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Licantropus

Licantropus a colori è migliore dell’originale in bianco e nero?

6 minuti di lettura

Un anno fa usciva su Disney+ lo special Licantropus, bizzarro esperimento della Marvel che gioca molto sulle atmosfere horror dei film anni ’50 della Universal e della Hammer. Ne avevamo parlato brevemente a suo tempo: Licantropus è un prodotto riuscito, simpatico e ben realizzato, che è riuscito a parlare sia ai fan della Marvel che agli amanti dell’horror classico. La peculiarità che lo contraddistingue da altri prodotti del MCU è la scelta di utilizzare il bianco e nero (eccetto per qualche effetto speciale), che dà ancor più carattere e spessore al progetto. Quest’anno Disney+ lo ripropone per il suo “Hallowstream”, ma a colori!

Uno degli ultimi successi Marvel

Licantropus

Licantropus ha una trama estremamente semplice, che omaggia decine di film horror gotici classici: morto il patriarca di una famiglia di cacciatori di mostri, viene indetta una gara per ereditare la Bloodstone, un artefatto mistico molto potente. Tra gli invitati figurano Jack Russell (Gael García Bernal), misterioso cacciatore, ed Elsa Bloodstone (Laura Donnelly), figlia del patriarca, che però si è allontanata dalla famiglia da anni.

Nel corso della gara, ovvero una caccia al mostro da cui solo un cacciatore uscirà vivo, si formeranno insolite alleanze e ci saranno sorprendenti rivelazioni sui personaggi, come il fatto che Jack Russell sia in realtà un lupo mannaro, che partecipa alla gara solo per salvare il mostro, che altri non è che il suo amico Ted (a.k.a. l’Uomo-Cosa, uno dei personaggi più bizzarri e amati dai fan dei fumetti, equivalente allo Swamp Thing della DC).

Per la sua durata (poco meno di un’ora), Licantropus è scandito da un ritmo bilanciato, il cui climax è indubbiamente il pezzo forte, poiché il regista Michael Giacchino (noto in realtà per il suo lavoro come compositore di colonne sonore, avendo firmato capolavori come Gli Incredibili e il recente The Batman) ha dato pieno sfogo a tutta la sua creatività, mettendo in scena la sequenze più memorabile degli ultimi prodotti Marvel, con due piani sequenza horror che fanno veramente accapponare la pelle.

Licantropus ritorna, a colori!

Licantropus

Uno dei punti di forza di Licantropus è il bianco e nero, che rafforza l’omaggio vintage e crea un alone di mistero e di cupezza, rende le scene horror molto più d’effetto (con il sangue nero e le zone d’ombra, la violenza risulta meno esplicita e lascia più spazio all’immaginazione), e crea una citazione a Il Mago di Oz del 1939, trasformando la bicromia in un pieno spettro di colori, una volta che il conflitto è finito.

Per questo sono subito sorti dei dubbi quando Disney+ ha annunciato di voler presentare una nuova versione dello special, a colori. Licantropus infatti è stato ovviamente girato a colori, e già nella prima versione Giacchino e gli altri collaboratori avevano cominciato a giocare e a sperimentare con la rifinitura dei colori in post produzione, ricreando sempre lo stile dei film della Hammer, che presentavano colori saturati e luci accese (trovate qui un’intervista sul processo di Licantropus a colori).

Il risultato ha certamente un impatto diverso rispetto alla versione in bianco e nero: riesce senza dubbio a citare quel tipo di estetica dei film di genere d’epoca, ma è un prodotto radicalmente diverso dall’originale di un anno fa. I colori tolgono la magia e il mistero, stravolgono del tutto l’atmosfera vintage, rendendo Licantropus più simile ai soliti prodotti del MCU, e avvicinandolo alle atmosfere di Doctor Strange o Moon Knight, i filoni sovrannaturali della Marvel.

Inoltre, i colori rendono più evidenti i difetti della CGI, utilizzata per migliorare l’animatronico dell’Uomo-Cosa e alcune sequenze d’azione, mentre il bianco e nero riusciva a nasconderli, o quantomeno a deviare l’attenzione, sempre grazie all’atmosfera che creava.

In bianco e nero vs a colori: qual è il migliore?

Licantropus

Sta ovviamente agli spettatori rispondere a questa domanda. Rimane indubbio il fatto che le due versioni siano molto diverse l’una dall’altra, per costruzione di atmosfera e per l’impatto del finale. Nonostante ci sia stato uno studio preciso dietro alla ricolorazione, questa risulta comunque standard, e non riesce ad elevare Licantropus dal mare magnum dei prodotti Marvel presenti sul servizio streaming.

Forse una soluzione più efficace potrebbe essere stata colorare direttamente sul bianco e nero, come si era cominciato a fare negli anni ’80: così si sarebbe mantenuta l’atmosfera vintage, e la creazione di una colorazione astratta avrebbe forse accentuato l’aspetto sovrannaturale e horror dello special.

Ad ogni modo, è interessante guardare e fare un confronto sulle due versioni, e riflettere sull’eterno dibattito: è meglio il bianco e nero o i colori? Dipende sempre dall’effetto che si vuole ottenere, e dalla direzione artistica del regista e della produzione. Giacchino ha voluto procedere con entrambe le scelte. Ma se ha deciso di lavorare prima con il bianco e nero, forse un buon motivo c’era…


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

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