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l'ordine del tempo

Venezia 80 – Il Leone d’oro alla carriera Liliana Cavani sfida l’ordine del tempo, e perde

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Il Leone d’oro alla carriera Liliana Cavani torna al Lido di Venezia (dal 2012, con il cortometraggio premio Pasinetti Clarisse) con L’ordine del tempo, una libera interpretazione dell’omonimo romanzo di Carlo Rovelli, il testo “fascinoso e inquietante” – come l’ha definito la regista e sceneggiatrice, insieme a Paolo Costella – che ha spinto la veterana a trarne un adattamento per il grande schermo.

A colpirla, la prefazione del libro in cui Rovelli restituisce un significato della fisica accessibile anche ai più profani: “la scienza di come le cose evolvono nell’Universo secondo l’Ordine del Tempo”. La vita per la Cavani non è altro che un viaggio che l’uomo si trova a compiere, orientato dall’Ordine stesso che agisce quasi come un’entità corporea. L’uomo, però, è più che capace di sottrarsi alle logiche del tempo fisico e, spesso, quando ama, se ne rende conto.

L’ordine del tempo, un asteroide sconvolge gli equilibri nel nuovo film di Liliana Cavani

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Per festeggiare i suoi cinquant’anni Elsa (Claudia Gerini) decide insieme al marito Pietro (Alessandro Gassmann) di trascorrere le vacanze a Sabaudia in compagnia degli amici: Greta (Valentina Cervi) e il compagno Jacob (Fabrizio Rongione), la giornalista del The Guardian Jasmine (Angeliqa Devi), la coppia Paola e Viktor (Ksenia Rappoport e Richard Simmel), Giulia (Francesca Inaudi) ed Enrico (Edoardo Leo), fisico teorico impegnato nella stesura di un importante articolo quando viene a conoscenza di una verità scientifica che potrebbe cambiare il destino della Terra.

Da calcoli ormai non più così approssimativi sembra infatti che Anaconda, un asteroide di oltre 1290 km, con una forma difficile da definire con l’ausilio del solo telescopio, sia diretta inesorabilmente verso la Terra. L’ordine del tempo, dice Enrico, è sul punto di essere stravolto, con conseguenze temibili per l’umanità intera. Con l’avvicinarsi della fine del mondo, l’intero gruppo di amici si trova a fare i conti con traumi irrisolti, verità nascoste e desideri per troppo tempo dimenticati.

Sabaudia è uno scialbo microcosmo

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Fra certezza e totale incertezza vi è un prezioso spazio intermedio, ed è in questo spazio che si svolgono la nostra vita e il nostro pensiero

Carlo Rovelli

In greco antico esistevano quattro diverse terminologie per qualificare il tempo. Kairos (καιρός), tra tutti, indicava il tempo speciale, guaritore, capace di lenire anche i dolori più radicati. Il tempo di Liliana Cavani è denso e pastoso, ridondante e ricorrente: rincorre, esalta, si sofferma incessante sulle cose che non abbiamo mai detto. E per farlo, si serve di un asteroide gigante come metafora della fine del mondo, una data di scadenza che costringe a prendere decisioni, a dire la verità, a raccontarsi per ripagare l’urgenza di non avere più tempo.

Peccato che la Cavani, di tempo, ne abbia avuto a sufficienza e abbia restituito un affresco poco interessante di umani alle prese con rancori e fragilità tipici della propria vita breve. L’Ordine del Tempo parla di uomini e donne che si amano e si odiano, che si rincorrono nel grande buco nero dei grandi amori che muoiono.

Se in alcune sequenze (tra tutte, la scena del ballo sulle note di Dance me to the end of love di Leonard Cohen) l’atmosfera della Cavani sembra respirare grazie alla gloria dei giganti, la virata verso l’inconsistenza è dietro l’angolo: paternità, infedeltà, violenza sessuale, psicosi sono temi che andrebbero affrontati con i guanti bianchi mentre qui, di bianco, c’è solo l’immensa luce che dovrebbe divorare tutto. Invece, l’epilogo resiste e viene posticipato fino alla pacifica rassegnazione collettiva di un gruppo – semplice – riunito in spiaggia. Senza traumi, senza dilemmi. Tutto scorre.


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25, Roma | Scrittrice, giornalista, cinefila. Social media manager per Cinesociety.it dal 2019, da settembre 2020 collaboro con Cinematographe per la stesura di articoli, recensioni, editoriali, interviste e junket internazionali.
Dottoressa Magistrale in Giornalismo, caposervizio nella sezione Revisioni per NPC Magazine, il mio anno ruota attorno a due eventi: la notte degli Oscar e il Festival di Venezia.

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