fbpx
Hypnotic

Hypnotic, Robert Rodriguez torna con un B-movie ad alto budget

6 minuti di lettura

Robert Rodiguez è sempre stato un regista eclettico, capace di giocare con i generi, di realizzare film d’azione violenti e sanguinosi, e contemporaneamente di lavorare a colorati e assurdi film per bambini: la trilogia del Mariachi e Spy Kids, Sin City e Sharkboy e Lavagirl, e così via. È successo anche quest’anno: insieme al recente Spy Kids: Armageddon, il quinto film della personalissima saga del regista, è uscito su Prime Video anche Hypnotic, il bizzarro thriller fantascientifico con Ben Affleck e Alice Braga.

Il déjà-vu di Hypnotic

Hypnotic

Hypnotic inizia come un normalissimo thriller con un piccolo twist fantastico: il detective Danny Rourke (Affleck) si imbatte in una rapina che pensa abbia a che fare con la scomparsa di sua figlia, misteriosamente rapita anni fa. Questa rapina però ha uno sviluppo insolito: il criminale, un tale Dellrayne (Fichtner), ha ottenuto quello che voleva semplicemente dicendo ai commessi di dargli i soldi, e ai poliziotti di non sparargli.

Tutti hanno semplicemente eseguito i suoi ordini senza protestare: Dellrayne infatti è un “ipnotico“, ovvero un potente ipnotista addestrato da un’organizzazione segreta per controllare la mente delle persone. Rourke è immune a questo controllo, e decide di indagare su Dellrayne e sull’organizzazione Division con l’aiuto di un’altra ipnotica, Diana Cruz (Braga). Insieme scopriranno una cospirazione che va ben oltre l’organizzazione, e che ha direttamente a che fare con Rourke e sua figlia.

Hypnotic prosegue con un colpo di scena dopo l’altro, vuole continuare a stupire e depistare lo spettatore con una trama che mette in scena rivelazioni sempre più grandi e fantascientifiche, prendendo in prestito da altri film idee visive e narrative fin troppo simili: dagli X-Men a Inception, da Scanners di Cronenberg a Total Recall di Verhoeven. Hypnotic crea inconsciamente un senso di déjà-vu, non per la sua trama ma per la derivazione di film più vecchi. Eppure non si può neanche dire che sia tutto prevedibile.

Un omaggio al cinema di serie B

Hypnotic

Hypnotic è estremamente derivativo e poco originale (nonostante qualche piccola sorpresa). Eppure, non si può non sentire la mano di Rodriguez dietro la realizzazione del film: nonostante il film sia un miscuglio di idee riciclate, Rodriguez ci crede fino in fondo, si diverte come un matto, si vuole prendere sul serio ma allo stesso tempo applica a tutto il film questa patina da film di serie B che contraddistingue lo stile del regista. Hypnotic è il classico film per la televisione che si vedeva alla fine degli anni ’90/inizio ’00, e probabilmente è una scelta voluta.

Rodriguez scrive la prima versione di Hypnotic nel 2002, e l’ha definita una delle sue storie preferite. Si sente infatti l’influenza di film di quel periodo, ma anche la volontà del regista di creare un piccolo universo, una mitologia ricca e complessa, personaggi memorabili e con un passato: una narrazione contenuta e semplice, ma ricca di idee e di spunti, che però non hanno alcuna volontà di declinarsi in altri film o in un universo narrativo.

Il film di Hypnotic inizia e finisce (nonostante il cliffhanger finale, che potrebbe essere semplicemente un modo di Rodriguez per divertirsi e giocare con i topoi del genere), racconta una storia contenuta e fine a se stessa. Tutti i nodi vengono al pettine, tutti i misteri svelati, tutti i personaggi hanno una chiusura. Hypnotic è un film che viene facilmente dimenticato il giorno dopo, può non emozionare e annoiare, ma fa tutto parte del gioco di Rodriguez, ormai lontano dai fasti di Desperado e Machete: i film di serie B raramente lasciano il segno.

Il ritorno di Robert Rodriguez?

Hypnotic

Nonostante il budget discreto, Rodriguez ha mantenuto la produzione un’impresa di famiglia, come ha sempre fatto: il film è prodotto dai figli Racer e Rebel, (quest’ultimo ha anche composto la colonna sonora), mentre Robert in persona ha come sempre gestito tutti gli altri aspetti: regista, sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia e montatore.

Contemporaneamente a Hypnotic, la famiglia Rodriguez ha realizzato sempre per quest’anno il nuovo Spy Kids per Netflix: il regista non ha perso la sua abilità di lavorare a due film completamente diversi allo stesso tempo. È interessante vedere il ritorno in scena di Rodriguez, anche se molto in sordina: il regista non realizzava un film personale da quasi 10 anni, visto che Alita: Battle Angel è stato un lavoro più di James Cameron che suo.

Invece negli ultimi anni ha ripreso in mano i suoi personaggi per i più giovani in film di Netflix e, dopo il film a bassissimo budget Red 11 del 2019, adesso ha realizzato Hypnotic, che teneva nel cassetto da 20 anni. Si spera che Rodriguez continui a realizzare film più personali, con il suo solito stile personalissimo e inventivo, e che riporti un po’ di coraggio e intraprendenza nel triste mercato dei film di genere odierno.


Seguici su Instagram, Tik Tok, Twitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.