Scott Pilgrim torna sugli schermi grazie a Netflix, in una nuova serie animata che riprende sia lo stile grafico delle graphic novel di Bryan Lee O’Malley, sia lo spirito del film cult di Edgar Wright. Scott Pilgrim Takes Off riprende da quest’ultimo anche il cast originale: tornano Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, e star come Chris Evans, Brie Larson e Aubrey Plaza. È interessante vedere (o meglio sentire) tornare attori e attrici che all’uscita del film erano poco conosciuti, mentre adesso invece i loro volti sono famosissimi. Ma non aspettatevi la stessa storia che già conoscete: questo non è un remake, ma una storia originale.
What if… Scott Pilgrim Took Off?
Nonostante il primo episodio sia un rifacimento per filo e per segno dell’inizio del film (con le stesse battute e le stesse gag grafiche), dal secondo episodio invece Scott Pilgrim Takes Off cambia registro, con un colpo di scena che racconta una storia del tutto nuova, che si concentra di più su Ramona e sui personaggi secondari, soprattutto sui famigerati 7 malvagi ex di Ramona. Senza fare troppi spoiler, Scott Pilgrim Takes Off trasforma una storia di relazioni e crescita in una detective story ironica, che utilizza come repertorio i personaggi e le dinamiche preesistenti nei fumetti e nel film.
Questo depistaggio potrebbe aver tratto in inganno chi si aspettava una trama più familiare, visto che anche i trailer per la serie lasciavano pensare ad un adattamento animato fedele (non è la prima volta che Netflix attua questo bait-and-switch: era già successo con molte polemiche per la serie animata Masters of the Universe: Revelation). Scott Pilgrim Takes Off potrebbe essere interpretato come un grande what if…?, raccontando coscientemente una storia alternativa che comunica e gioca molto con i precedenti adattamenti.
In un certo senso la serie abbraccia ancor di più lo stile transmediale del film, stavolta anche a livello tematico invece che puramente visivo. Anche se soffre un po’ di quell’umorismo da rottura della quarta parete (vedasi Deadpool, Rick & Morty e compagnia) che si vede ovunque, qui le battute di questo tipo sono contenute e non onnipresenti, intese solo come strizzatina d’occhio per chi conosce già l’opera. Questo stile non è utilizzato a sproposito, anzi non è un caso che il quarto episodio si basi tutto su questo umorismo, visto che è ambientato sul set per un film su Scott Pilgrim!
Tra il vecchio e il nuovo
Pur essendo una serie divertente e ben realizzata (l’animazione omaggia perfettamente i disegni originali di O’Malley e cattura bene lo spirito delle graphic novel), Scott Pilgrim Takes Off sembra apparentemente perdere il focus principale dell’opera originale: Scott Pilgrim infatti dovrebbe essere una storia di formazione emotiva, destinata a giovani adulti più che ad adolescenti, sulle relazioni e sull’amore. Questi temi si perdono un po’ nel mezzo, non sono al centro della storia. Quello che muove la storia di Scott Pilgrim Takes Off infatti è la premessa what if…?, che è un’occasione per approfondire quei personaggi che sono sempre stati monodimensionali, soprattutto nel film.
I veri protagonisti della serie sono Ramona e i suoi malvagi ex, a cui viene praticamente dedicato un episodio ciascuno. In questo modo conosciamo meglio le motivazioni e le storie di tutti gli ex, che vengono umanizzati e resi meno delle macchiette, mostrandoci chi ha superato il passato e chi è cambiato, chi si è riappacificato e chi invece serba ancora rancori. È un modo diverso per raccontare come ciascuno elabora le relazioni passate, sempre in pieno stile Scott Pilgrim, con umorismo e leggerezza.
Ma anche i personaggi di Scott e Ramona vengono ovviamente trattati, con qualche cambiamento che li riattualizza in un contesto più vicino a temi sulle relazioni e sul benessere personale che oggi si sentono più attuali. Nel finale della serie infatti, nonostante le modifiche alla storia principale e ai personaggi, il cerchio si chiude, facendo tornare i due protagonisti innamorati alla loro conclusione naturale che tutti conosciamo. Ma una scena post-credits lascia intuire che la storia potrebbe continuare in una seconda stagione, portando ulteriori cambiamenti alla storia, che da adesso in poi sarebbe completamente nuova ed inedita.
Scott Pilgrim, Netflix e la nostalgia
Scott Pilgrim Takes Off è la classica serie che parla sia ai fan di vecchia data sia a nuovi spettatori, ma che si affida pesantemente alla nostalgia per funzionare alla perfezione: tra strizzatine d’occhio, battute ricorrenti e il tratto dei disegni originali di O’Malley, la serie è veramente un tuffo nel passato per chi a suo tempo aveva letto i fumetti e/o visto il film, diventato un vero e proprio cult della nostra generazione. La stessa presenza degli attori del film nel cast mette chiaramente in mostra questo effetto nostalgico su cui Netflix fa leva da sempre.
Ma la nostalgia è in parte il motivo del successo di Scott Pilgrim, visto che la sua storia è quasi universale, tutti ci immedesimiamo in lui o in Ramona o negli altri personaggi, nella loro assurdità: Scott Pilgrim Takes Off, come i suoi predecessori, parla di relazioni, amicizie, dei traumi del passato e della paura per il futuro, è una storia generazionale che qui è stata riveduta e aggiornata, con un paio di appendici che vengono approfondite proprio negli ultimi due episodi.
Insomma, pur essendo l’ennesimo adescamento nostalgico di Netflix, stavolta funziona, grazie allo spirito unico della storia originale e dei suoi personaggi, a cui i fan sono già affezionati da tempo e in cui i nuovi spettatori possono comunque ritrovarsi. Adesso bisogna aspettare e vedere il successo che Scott Pilgrim Takes Off riceverà, e se effettivamente Netflix deciderà di realizzare una seconda stagione, con una storia completamente nuova. L’importante è che non si perdano di vista le tematiche centrali che hanno reso la storia di Scott Pilgrim così amata.
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