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Raised by wolves

Raised by Wolves, episodio 5 e 6: viaggio all’interno della simulazione

11 minuti di lettura

Col quinto e sesto episodio, andati in onda il 22 febbraio su Sky Atlantic, è stata raggiunta e superata la prima metà della prima stagione di Raised by Wolves, serie fantascientifica creata da Aaron Guzikowski e prodotta anche da Ridley Scott. Cos’è successo e quali sono le incognite ancora da svelare?

Un tuffo nel passato

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Negli episodi precedenti di Raised by wolves abbiamo assistito al breve ingresso di Madre nella simulazione, nonostante quest’ultima sia stata progettata solo per gli esseri umani. In queste puntate, essa diviene il perno centrale della narrazione: al suo interno, l’androide rivive il proprio passato e in questo modo scopriamo che Madre era originariamente mitraica. Lei e altri negromanti (androidi costruiti dai fedeli durante la guerra che possiedono molteplici abilità, come volare, indurre sonnolenza, curare, uccidere con lo sguardo, cambiare aspetto) sono stati infatti riprogrammati dagli atei per combattere i loro nemici. Non sappiamo, a questo punto, se i non credenti abbiano creato anche dei propri robot o se si siano limitati a modificare quelli dei mitraici (l’origine di Padre, almeno per ora, ci è ignota).

Nella simulazione, Madre osserva Campion Sturges (Cosmo Jarvis), il suo “creatore”, mentre la riprogramma affinché possa partire alla volta di Kepler-22b. Il tempo passato assieme alla negromante porta l’uomo a innamorarsene e, avendo dotato l’androide di sensazioni umane estremamente realistiche come la sofferenza, decide di cancellare dal sistema di Madre il ricordo della loro storia per evitare che stia male e far sì che si dedichi con tutta sé stessa alla missione affidatale. Le emozioni degli androidi sono così realistiche che sembra quasi — come dice Campion (bambino) — che anche loro abbiano un’anima.

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I viaggi nella simulazione sono fondamentali anche perché ci permettono di sapere di più sulle condizioni della Terra durante la guerra di religione. Il pianeta era diventato ormai inospitale per la vita umana a causa della ridotta quantità d’ossigeno nell’aria, tant’è che esistevano delle apposite zone verdi in cui rifugiarsi (e Campion usa spesso una mascherina per respirare). È inevitabile, in un periodo in cui si parla tanto di Marte e della sua possibile futura colonizzazione, oltre che dei danni provocati dal cambiamento climatico, non notare le analogie con la nostra situazione.

Raised by Wolves pronta a mettere in dubbio Madre e Padre

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Una volta riacquisita una porzione dei suoi ricordi, Madre torna spesso nella simulazione per passare del tempo con Campion Sturges — il sesto episodio si apre proprio con lei che tenta di replicare il loro ultimo bacio. L’androide è sempre più assente e lontano da Padre, di cui si fida anche meno: quando scopre che nella dimora di Tempest c’è un disegno sulla parete che raffigura il bacio col creatore, si convince sia stato il compagno a realizzarlo dopo averla spiata nella simulazione. Il robot nega e accusa Madre di tenerlo all’oscuro di ciò che fa durante i suoi lunghi viaggi.

Se è vero che Madre e Padre hanno avuto alti e bassi sin dall’inizio della serie, sembra che ora stiano raggiungendo il punto di rottura definitivo. I caratteri diversi, le idee a volte diametralmente opposte e i segreti nascosti li fanno discutere in maniera sempre più accesa.

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Ma quello tra i due androidi non è l’unico rapporto sul filo del rasoio: anche Campion e Paul, infatti, passano dall’essere grandi amici ad acerrimi nemici. Il secondo non riesce più a seguire la dieta vegana del primo, che vuole mangiare solo funghi, e desidera cibarsi anche di carne. La tensione è alimentata dalla gelosia di Campion nei confronti di Paul, che sembra essere più apprezzato di lui da Madre e Padre per le sue capacità.

Dato che entrambi i bambini potrebbero essere l’orfano di cui si parla nella profezia mitraica, cosa accadrà nel momento in cui la sua identità sarà svelata? Lo scenario futuro più plausibile al momento sembra essere quello che vede Paul e Campion in fazioni opposte.

Visioni e apparizioni

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«Ora [Sol] sussurra al tuo orecchio. Eminenza. Fa’ attenzione a non deluderlo, o potrebbe lasciare anche te».

Con Caleb alla loro guida, i mitraici partono per salvare i bambini, abbandonando il macigno. Lungo il cammino, incontrano un uomo condannato a morte che ha stuprato delle donne in stato di ibernazione, ma Caleb decide di non ucciderlo e di usarlo nel combattimento contro Madre. Presto, il gruppo si imbatte in un enorme scheletro simile a quello di un serpente; al suo interno, secondo quanto riportato dai localizzatori, dovrebbero trovarsi i ragazzi, ma è solo un piano della presunta Tally, che li ha recuperati dopo che Madre li ha gettati via e li ha posizionati lì.

La ragazza appare ai mitraici, ma fugge in fretta, dimostrando di possedere delle abilità fisiche decisamente sovrumane. Sembra ormai chiaro che non ci troviamo di fronte alla vera Tally, ma allora di chi (o cosa) si tratta? Che sia un negromante, considerato che hanno la capacità di mutare forma? Soprattutto, non conosciamo le sue intenzioni né sappiamo da che parte stia: ha condotto allo stesso tempo Madre verso la simulazione e i fedeli all’accampamento attraverso una mappa del pianeta. Inoltre, pare che Vita giochi con lei e che il disegno sulla parete sia stato proprio opera di Tally.

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Ma non finisce qui: Caleb ha una un’inquietante visione in cui Mary sanguina e lui assume le sembianze del prigioniero che stanno sfruttando. La voce del supposto Sol si fa sempre più presente e l’uomo prova confusione e assume degli atteggiamenti strani.

L’esistenza di un’entità divina, messa implicitamente in dubbio all’inizio della serie, sta diventando sempre più probabile. C’è da capire, ora, se si tratti effettivamente di Sol o se sia invece in qualche modo legata a Kepler-22b. Un’altra ipotesi, forse la più improbabile al momento, è che Caleb sia solo fortemente suggestionato dall’ambiente e dai compagni e che quindi quella voce non ci sia davvero.

Lo scontro ha inizio

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Se i viaggi nella simulazione permettono a Madre (e a noi) di far luce su più questioni, essi sono allo stesso tempo la sua più grande debolezza: mentre è lì, infatti, non percepisce ciò che accade all’esterno. Così, una volta scoperta questa sua abitudine, i mitraici si affrettano a escogitare un piano per ucciderla. Decidono di utilizzare la cella principale per il sistema di propulsione dell’arca e degli ordigni, ma il piano non va come sperato e molti finiscono vittime dell’ira dell’androide.

Intanto Mary, non ricevendo notizie da Caleb, cerca di salvare Paul attaccando l’accampamento. I ragazzi, eccetto Paul, che riabbraccia la (finta) madre, si rifugiano nella navicella degli androidi, dalla quale Hunter aiuta i fedeli a sparare a Padre, ridotto in fin di vita. Madre sopraggiunge, fa fuori i mitraici e si affretta a curare il compagno. Quando Paul torna, ruba gli occhi di Madre secondo le indicazioni di Caleb e scappa; il robot lo insegue, ma viene quasi fatalmente colpito dal capo mitraico, che però si ferma prima di dargli il colpo di grazia perché una voce glielo ordina. Insomma, nemmeno il dio (se esiste davvero) vuole che Madre muoia, e ciò accresce la possibilità che possa non trattarsi di Sol. Per saperne di più, dovremo aspettare la prossima settimana.

In Raised by Wolves nulla è come sembra

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A quattro puntate dalla fine, Raised by Wolves dimostra ancora una volta di avere una sceneggiatura solida, che resta coerente con se stessa e spinge a voler sapere di più per la sua imprevedibilità. Il sesto episodio spicca sugli altri per la spettacolarità visiva, che raggiunge il culmine nella visionaria sequenza di sesso tra Madre e Campion Sturges. Le domande aumentano, ma nel complesso tutto è ben dosato.

Tre le questioni che troveranno sicuramente sviluppo a seguire. Innanzitutto, il ruolo di Cassia (LouLou Taylor), soldata mitraica introdotta nel quinto episodio che sembra avvicinarsi a Caleb; secondariamente, l’obiettivo di Campion Sturges, che dice a Madre che la sua entrata nella simulazione era voluta e programmata; infine, il rapporto di Tempest con la sua gravidanza. La ragazza, infatti, non riesce ad accettare l’idea di aver ucciso una creatura in attesa e tenta di togliersi la vita. Riuscirà a dare alla luce il suo bambino?

Noi, intanto, incrociamo le dita e ci auguriamo che la stagione si mantenga stabile su questo (altissimo) livello.


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Classe 1999, pugliese fuorisede a Bologna per studiare al DAMS. Cose che amo: l’estetica neon di Refn, la discografia di Britney Spears e i dipinti di Munch. Cose che odio: il fatto che ci siano ancora persone nel mondo che non hanno visto Mean Girls.

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