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Sulle ali della speranza, adrenalina e ansia vissute ad altissima quota

4 minuti di lettura

Su Prime Video è disponibile una nuova, l’ennesima, avventura da vivere ad alta quota. Adrenalina e ansia, molta ansia, sono le sensazioni che Sulle ali della speranza, titolo dell’ultima opera del regista statunitense Sean McNamara, ha intenzione di suscitare. E potete stare tranquilli, questo film riesce ad offrire esattamente le suddette emozioni, e tanto altro ancora. Infatti, l’altissima tensione viene smorzata da alcune parti di vero melodramma, delle gocce di dolcificante in grado di rendere questa ora e mezza (durata del lungometraggio) il più godibile possibile. Vi lasciamo alla nostra recensione…

Sulle ali della speranza, la storia (vera) di un eroe “per caso”

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Cosa succederebbe se dal nulla ci trovassimo a dover pilotare un aereo da portare in salvo insieme a tutti i passeggeri?

Una famiglia si trova a dover viaggiare verso casa a bordo di un piccolo velivolo, quando a metà del volo il pilota muore misteriosamente. A prendere le redini della situazione è allora Doug White (Dennis Quaid), padre e marito, affiancato da Terri White (Heather Graham), sua moglie, in qualità di improvvisata co-pilota. I protagonisti, da questo momento in poi, dovranno cercare di portarsi in salvo, mantenendo la calma (per quanto possibile sia) e tranquillizzando le due figlie Cory e Maggie; abbandonandosi anche ad un pizzico di fede. Riuscirà Doug a portare a termine il rischiosissimo atterraggio di emergenza?

Niente spoiler però in questa recensione. Già soltanto la trama, seppur striminzita, di questo film riesce a comunicare gli aspetti fondamentali e fondanti della storia: dalla famiglia, dall’amore e dai piccoli dissidi naturali che legano i quattro componenti del gruppo, alla fede; le preghiere infatti rappresentano una sfaccettatura quasi necessaria in questa avventura al limite, come se fossero delle immaginarie ancore di salvataggio che arrivano dal fondo di ogni persona (o almeno della famiglia White) quando ci si trova veramente con le spalle al muro.

Ma poi, come ovvio che sia, troviamo anche paure, ansia e adrenalina. Insomma, riproponiamo la domanda: “Cosa succederebbe se dal nulla ci trovassimo a dover pilotare un aereo da portare in salvo insieme a tutti i passeggeri?” Il farmacista Doug White non ha avuto alcuna esitazione e si è trasformato in un vero e proprio eroe “per caso”.

Sulle ali della speranza, l’adrenalina dell’estremo

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Come già anticipato, McNamara racconta una storia vera avvenuta nel 2009. Sembra quasi un romanzo ma è tutto reale e la regia ha fatto di tutto per riportare sullo schermo questa realness: sin dai primi istanti, quando tutto è calmo, e viene ritratta una tranquilla famigliola della Louisiana durante un momento di svago, iniziano già a delinearsi le parti emotive dei protagonisti. In realtà il lungometraggio in questione si apre con un’esperienza in volo proprio di Doug: cerca maldestramente di atterrare, con un istruttore accanto, a bordo del suo piccolo aeroplano di prova. Che questo fosse un segno premonitore?

La regia riesce in modo impeccabile, con le giuste mosse e senza alcun eccesso di forma, a trasportare lo spettatore nel mondo adrenalinico ad alta quota della famiglia White. Anche l’interpretazione dei protagonisti è d’aiuto, soprattutto per quanto riguarda la (strana) coppia formata da Dennis Quaid, attore “tutto fare” del grande e piccolo schermo a stelle e strisce, e Heather Graham, conosciuta tra gli altri principalmente per la sua partecipazione in Twin Peaks, la quale riesce a fornire una prova veramente impeccabile.


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Toscano, classe ’98. Il mio spirito guida è Marcello Rubini, la mia migliore amica la penna. Il mio motto: “Voler sapere per poter raccontare”. In breve, aspiro al giornalismo

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