto un forte legame con Paul, lo hanno cambiato nel profondo. Che gli abbiano fatto mettere in discussione addirittura il suo stesso ateismo? Sarà interessante, alla luce di questi avvenimenti, vedere come si evolverà il rapporto della coppia.

L’importanza di essere utili

Raised by Wolves

«Se non posso prendermi cura come si deve di te e degli altri bambini, non sono utile alla famiglia. Ho bisogno di essere utile. Capisci?»

Padre è il personaggio che, assieme a Caleb, ha avuto l’evoluzione più importante in questi due episodi. Quelle che una volta erano battute di spirito iniziano a trasformarsi in frasi che suscitano una risata amara a causa del turbamento interiore dell’androide. Il suo scopo, infatti, è quello di accudire i ragazzini e se ne viene privato la sua esistenza diventa vana. Il tradimento di Campion lo colpisce non tanto per la fuga in sé quanto proprio per il fatto che se non può più prendersi cura di loro allora non serve a niente, non è utile.

A seguito di questa triste riflessione, Padre ordina a Campion di uccidere la creatura che ha intrappolato, ma il bambino si rifiuta e nessuno degli altri riesce a compiere il gesto al posto suo. O almeno, non in quel momento: il quarto episodio si chiude infatti proprio con Tempest che, dopo aver ceduto e tolto la vita all’animale, scopre che portava un figlio in grembo. Una rivelazione sconvolgente che scombussola la ragazza incinta, presto raggiunta da Padre.

Raised by Wolves: segnali di miglioramento

Raised by Wolves

Dopo due episodi frenetici, Raised by Wolves rallenta il passo e si prende finalmente i suoi tempi. Il montaggio è decisamente migliore, Amanda Collin e Abubakar Salim sono sempre più convincenti nell’interpretare i due androidi e la trama si infittisce, generando due intrecci distinti che finiranno inevitabilmente per collidere (un assaggio lo abbiamo già avuto nel breve scontro tra Madre e i mitraici nel terzo episodio).

Nuove incognite si aggiungono alla già lunga lista di questioni irrisolte: chi è la bambina incappucciata che vediamo comparire in entrambe le puntate? Sarà davvero Tally? Se sì, quali misteri si celano dietro il profondo cratere dentro cui è presumibilmente caduta tempo prima? La brevissima (e inquietante) entrata di Madre nella simulazione è un assaggio di qualcosa che vedremo in futuro? Ma la domanda principale resta sempre la stessa: chi è l’orfano indicato nella profezia mitraica? Paul, Campion? O verremo messi di fronte all’ennesimo colpo di scena? Lo scopriremo nelle prossime settimane.

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Classe 1999, pugliese fuorisede a Bologna per studiare al DAMS. Cose che amo: l’estetica neon di Refn, la discografia di Britney Spears e i dipinti di Munch. Cose che odio: il fatto che ci siano ancora persone nel mondo che non hanno visto Mean Girls.

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