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Bruised: le MMA al femminile raccontate da Halle Berry

5 minuti di lettura

Bruised, film che segna il debutto alla regia di Halle Berry, è un film sportivo prodotto da Netflix incentrato sulla storia di una lottatrice di MMA chiamata a rimettere in piedi la sua vita prima ancora che la sua carriera.

Protagonista del film Bruised la stessa vincitrice dell’Oscar (Monster’s ball) che si cimenta nel doppio ruolo riportando sullo schermo lo schema classico dei tanti film di boxe che si sono rifatti a Rocky aggiornadolo attraverso la sostituzione della rappresentazione della nobile arte con quella delle arti marziali miste, disciplina sportiva che sta crescendo esponenzialmente sia in termini di livello tecnico che di seguito da parte dei tifosi.

Bruised è disponibile in streaming su Netflix dal 17 novembre 2021.

Non tutti i Rocky riescono allo stesso modo

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La lottatrice Jackie Justice (Danny Boyd Jr) sembra ormai aver toccato il fondo: incapace di mantenere un lavoro a causa del suo carattere difficile e della sua dipendenza da alcolici, Jackie vive la sua vita a fianco al violento ed instabile Desi, suo fidanzato e manager ai tempi dell’attività sportiva che lei ha lasciato improvvisamente dopo una sconfitta devastante, capace di stroncarle la carriera.

L’improvvisa riapparizione del figlio di Jackie a seguito della morte del suo ex compagno sarà la scintilla che la costringerà a cercare di rimettere sui giusti binari la sua vita e a cercare con tutte le sue forze la fiducia in se stessa di cui è stata privata dalle difficili condizioni della sua storia personale.

Il canovaccio è quello visto più volte nei film sportivi che si ispirano alla saga di Rocky e l’introduzione di temi legati alla violenza di genere e ad una declinazione al femminile (comunque apprezzabili e raccontate in maniera coraggiosa e visivamente molto forte) non riescono a dare lo spunto necessario per conferire autenticità ed originalità a qualcosa che appare come già visto.

Mancano, in effetti, sia un senso di epicità legato alla crescita del personaggio che lo spunto di un cast che purtroppo si comporta in maniera soltanto sufficiente ad eccezione della bravissima Sheila Atim nel ruolo della nuova allenatrice di Justice.

Bruised ha una regia che ci piacerebbe rivalutare

L’aggiunta di tanti cameo del mondo delle MMA è solo un simpatico pretesto di sorpresa per gli amanti della disciplina sportiva e quasi mai un reale valore aggiunto al film.

La stessa Halle Berry appare altalenante nel suo ruolo di madre e atleta chiamata a risorgere: se, infatti, nei momenti drammatici l’attrice risulta essere precisa e toccante, quando si porta sull’ottagono, nei panni della lottatric, la sua credibilità e la sua preparazione non appaiono all’altezza, soprattutto quando messa di fronte ad una vera lottatrice di arti marziali quale è Valentina Shevchenko, la Lady Killer dell’incontro finale.

Dall’altra parte della telecamera invece l’ex Bond girl appare sicura e già pronta nonostante si trovi alla prima esperienza da regista: pur senza rischiare troppo le inquadrature e il ritmo della pellicola sono d’impatto anche nelle scene di combattimento e trasmettono bene il dramma di una vita difficile da esplorare e l’adrenalina e la violenza di uno sport tanto crudo quanto veloce ed appassionante.

In sostanza, Bruised, non è certo un film indimenticabile, ma allo stesso tempo non può essere definito come un progetto non riuscito, nonostante il salto nel vuoto di un’attrice eclettica che sembra aver trovato una nuova via per esprimere la propria personalità artistica. Torneremo a osservare la Halle Berry attrice nel prossimo film di Roland Emmerich (2012) dal titolo Moonfall. Chissà se dovremo attendere molto per un nuovo lavoro da regista.


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