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Tre rivelazioni, il thriller poliziesco e metafisico di Yeon Sang-ho

15 minuti di lettura

Si definisce rivelazione l’atto attraverso cui Dio o entità misteriose si manifestano per comunicare la propria volontà alle persone interessate. La rivelazione si può manifestare attraverso un sogno, una visione, un’allucinazione uditiva o visiva, ma anche attraverso segni tangibili nell’ambiente circostante. Che sia un’illusione o qualcosa di reale, spesso la rivelazione viene percepita come segno di una volontà superiore volta a giustificare determinate azioni.

Attorno a questo concetto di rivelazione si sviluppa Tre rivelazioni, il nuovo film del regista sudcoreano Yeon Sang-ho tratto dalla serie webtoon omonima creata nel 2022 assieme a Choi Gyu-seok. Regista del celebre Train to Busan, Yeon Sang-ho ha realizzato per Netflix questo thriller poliziesco e metafisico prodotto da Alfonso Cuarón, che ammira il regista sudcoreano da quando ha visto non solo Train to Busan, ma anche il film d’animazione Kings of Pigs.

La trama di Tre rivelazioni

Un'immagine da Tre rivelazioni

A differenza di Train to Busan, Kiseiju ed Hellbound, in Tre rivelazioni Yeon Sang-ho abbandona le apocalissi zombie, le epidemie e la presenza di esseri ultraterreni per raccontarci una storia dove il perturbante è causato, invece, dalla psiche tormentata dei suoi protagonisti. La nuova fatica del regista sudcoreano, infatti, ruota attorno a tre personaggi: il pastore Sung Min-chan, l’ispettrice di polizia Lee Yeon-hui e Kwon Yang-rae, quest’ultimo ex detenuto in libertà vigilata per reati sessuali.

Essendo un thriller a sfondo poliziesco, parlare di Tre rivelazioni senza dare anticipazioni è pressoché impossibile, ma si cercherà di fare il possibile per non anticiparvi troppo di quello che vedrete e di evocare soltanto gli elementi fondamentali a comprendere il film. Data questa promessa, per parlare della trama è necessario sapere che i tre personaggi sono in preda a tre diverse ossessioni: il pastore è ossessionato dalla propria fede, la poliziotta dal senso di colpa per la morte della sorella e l’ex detenuto da un passato di sofferenza che in un certo senso ha forgiato il suo lato criminale.

Le vicende dei tre protagonisti ruotano attorno alla scomparsa di Shin A-yeong, una ragazzina che incontriamo all’inizio di Tre rivelazioni mentre si reca a un incontro della congregazione tenuto da Min-chan e a cui partecipa anche Yang-rae, quest’ultimo in cerca di un motivo per vivere dopo essere stato condannato. Sarà la scomparsa di quest’ultima – ed è fra le poche anticipazioni che si daranno in questo articolo – a fare da motore all’incontro di tre diverse ossessioni in cerca di senso e di liberazione.

Tre rivelazioni, la spiegazione del titolo e il messaggio del film

Tre rivelazioni di Yeon Sang-ho

Il titolo Tre rivelazioni potrebbe alludere a una rivelazione in prevalenza di tipo religiosa. Tuttavia, in una sua recente intervista per «Forbes», Yeon Sang-ho ha dichiarato che il titolo non allude necessariamente alla Bibbia, ma si riferisce più in generale a una concatenazione di rivelazioni che si avverano all’interno del film (non per forza di natura religiosa) e che muovono le vicende dei tre personaggi. Se il titolo originale del film, infatti, è un generico Revelations, quello italiano allude proprio alla centralità dei tre protagonisti.

Sempre nella già citata intervista, il regista sudcoreano racconta come il messaggio di Tre rivelazioni sia quello di mostrare come le cose in cui decidiamo di credere siano quelle che guidano il nostro agire e allo stesso tempo la nostra visione delle cose:

Penso che il messaggio principale del film sia trasmesso dai due personaggi di Yeon-hui e Min-chan. Volevo mostrare la caduta e la redenzione di persone che vedono soltanto ciò che vogliono vedere e credono solo a ciò che vogliono credere.

Yeon continua, inoltre, citando il concetto coreano di a-jeon-in-su, tradotto come «interpretare tutto a proprio vantaggio». Questo concetto è fondamentale in quanto racchiude il senso di Tre rivelazioni, un film che ci racconta di personaggi molto umani nella misura in cui interpretano ciò che vedono secondo i propri interessi e cercano di conseguenza di giustificare le proprie azioni, arrivando talvolta a compiere il male (alle volte anche inconsapevolmente) proprio perché condizionati dalla propria visione delle cose.

Tre rivelazioni: l’ossessione di Min-chan

Tre rivelazioni Netflix

Tre rivelazioni, tre ossessioni, tre diverse visioni del mondo sono quelle che Yeon Sang-ho ci mostra nel suo nuovo film. La prima ossessione su cui ci si focalizzerà è quella del pastore Sung Min-chan, a capo di una congregazione di fedeli cristiani che mira a diventare il capo pastore della nuova e più potente Chiesa del Cielo, la cui guida inizialmente è destinata al figlio del capo pastore, che però resta presto escluso per una relazione adultera con una fedele della chiesa.

Sia la brama di potere che i problemi in famiglia con la propria moglie portano Min-chan a diventare una persona sempre più ossessionata dal controllo e dal senso di giustizia. Questa giustizia, però, diventa per Min-chan un ideale distorto, che invece di fare del bene lo porterà presto a compiere delle azioni che metteranno a rischio lui, i suoi fedeli e la sua famiglia. Le azioni che compie vengono giustificate dal protagonista attraverso delle visioni che egli ha di un volto che assomiglierebbe secondo lui a quello di Dio e che vede proiettato in qualsiasi posto.

Questo fenomeno psichico detto pareidolia diventa per Min-chan un modo per giustificare le proprie azioni vedendo tutto come un disegno del signore che richiederebbe al suo rappresentante in terra – Min-chan, appunto – l’adempimento di determinate azioni senza metterle in discussione, in quanto «come servi di Dio noi obbediamo ai suoi ordini». Se Min-chan vuole realizzare la sua ambizione di diventare capo pastore, non può che soddisfare, secondo la sua visione distorta della realtà, il disegno divino che lui gli è stato assegnato.

Tre rivelazioni, Yang-rae: un mostro alla ricerca di perdono

Una scena da Tre rivelazioni

L’ossessione di onnipotenza di Min-chan si sfoga soprattutto su Kwon Yang-rae, colpevole in un primo momento secondo il pastore della scomparsa del figlio, accusa poi rivelatasi infondata. Ciò che Yeon cerca di fare in Tre rivelazioni è, soprattutto, rivelarci come, nel momento in cui agiamo secondo ciò in cui crediamo, bene e male spesso si rovesciano: chi dice come Min-chan di professare il bene spesso è guidato dall’avidità e dalla violenza, mentre chi sembra compiere il male come Yang-rae spesso è, invece, qualcuno che grida aiuto per cercare di liberarsi dei propri demoni attraverso il linguaggio del male, imparato per una mera mancanza di alternative.

Andando avanti con la storia, scopriamo che Yang-rae è diventato un criminale non perché affascinato dal male e privo di empatia nei confronti degli altri, ma perché il male è l’unico linguaggio che ha imparato e proprio attraverso di esso cerca di comunicare agli altri il proprio disagio, rivedendo nelle persone che ha rapito o ferito quello che lui stesso ha vissuto da bambino e pensando (di nuovo in una visione distorta delle cose) di salvarle da chi potrebbe fare loro del male.

Se Min-chan giustifica le sue azioni attraverso Dio, Yang-rae le giustifica attraverso un fantomatico “mostro con un occhio solo“, forse proiezione di una vita di abusi e sofferenze. Yang-rae fa quello che fa perché a modo suo vuole combattere questo mostro rispondendo – citando Shakespeare – al fuoco con il fuoco: nel momento in cui Yang-rae compie le proprie azioni, in realtà sta rispondendo al male che ha subito. Rapire le persone per lui significa, infatti, cercare di salvarle mostrando in un certo senso la sua umanità.

Tre rivelazioni: la colpa secondo Lee Yeon-hui

Un momento di Tre rivelazioni

In mezzo a Min-chan e Yang-rae c’è, invece, Lee Yeon-hui, personaggio anch’esso complesso e affascinante come i primi due. Quest’ultima, ispettrice di polizia, vive con il senso di colpa per non essere riuscita a proteggere la propria sorella, suicidatasi a seguito di un trauma che non è mai riuscita del tutto a superare. Uno dei motivi, infatti, per cui è ossessionata dalla scomparsa di Shin A-yeong è perché in lei vede l’immagine della sorella che non è riuscita a proteggere.

Attorno a Yeon-hui si svolge la trama thriller e poliziesca che vira subito nella ricerca metafisica. L’indagine sulla scomparsa di A-yeong diventa per la donna pretesto per indagare se stessa, Yang-rae e Min-chan. Come loro due, anche lei è alla ricerca di un significato da dare al suo agire, e lo trova, appunto, nell’ossessiva ricerca di una possibilità di riscatto dopo aver fallito nel proteggere la sorella.

Yeon-hui costituisce la sintesi di Min-chan e Yang-rae: è una donna che si muove negli interstizi del bene e del male. Cerca, infatti, di fare del bene come poliziotta, ma allo stesso tempo compie la sua discesa nel male. Il suo senso di colpa non soltanto muove in lei un profondo senso di vendetta, ma allo stesso tempo la frena dal commettere atti violenti e la invita a capire le ragioni degli altri, molto probabilmente mossi nel loro agire, come lei, da traumi difficili da superare.

A-yeong, punto di incontro delle tre rivelazioni

Tre rivelazioni

Min-chan, Yang-rae e Yeon-hui si incontrano tutti nello stesso punto: la scomparsa di A-yeong, ragazzina che fa da filo conduttore alle loro azioni. Metaforicamente parlando, la ragazza simboleggia la ricerca di senso a cui anelano i tre personaggi: Min-chan ha bisogno della ragazza per giustificare le sue azioni volute dalla volontà di Dio per mostrarsi meritevole di essere a capo della sua congregazione e soddisfare la propria brama di potere; Yang-rae ne ha bisogno, invece, per far capire quanto in realtà l’inferno, citando Sartre, siano gli altri; Yeon-hui, infine, percepisce la ragazza come una possibilità di rinascita, riscatto ed espiazione del senso di colpa.

Che siano mossi da fervore religioso, proiezione di traumi infantili o sensi di colpa, i tre protagonisti di Tre rivelazioni sono accumunati dalla stessa ricerca di significato, dalla stessa ricerca di possibilità di perdono, assoluzione e riscatto, ma allo stesso tempo dalla stessa ossessiva ricerca di un motivo per continuare ad andare avanti nella vita, un’ultima speranza di risollevare le sorti del proprio destino e poter cambiare una volta per tutte il corso della propria vita.

Tre personaggi in cerca di senso

Tre rivelazioni

Sebbene sia conosciuto più per le sue storie horror, di apocalissi zombie e di epidemie, Yeon Sang-ho ha dato il meglio di sé in Tre rivelazioni, un film ben riuscito perché semplicemente si serve delle nostre fragilità e ossessioni per suscitare orrore e perturbamento nello spettatore. Alla fine del film, la rivelazione non sarà tanto un evento religioso, quanto una ricerca ossessivamente metafisica di una ragione di vita e di senso delle proprie azioni.

Attraverso la scomparsa di una persona e dunque una trama prettamente poliziesca, la storia di Tre rivelazioni si fa sempre più metafisica ed esistenziale mostrandoci come bene e male si confondano fra loro nel momento in cui l’uomo è accecato dalle proprie ossessioni ma anche dalla propria fede. Fede che spesso guida il nostro agire per compiere ciò che è giusto per noi senza cercare di capire fino in fondo le ragioni e i traumi degli altri e rischiando non solo di far loro del male, ma anche di far precipitare se stessi in un abisso senza via d’uscita.


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