È uscito su Disney+ il terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, la miniserie Marvel che segue le avventure degli ominimi supereroi del MCU. Il focus della serie TV resta sulla caccia al gruppo terroristico dei Flag Smashers, ricercati sia da Sam (Anthony Mackie) e Bucky (Sebastian Stan) sia da John Walker (Wyatt Russell), il soldato pluridecorato recentemente chiamato a vestire i panni di Capitan America.
Questa volta però è il Barone Zemo (Daniel Brühl) che la fa da padrone, rubando la scena a tutti gli altri personaggi. Un ritorno attesissimo, annunciato sul finale dello scorso episodio. Nonostante la coppia di eroi protagonista resti al centro della narrazione, il carisma e le abilità di Zemo sorprendono e affascinano gli spettatori, e basta la brevissima scena in cui lo vediamo ballare in un club per farci innamorare di lui.
Fa il suo ritorno anche Sharon Carter (Emily VanCamp), la nipote di Peggy Carter che ora è costretta alla fuga perché ricercata. La troviamo a Madripoor, una città ipertecnologica già esistente nell’universo Marvel a fumetti e nota per essere il rifugio di malviventi e criminali di vario calibro.
Qui assistiamo ai combattimenti di qualità ai quali ormai The Falcon and the Winter Soldier ci ha abituati e ritroviamo anche l’ombra inquietante di Power Broker, ormai chiaramente etichettato come villain.
Se il tutto sembra confuso è perché la puntata è davvero densa di avvenimenti e colpi di scena. Non a caso alcuni fan hanno giudicato quest’episodio di The Falcon and the Winter Soldier un po’ troppo veloce, suggerendo che gli autori abbiano trattato in maniera frettolosa vicende e personaggi.
Cerchiamo di fare un po’ d’ordine, analizzando gli aspetti principali del terzo episodio.
Il tramonto degli eroi: da Zemo a Sharon Carter
Le indagini di Sam e Bucky li portano a chiedere l’aiuto di Zemo, che però si trova in carcere. La puntata inizia allora con un’evasione, che è organizzata da Bucky stesso, all’insaputa di Falcon. Mostrata passo passo ma sbrigativamente (forse troppo?), la fuga va a buon fine e il nostro eroico duo diventa uno strampalato trio. Ancora in possesso delle ricchezze di famiglia e in contatto con un buon numero di criminali, Zemo ha le risorse per aiutare nelle ricerche sul siero del supersoldato.
“Solo un americano pensa che un uomo di colore elegante sembri un pappone”
Zemo dà l’ennesima stoccata al razzismo sistemico statunitense rispondendo ai commenti di Sam sull’outfit che deve indossare
Da personaggio temutissimo, il barone Zemo si tramuta in irresistibile presenza: il suo senso dell’ironia si sposa alla perfezione con i battibecchi tra Sam e Bucky e la scena di combattimento che lo vede protagonista è sorprendente, ma la narrazione offre spazio a momenti più seri e riflessivi.
In particolare, una conversazione tra i tre lascia emergere una visione critica del ruolo dei supereroi. Zemo, orfano della sua terra natia, Sokovia, andata distrutta in guerra, si interroga sulla problematicità dell’idolatria. Quando innalziamo a icone i nostri eroi noi ne facciamo simboli, li crediamo senza difetti, e intanto scoppiano guerre, muoiono persone, scompaiono nazioni. Se per Bucky è impensabile parlare di Steve Rogers in questi termini, Sam comincia a credere che la cosa giusta da fare fosse distruggere lo scudo di Cap.
Una volta arrivati a Madripoor per incontrare delle conoscenze di Zemo, i piani non vanno come previsto e i tre protagonisti vengono salvati soltanto dall’intervento di Sharon Carter, che torna sugli schermi dopo Captain America: The Winter Soldier.
Date le vicende personali che la costringono a condurre una vita da trafficante di opere d’arte rubate con sede proprio a Madripoor (coincidenza forse un po’ forzata), si inserisce sulla linea di pensiero di Zemo poiché ormai disillusa rispetto all’utilità degli eroi. Così l’ideale americano a stelle e strisce, senza macchia e senza paura, sembra vacillare più volte sotto il peso della realtà.
The Falcon and the Winter Soldier, che fine ha fatto il nuovo Cap?
Vediamo poco di John Walker e della sua spalla Battlestar (Clé Bennett), ma tanto ci basta. Dalle poche scene che ci vengono mostrate, evinciamo un lato violento del nuovo Cap. È così impaziente di trovare indizi che conducano ai Flag Smashers che minaccia un uomo innocente fino a prova contraria, sospettato (a ragione, ma questo dovrebbe dimostrarlo un legale processo in tribunale) di aver dato rifugio al gruppo criminale e alla loro leader Karli Morghentau (Erin Kellyman). Lo stesso Battlestar deve calmare il collega in preda alla rabbia e a deliri di potere (letteralmente, ma tu lo sai chi sono io?).
Assetato di risposte, John Walker potrebbe davvero iniettarsi il siero del supersoldato per ottenere delle capacità sovraumane. Nel corso del terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, Falcon, Bucky, Zemo e Sharon Carter riescono a trovare lo scienziato che è dietro alla riproduzione del siero, ma Zemo lo uccide per evitare che possa crearne delle repliche.
Così apprendiamo che le ultime fiale rimaste sono in possesso dei Flag Smashers, che nel frattempo continuano la loro attività alla Robin Hood, rubando provviste per i profughi. Karli inizia a rispondere con estrema violenza, sapendo di essere nel mirino di molti e di aver poco tempo per compiere la sua (ancora non chiarissima) missione.
Nel prossimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier
Anche se Power Broker dava il titolo a questo terzo appuntamento con The Falcon and the Winter Soldier, il suo personaggio è rimasto un fantasma per tutto il tempo, limitandosi a sguinzagliare scagnozzi e sporcare i muri di Madripoor con la scritta “Power Broker ti osserva“.
Sembra comunque qualcuno di importante e temuto, sicuramente sapremo di più nei prossimi episodi. Per ora il vero motore degli eventi è l’evasione di Zemo, che conduce i suoi numerosi nemici dritti da Falcon e Bucky. L’ultima sequenza della puntata è infatti dedicata alla comparsa di Ayo (Florence Kasumba), guardia del corpo del defunto re T’Challa, già apparsa nel MCU e conoscente di Bucky (dati i suoi trascorsi in Wakanda, dove gli è stata restituita la libertà dal controllo mentale dell’H.Y.D.R.A.).
Il finale del terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier lascia intuire un coinvolgimento del Wakanda, desideroso di vendetta nei confronti del barone sokoviano, responsabile dell’omicidio di re T’Chaka. Tante carte in tavola, insomma. Con tutta probabilità, il prossimo sarà un episodio meno frettoloso, che si prende i suoi tempi e approfondisce quanto detto fino ad ora (si spera).
Seguici su Instagram, Facebook, Telegram e Twitter per sapere sempre cosa guardare!