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Supereroi Genovese

Supereroi: il film di Genovese è all’altezza di Perfetti Sconosciuti?

6 minuti di lettura

Torna nelle sale, giusto in tempo per Natale, Paolo Genovese con il suo Supereroi, commedia drammatica all’insegna del quotidiano. Tratto dall’omonimo libro, il film ci parla della storia d’amore tra Marco e Anna. Lui professore di fisica, lei fumettista, sono la coppia da manuale in cui gli opposti si attraggono. Ma la bravura di Genovese sta nel saper cogliere lo straordinario nell’ordinario e nel riuscire a rendere interessante banali avvenimenti che parlano di tutti noi. La domanda che però tutti ci poniamo è: sarà all’altezza dell’ovvio confronto con Perfetti Sconosciuti?

I veri Supereroi sono le coppie che restano insieme?

Supereroi film

Per Marco, professore di fisica, Einstein aveva ragione: il tempo non esiste. Passato, presente e futuro sono un’illusione per il protagonista di Supereroi, ma forse anche per il regista, Paolo Genovese, che ci accompagna in un interessante viaggio nella storia tra Marco e Anna. Il loro incontro, fortuito e fulminante, cambia sorti e abitudini dei due che si ritrovano a dover fare i conti con la realtà quotidiana, i suoi mille imprevisti e le sue molteplici imperfezioni. Saltellando senza sosta tra passato e presente conosciamo la coppia interpretata con trasporto da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca.

Supereroi è il titolo del fumetto di successo di Anna, che parla della vita di tutti i giorni della coppia come se si trattasse sempre di piccole missioni impossibili, che solo i più temerari riescono a superare. Il tempo, quindi, esiste eccome e, come il boss finale di un videogioco, è il più grande nemico di ogni rapporto umano. Dal combattere la noia alle tentazioni del tradimento, i veri superpoteri si rivelano pazienza, amore e compromessi. Anna e Marco sono due protagonisti che sembrano scritti per il cinema americano: passionali e strani, ma in un modo cool. Riusciranno, però, a diventare dei Supereroi?

La passione di Genovese per la normalità

Come in Perfetti Sconosciuti, non manca la scena in cui, seduti attorno ad un tavolo, i protagonisti e i loro amici si ritrovano a scambiare idee e pensieri che fanno riflettere. Il fascino della vita di tutti i giorni, su cui spesso ci soffermiamo troppo poco è da sempre il centro nevralgico delle opere di Genovese, innamorato più che mai della normalità. L’imperfezione che ci distingue nel nostro quotidiano è ciò che ci rende umani e le sue narrazioni, così condivisibili, riescono a far immedesimare ed emozionare lo spettatore. Tuttavia Supereroi, da questo punto di vista, si rivela più sottotono di quanto sperato.

Genovese, affascinato dalla complessità della vita, dà forma a protagonisti incastrati o sospinti dai continui affanni della nostra realtà. Attraverso immagini dai colori caldi, sui toni del giallo, Anna e Marco vivono i loro anni di spensieratezza. I viaggi, la passione, le piccole litigate per le cose stupide; la gioia e l’amore dei primi passi mossi insieme. Più rigidi e freddi sono invece i colori dell’età adulta. I problemi si infittiscono e si aggravano ed ogni situazione si fa più seria. La passione c’è, ma forse non basta. Gli errori vengono commessi e non è sempre così semplice rimediare.

Supereroi è l’erede di Perfetti Sconosciuti?

Supereroi film Genovese

Ci sarebbe piaciuto, ma purtroppo non è così. Sebbene rimanga un bel film, assolutamente scorrevole e godibile, non c’è un elemento preciso che lo contraddistingua da altri prodotti dello stesso genere cinematografico. Tanto ambiziosa quanto a tratti complessa l’idea di sviluppare più piani narrativi che si inframezzano violentemente. Un espediente che mantiene alta l’attenzione durante l’intera narrazione, ma che non cela nulla di inaspettato. Manca un’idea originale, lo sprizzo di genialità che aveva smosso sentimenti contrastanti alla visione di Perfetti Sconosciuti. La narrazione si sedimenta su tensioni e dissapori e, al tempo stesso, comunica in maniera artefatta e inverosimile, togliendo spazio alle emozioni.

Una nota di merito va comunque fatta ai due bravissimi protagonisti, Borghi e Trinca. Sempre impeccabili, credibili e con la giusta intensità. La coppia che mettono in scena è elettrica e lo spettatore viene investito dalla loro energia. L’abilità dei due attori non basta, però, a trasportare il peso di una traduzione forse troppo letterale del libro, scritto anch’esso da Genovese. Insomma, Supereroi, pur rimanendo un prodotto interessante, non ci regala nulla di sensazionale, non riuscendo a spiccare in un già vasto panorama di uscite cinemaotgrafiche.


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Classe 1996, laureata in Filosofia.
Aspirante filosofa e scrittrice, nel frattempo sognatrice e amante di serie tv, soprattutto comedy e d'animazione. Analizzo tutto ciò che guardo e cerco sempre il lato più profondo delle cose. Adoro i thriller psicologici e i film dalla trama complessa, ma non disdegno anche quelli romantici e strappalacrime.
Pessimista cronica e amante del dramma.

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