La serie TV più incredibile degli anni ’90 costituisce la più famosa collaborazione tra Angelo Badalamenti e David Lynch. Esistono tre stagioni (due continuative e una sviluppata 25 anni dopo) e un film prequel (Fuoco cammina con me), per cui anche dal punto di visto musicale la carne al fuoco è molta, senza contare che Lynch stesso ha reso disponibile sul suo sito una grossa quantità di brani inutilizzati, fino a più di 200 files raccolti sotto il nome di The Twin Peaks Archive.
Data la mole di materiale esistente, in questa sede, vengono presi in considerazione e analizzati solo i brani più rappresentativi e conosciuti.
Twin Peaks – Main Theme
La musica che chiunque associa alla serie è il così detto Twin Peaks Theme e costituisce l’accompagnamento musicale dei titoli di testa. Le prime note si odono quando viene inquadrato un usignolo e diventano subito iconiche. Il brano crea un mondo e si associa automaticamente ai paesaggi che si vedono nella sigla, al mondo misterioso, minaccioso, ma anche umano, descritto da David Lynch e Mark Frost (co-autore della serie).
È un brano in Fa maggiore molto etereo e dolce ma allo stesso tempo misterioso e oscuro; le sonorità utilizzate sono sintetiche, tastiere e piani elettrici. L’aspetto curioso è che questa composizione non nasce originariamente per la serie, si tratta infatti del brano Falling presente nel già citato album Floating Into The Night di Julee Cruise. La versione originale è cantata e il testo è scritto da Lynch stesso, la musica rimane sostanzialmente invariata.
Il disco in questione ha un mood particolarissimo creato da Badalmenti/Lynch/Cruise e fa parte dell’universo di Twin Peaks prima ancora che la serie venga realizzata, ne costituisce una base sonora e di atmosfera. Non è un caso che anche altri brani dell’album vengano utilizzati nella serie e nel film prequel, inoltre la cantante stessa compare in alcune scene ambientate alla Roadhouse: una sorta di balera con musica dal vivo nella piccola città di Twin Peaks.
Laura Palmer’s Theme
Il primo brano veramente realizzato per la serie, prima dell’inizio delle riprese, è il così detto Love Theme, poi ribattezzato Laura Palmer’s Theme. Si tratta di una composizione bellissima, ricca di pathos e di sfumature che descrivono la dicotomia perennemente presente in Twin Peaks tra bellezza e orrore, luce e oscurità, amore e morte, come la protagonista, Laura Palmer: una sorta di angelo caduto, dolce ma tormentata.
Il tutto viene descritto e raccontato da Badalamenti stesso anni dopo in un video commovente apparso in Italia per la prima volta come contenuto speciale della prima edizione in DVD (ora si trova anche su YouTube, è stato quindi integrato all’articolo). Ancora una volta sono le sonorità del sintetizzatore e del piano elettrico ad accompagnare l’ascoltatore, in un viaggio lungo poco meno di cinque minuti.
L’inizio è oscuro, minaccioso, si sviluppa sulla tonalità di Do minore: il maestro scrive queste note e accordi finché ascolta il regista che racconta la sua visione e gli descrive una immagine notturna, tetra ma romantica. Ci sono un bosco, la luna, alberi di sicomoro e i gufi. Dopo un po’ si necessita di un cambio di atmosfera, si nota in lontananza la figura di una donna che compare da dietro un albero, si tratta di Laura Palmer.
Il compositore cambia quindi tonalità e si passa all’accordo di Do maggiore (minuto 1:03 del link di Spotify), il tono è meno malinconico, ma ancora incerto, la progressione di accordi è molto particolare. La musica sembra essere alla ricerca di qualcosa, come se l’ascoltatore stesse mettendo a fuoco l’immagine della donna che si avvicina fino a sublimare, dopo un climax, in un conteso diatonico (con accordi propri della scala di Do maggiore) al minuto 1:28.
Questo è il momento più commovente, di felicità, legato alla bellezza e alla purezza ormai perduta dalla protagonista. Laura infine si allontana di nuovo fino a perdersi completamente, immagine simboleggiata da una serie di note discendenti (dal minuto 1:42) fino a tornare all’oscurità del bosco e della tonalità minore (minuto 1:56).
Audrey’s Dance
Audrey Horne è un altro personaggio femminile importante per il mondo di Twin Peaks, si tratta di una ragazza bella e sensuale, ma ancora giovane e inesperta. È consapevole del potere che il suo fascino esercita sugli uomini ma ancora deve imparare a gestirne le conseguenze. Lynch ci descrive la sua maturazione e i suoi primi innamoramenti. Una delle armi di seduzione della giovane ragazza è il ballo, lei ama danzare e il compositore dedica a lei il brano Audrey’s dance, scritto appositamente per una scena che la vede protagonista all’interno del Double R, la tavola calda di Twin Peaks.
È un brano di impostazione jazzistica, con andamento swing, che si rifà agli esordi del compositore, quando accompagnava alcuni cantanti, ma che richiama alla mente anche alcune scene di Velluto Blu con Dorothy Vallens che canta nel night club. Sono presenti un contrabbasso incalzante, una batteria suonata con le spazzole e un vibrafono che esegue la melodia principale. In aggiunta si trovano degli strumenti a fiato dissonanti che simboleggiano il marcio nascosto sotto la superficie (tema già affrontato in Velluto Blu) e che ritroveremo in altre colonne sonore del maestro di metà anni ’90.
Il ritmo è scandito, oltre che dagli strumenti, anche dallo schioccare delle dita, un elemento tipico e ricorrente nella serie (si pensi ad esempio al brano Dance of the dream man, ascoltabile in alcune scene oniriche che hanno per protagonista “l’uomo da un altro luogo”: un nano danzante).
Jazz visionario
L’influenza tra regista e compositore è reciproca e il jazz da cui nasce il musicista viene contaminato dall’arte di David Lynch, si esce dal genere e la musica diventa qualcosa di diverso e sempre più visionario. Si crea uno stile unico esplorato svariate volte dai due collaboratori.
Nella seconda stagione di Twin Peaks è presente più di un brano di questo tipo, ne è un esempio la composizione New Shoes in cui oltre allo swing scandito dal contrabbasso e dalla batteria suonata con le spazzole si ode un piano elettrico con delay e riverbero che donano un tocco quasi surreale e onirico (non a caso l’album di Julee Cruise viene definito un disco di genere dream pop).
Si ha quindi un continuo dialogo tra classicità (il jazz e il look degli anni 50) e modernità (le dissonanze, gli effetti sonori e i misteri dei visionari film di Lynch). Questo approccio non si applica soltanto all’attività cinematografica dei due artisti, infatti di lì a breve i nostri decidono di formare un vero e proprio duo di jazz sperimentale in cui Badalamenti scrive le musiche e Lynch i testi: il progetto prende il nome di Thought Gang.
Tra il 1990 e il 1991 viene registrato un intero album (che però verrà pubblicato solamente nel 2018) e Lynch stesso realizza un videoclip per il brano A Real Indication, nel quale si può sentire Badalamenti anche nella inedita veste di cantante.
Per la seconda stagione di Twin Peaks (1991) e per il film prequel Fuoco Cammina con Me (1992) si continuano a esplorare le atmosfere ibride tra musica ambient oscura e jazz dissonante (come nel brano Don’t do anything per esempio). Il film presenta anche un primo esperimento da parte di David Lynch, un brano composto e realizzato da solo.
Si tratta di The Pink Room e già si nota il suo stile incerto, ma affascinante, sviluppato attorno a voci filtrate e riverberi insistiti. Questa esperienza pone le basi per progetti futuri in cui l’artista si dedicherà maggiormente all’aspetto musicale delle sue opere, come nel film INLAND EMPIRE e nei dischi solisti Crazy Clown Town e The Big Dream.
Il Ritorno
Venticinque anni dopo lo stop forzato, Twin Peaks ritorna in tutto il suo rinnovato splendore con una nuova stagione, bellissima e unica, come solo David Lynch poteva fare. È impossibile non continuare la collaborazione con il compositore che così tanto ha dato al mondo descritto dalla serie e quindi nel 2017 anche Badalamenti ritorna a Twin Peaks.
La colonna sonora è mista, in ogni episodio è presente una band che esegue un brano originale, ma in aggiunta sono presenti brani provenienti dalle prime due stagioni, brani scritti per il progetto Thought Gang e anche materiale originale del grande compositore. È un piacere per le orecchie constatare che l’ispirazione è ancora fresca anche per quanto riguarda le atmosfere più eteree e sinfoniche, come nel brano The Chair.
Seguici su Instagram, Tik Tok, Facebook e Telegram per sapere sempre cosa guardare!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!