I guerrieri della notte (The Warriors) è un film del 1979 diretto da Walter Hill, Maestro del Cinema Americano che il 6 settembre 2022, alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, riceverà il Premio Cartier Glory to the Filmmaker.
Alla luce di questo evento ha quindi senso rivedere e ricordare uno dei suoi film più importanti, un vero e proprio cult che ha segnato l’epoca degli anni ’80 e tutto il cinema di azione. Ispirato dall’omonimo romanzo di Sol Yurick (a sua volta ispirato all’Anabasi di Senofonte), è il terzo lungometraggio del regista statunitense che si confermerà autore importante con opere successive come 48 ore, I guerrieri della palude silenziosa e Strade di fuoco. I guerrieri della notte doveva intitolarsi proprio Strade di Fuoco, ma alla produzione non piace e il regista decide quindi di recuperarlo per il bellissimo film del 1984.
Un contenuto semplice ma irresistibile
Le vicende narrate ne I Guerrieri della notte hanno luogo in un’unica notte e i personaggi coinvolti sono le gang di New York. Cyrus, il capo della gang dei Riffs, una delle più organizzate e importanti, indice una tregua per cercare di far alleare tutti i gruppi contro la polizia locale. Lo squilibrato Luther, capo dei Rogues, non ci sta e decide di assassinarlo, ma un testimone lo vede: si tratta proprio di un membro dei Warriors. Per salvarsi Luther mente e dichiara che sono stati proprio i Warriors (i guerrieri) ad assassinare Cyrus.
Da questo momento i nove membri dei guerrieri sono costretti a una fuga verso la loro base di Coney Island, ma hanno contro di loro tutte le bande nemiche che li vogliono eliminare e la polizia stessa.
Le gang di New York sono le vere protagoniste
La trama lineare ma funzionale di I guerrieri della notte è un mero pretesto per mostrare la fauna notturna della città di New York, con una serie incredibile di personaggi misteriosi e minacciosi. L’immaginario generale è quasi grottesco, molto eterogeneo e con look variegati che vanno dal semplice abbinamento di jeans e maglietta (la gang dei The Orphans, così poco importante da non essere nemmeno invitata al raduno) fino all’elaborato look dei The baseball furies.
Si tratta di un gruppo vestito da giocatori di baseball che come armi utilizzano le mazze sportive, ma oltre a questo il regista ha voluto omaggiare una delle sue rock band preferite con il make up sul viso dei malviventi: il trucco è un riferimento a quello utilizzato in scena dai Kiss. Particolarmente inquietante è inoltre il fatto che i membri di questa gang non parlino mai.
Tra i membri dei The Punks ce ne è uno che girovaga per le strade di New York sui pattini, mentre i membri dei Riffs indossano una serie di kimono orientali. Non manca una gang tutta al femminile, le Lizzies che seducono e attirano nel loro covo alcuni dei guerrieri con lo scopo di farli fuori: proprio da questo avvenimento i guerrieri capiranno in quale brutta situazione si ritrovano e comincerà la loro fuga. Non solo il look è eterogeneo, ma anche l’etnia sia tra gang rivali che all’interno della stessa gang, guerrieri compresi.
Le riprese sono state effettuate solo in parte in set cinematografici e in gran parte in veri luoghi di New York e del Bronx, questo aspetto contribuisce al forte realismo della messa in scena. Alcuni membri di vere bande sono stati invitati come comparse durante il raduno iniziale, altri sono stati pagati perchè tenessero controllati i furgoni della troupe e altri ancora sono stati coinvolti per la realizzazione di alcuni murales. Non sono mancati i problemi dato che gli attori venivano sfidati a battersi dai veri membri delle gang, ma per fortuna la situazione non è degenerata, grazie anche alla presenza di poliziotti in borghese presenti durante la lavorazione del film. Inoltre sono arrivate lettere minatorie da alcune bande non incluse nel film e alcuni set sono stati vandalizzati.
I guerrieri della notte: un’opera cult anni ’80
I guerrieri della notte ha acquistato sempre più ammiratori nel corso degli anni, fino a diventare una vera e propria opera di culto. Sono svariate le citazioni in altre opere cinematografiche, televisive e musicali; esiste anche un videogioco e inoltre è in programma un reboot sotto forma di serie prodotta e distribuita da Paramount e Hulu.
La pellicola ha un look affascinante che non è invecchiato per niente, risultando squisitamente vintage, chiaramente ancorato all’immaginario degli anni ’80. Complice un’ambientazione notturna che mostra gli esterni di New York e che ricorda per certi versi l’atmosfera di 1987: Fuga da New York di John Carpenter ma non solo, si ricorda inoltre una splendida colonna in stile funky elettronico basata sulle sonorità del sintetizzatore e su una serie di groove ballabili.
Ciò che stupisce ancora oggi, a distanza di decenni, è il ritmo incalzante de I guerrieri della notte senza mai un calo: riesce a essere sempre di intrattenimento, un film di azione senza effetti speciali ma che basa il suo fascino soprattutto sulla descrizione dei personaggi e del mondo delle gang. Non manca una storia d’amore, se pure non troppo approfondita, puramente di contorno e non mancano nemmeno momenti drammatici (alcuni dei personaggi fanno una brutta fine).
Da segnalare la presenza di un carismatico villain nel personaggio di Luther, interpretato da David Patrick Kelly (Twin Peaks), lo psicopatico che scatena tutta la vicenda e che nel finale si rende protagonista di una scena iconica, entrata nell’immaginario comune nel momento in cui pronuncia la frase “Guerrieri, giochiamo a fare la guerra?” facendo un rumore fastidioso con delle bottiglie di vetro in cui ha infilato le dita.
Nei primi anni 2000 la Paramount ha distribuito in home video una nuova versione del film, in parte rimontata e con aggiunti degli inserti in stile fumetto che fungono da transizione tra le scene. L’operazione è stata voluta da Walter Hill stesso che la preferisce all’originale in quanto più vicina alle sue intenzioni.
È un piacere vedere che un festival prestigioso come quello della Mostra del Cinema di Venezia riconosca e decida di premiare un autore come Walter Hill che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema di azione e thriller attraverso una produzione decennale che ha ne I guerrieri della notte la sua punta di diamante.
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