Étoile

Étoile, la nuova serie di Sherman-Palladino

11 minuti di lettura

A due anni dalla fine di The Marvelous Mrs. Maisel, Amy Sherman-Palladino, insieme al marito Daniel Palladino, torna sugli schermi con Étoile, il loro ultimo progetto disponibile su Amazon Prime. Con Gilmore Girls ci eravamo già innamorati di Amy Sherman-Palladino, ma con The Marvelous Mrs. Maisel l’innamoramento è diventato amore, la relazione è passata a un livello successivo ed è diventata una cosa seria, c’era quindi grande aspettativa intorno a Étoile e forte era la curiosità di sapere se anche questa volta avremmo ritrovato i marchi di fabbrica che hanno reso la coppia Sherman-Palladino così riconoscibile e amata.

All’interno del mondo del balletto

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Dopo averci portato a conoscere le ragazze Gilmore nella provinciale e alquanto stravagante Stars Hollow, in Connecticut, gli autori Sherman-Palladino ci avevano condotto nella New York degli anni ’50 e ’60, dove, con Midge Maisel, ci eravamo addentrati nel mondo della stand-up comedy, popolato da personaggi bizzarri ed eccentrici.

Questa volta, al centro del racconto c’è il mondo del balletto e la narrazione si sdoppia su due fronti: New York e Parigi. Étoile racconta la storia di due importanti compagnie di danza, Le Ballet National di Parigi (una sorta di Opéra national de Paris) e il Metropolitan Ballet Theatre di New York (paragonabile all’America Ballet Theater) dirette rispettivamente da Geneviève Lavigne, Charlotte Gainsbourg, e Jack McMillan, Luke Kirby.

Entrambe le compagnie, come il mondo dell’arte in generale, si potrebbe dire, stanno attraversando un grande periodo di crisi dovuto in parte al Covid e in parte anche al disinteresse delle persone per un’arte sempre più elitaria e stagnante in se stessa, bisogna quindi trovare un’idea che rinnovi e rilanci il mondo del balletto da entrambe le parti: scambiarsi tra di loro alcune tra le personalità più importanti tra ballerini e coreografi, il tutto finanziato da Crispin Shamblee (Simon Callow), un ricco imprenditore appassionato di balletto ma spinto soprattutto dall’esigenza di riciclare soldi sporchi.

Se questa è la premessa che vediamo nella prima puntata, le successive sette raccontano gli sviluppi dell’iniziativa in entrambe le compagnie, con continui salti tra Parigi e New York; la trama principale è quindi abbastanza semplice e lineare ma si snoda e si articola in molte altre trame e sottotrame che sovraccaricano, a tratti eccessivamente, l’intera narrazione.

Étoile, personaggi e trame

Più che la storia delle due compagnie e della loro iniziativa pubblicitaria e artistica, Étoile è composto dalle storie dei vari personaggi e dalle relazioni che instaurano tra di loro; in questo, è molto diverso rispetto ai precedenti lavori di Sherman-Palladino in cui, nonostante i cast siano sempre stati molti ampi e animati da diverse personalità che spiccavano a vario modo, prendendosi largo spazio nella trama e sullo schermo, le protagoniste erano sempre indiscutibilmente chiare e dichiarate.

In Étoile la narrazione è molto più frammentata e suddivisa e non sempre la centralità di alcuni personaggi è così definita. Tra vecchie conoscenze e l’introduzione di nuovi attori nell’entourage Sherman-Palladino, la schiera di personaggi che popolano il mondo di Étoile è sicuramente uno dei punti più forti della serie, d’altronde è risaputa e assodata la capacità dei due autori di creare personaggi unici, affascinanti e incredibilmente sopra le righe.

Sicuramente i protagonisti sono da una parte Geneviève Lavigne, Charlotte Gainsbourg, alla sua prima prova in un prodotto seriale, e Jack McMillan, Luke Kirby che abbiamo conosciuto e amato in The Marvelous Mrs. Maisel dove interpretava Lenny Bruce; si conoscono da anni e la loro relazione ha preso diverse direzioni, avvicinandoli e allontanandoli per i motivi più disparati. A loro si aggiunge Cheyenne Toussaint, l’étoile della compagnia parigina che per lo scambio è costretta ad andare per una stagione a New York; il personaggio è interpretato da Lou de Laâge, già conosciuta in Francia ma alla sua prima esperienza in lingua inglese.

Cheyenne, personalità tagliente, egoista, decisa e scorbutica, è la ballerina più famosa a livello internazionale ma è anche una fervente ecologista impegnata in azioni sempre più estreme. Sempre a New York incontriamo Nicholas Leutwylek (David Haig), direttore artistico del Metropolitan Ballet Theatre, ex ballerino con la passione per la cocaina e spalla comica di Jack.

A Parigi, invece, sono chiamati Mishi Duplessis (Taïs Vinolo), figlia del Ministro della cultura francese considerata una vera e propria nepo baby dagli altri ballerini che intratterrà una delle relazioni più divertenti e adorabili della serie, e Tobias Bell (Gideon Glick, già conosciuto come Alfie in The Marvelous Mrs. Maisel), coreografo geniale con diversi problemi sociali e relazionali, nonché una delle figure più divertenti della serie.

Étoile è impostata come una serie corale ma non sempre riesce a raggiungere la coesione necessaria: ci sono personaggi secondari che rubano letteralmente la scena ai protagonisti che, al contrario, non risultano così forti come dovrebbero e si sbiadiscono nelle infinite trame che vengono messe in gioco. Per esempio, il magnate Crispin Shamblee (Simon Callow) ruba letteralmente la scena a chiunque e seppur ci sia presentato come il vero cattivo della serie con i suoi comportamenti e azioni moralmente deplorevoli, è inevitabile provare una pura simpatia nei suoi confronti, o ancora la madre di Cheyenne Toussaint, burbera e inscalfibile ma incredibilmente divertente, tanto da risultare uno dei personaggi migliori della serie.

Punti forti e punti deboli di Étoile

I personaggi sono sicuramente il punto forte di Étoile, così come i dialoghi brillanti, effervescenti e mai banali. Già nelle serie precedenti, gli autori avevano dimostrato la loro capacità di farci provare affetto per i loro personaggi più strambi e originali, ognuno di loro caratterizzato in modo molto preciso, mettendo in luce sia gli aspetti negativi che positivi di ognuno di loro: per citare due casi su tutti, Midge Maisel e Lorelai Gilmore, pur essendo egoiste ed egocentriche, erano anche abbastanza sfaccettate da far risaltare altri loro lati, così come nella realtà nessuna persona è riducibile a una sola delle sue caratteristiche.

In Étoile ,invece, spesso si perde questa capacità e i personaggi non riescono a uscire dalla macchietta a cui sono intrappolati, impersonando solo una delle loro caratteristiche più forti. I dialoghi velocissimi riescono a portare avanti la storia e le varie relazioni, ma da soli non bastano a farci entrare davvero in sintonia con il mondo che ci viene rappresentano. Se pensiamo alla Stars Hollow di Gilmore Girls o alla New York di The Marvelous Mrs. Maisel si trattava di mondi estesi, perfettamente ricostruiti e rappresentati; qui invece Parigi e New York potrebbero essere due città qualsiasi e le due compagnie di danza risultano appiattite, una quinta scenica in cui si muovono i personaggi.

Non c’è l’interesse di rappresentare in maniera veritiera il mondo della danza, anche se un punto a favore è sicuramente quello di non mostrare interesse nel mettere in scena il lato oscuro della danza, fatto di rinunce e meschinità, com’è avvenuto in molti altri film incentrati su questo mondo, ma non si riesce comunque a restituire davvero l’atmosfera di questo contesto.

Questo non vuol dire che la costruzione scenografica, le ambientazioni e i costumi non siano curati a sufficienza, anzi, meritano sicuramente un plauso e portano la serie a un livello di gioco superiore rispetto ad altri prodotti, ma non possiedono la marcia in più a cui gli autori ci avevano abituato nei loro lavori precedenti, non sono davvero iconici come il bar di Luke a Stars Hollow o il Gaslight Cafe di New York. Insomma, sono perfetti sulla carta ma rimangono freddi, impersonali.

Anche le coreografie rispondono alla stessa ricerca di perfezione tipica del duo Sherman-Palladino: sono pensate nei minimi dettagli e riprese nel modo migliore, senza eccessiva attenzione ai protagonisti ma con la giusta considerazione del corpo di ballo intero; in questo senso la differenza la fa la presenza di veri ballerini all’interno del cast.

Étoile è una serie divertente e spassosa, nonché ben fatta, ed è impostata per avere una seconda stagione. Il che presuppone più tempo e maggiori possibilità di approfondire e disegnare personaggi e contesti, ma nonostante questo, purtroppo, non riesce a eguagliare le vette raggiunte dalle sue grandi precedenti.


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Chiara Cazzaniga, amante dell'arte in ogni sua forma, cinema, libri, musica, fotografia e di tutto ciò che racconta qualcosa e regala emozioni.
È in perenne conflitto con la provincia in cui vive, nel frattempo sogna il rumore della città e ferma immagini accompagnandole a parole confuse.
Ha difficoltà a parlare chiaramente di sé e nelle foto non sorride mai.

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