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Schermi d’Amore 2020: «La caduta degli dei» di Visconti

3 minuti di lettura

Si apre con La caduta degli dei di Luchino Visconti il festival del cinema sentimentale e mélo Schermi d’Amore, iniziato il 22 febbraio al Teatro Ristori di Verona. Un film che non ha niente a che vedere con l’amore classico e romantico, ma anzi è una vera e propria sinfonia di morte dove l’amore per il potere e per l’odio dilagano nella Germania nazista.

«La caduta degli dei»: un dramma shakespeariano

La caduta degli dei

Visconti per la sua pellicola prende a piene mani dalla tragedia shakespeariana Macbeth, dove la salita al potere è l’ossessione dei personaggi, che non esitano a sporcarsi le mani pur di raggiungere i propri obiettivi.

La famiglia von Essenbeck non è un’eccezione. La novella Lady Macbeth, Sophie, è la burattinaia della situazione e farà tutto ciò che è in suo potere per mettere in buona luce il suo compagno debole ed arrivista Friedrich, alla guida dell’azienda di famiglia che produce macchine di morte per il Reich. Il risultato sarà la morte di famigliari, innocenti, fino ad arrivare al tragico epilogo della coppia.

Ma a dominare la scena è senza dubbio il figlio di Sophie, Martin. Pedofilo, sinistro ed incestuoso personaggio che svetta per crudeltà su tutti, in una climax di crescenti perversioni. Dal suicidio di una bambina ebrea vittima delle sue attenzioni, allo stupro della sua stessa madre, al saluto nazista che riserva al corpo di lei e del marito, morti anch’essi suicidi. Martin, interpretato da Helmut Berger, che diventò compagno di Visconti, ci regala delle scene che resteranno impresse a fuoco nella mente e che rendono questa pellicola un macabro capolavoro senza tempo.

Più di un film storico

La pellicola si apre il 27 febbraio 1933, la notte dell’incendio del Reichstag, episodio cruciale che decretò l’affermazione del nazismo. Da qui in poi Visconti ci mostra la vera essenza del nazismo, andando oltre gli episodi storici, ma mostrandoci il dilagare di una malattia quale è il nazismo che contagia personaggio dopo personaggio. Sarà il 30 giugno 1934, nella famigerata notte dei lunghi coltelli, che l’odio raggiungerà il suo apice in una sorta di pareggio dei conti per alcuni dei membri della famiglia von Essenbeck.

Un inizio davvero promettente per il festival sentimentale e melò di Verona, che si prospetta un evento da non perdere per chi è in cerca di grandi storie ed emozioni.


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Ciao! In queste poche righe mi devo descrivere e ne sto già sprecando parecchie quindi andiamo al sodo. Sono Azzurra, copywriter freelance e mi occupo di comunicazione creativa. Figo vero? Dalla mia bella Verona scrivo per lavoro e per passione. Venite a trovarmi! Sono quella col cappello e l’orologio da taschino.