Una ragazza e una notte difficile da superare. Un ricordo troppo forte e la mancanza di stimolo di vita. Ma Nuit, film diretto da Antoinette Boulat, è una passeggiata notturna fra i pensieri e le insicurezze di una ragazza diciottenne, che forse è cresciuta troppo in fretta. Ma Nuit è in sala con No.Mad Entertainment dall’8 dicembre 2022. L’esordio alla regia di Antoinette Boulat si muove con lo spettatore come in una splendida e silente seduta terapeutica.
La trama di Ma Nuit
Marion ha 18 anni e vive a Parigi. La scomparsa della sorella, deceduta cinque anni prima, alla sua stessa età, le ha lasciato un immenso dolore. Il giorno dell’anniversario della sua morte, la ragazza decide di uscire di casa e di camminare per le vie della città, tentando di integrarsi con i propri coetanei nel corso del pomeriggio estivo. Marion però non riesce a vivere spensierata e felice, non riesce a immaginare un futuro e dei progetti personali. È diventata apatica e chiusa in se stessa, e nel giorno di quell’anniversario, sente che deve liberarsi di un peso troppo grande per lei, che la opprime e che non la fa sentire viva.
Seguiamo quindi il pomeriggio e la sera di Marion, nel giorno per lei più triste, quello che gli ricorda quanto le manca la sorella e quanto quella perdita le abbia cambiato la vita. Ma Nuit inizia mostrandoci il contrasto con la madre, che invece vive in un perenne lutto, mentre Marion soffre perché non riesce a lasciarsi alle spalle questo dolore e questo peso. Per la prima mezzora Ma Nuit gira a vuoto, volutamente, rappresentando graficamente il corpo estraneo che è Marion nei confronti dei suoi amici e coetanei. Finita a una festa notturna, deciderà di andare a casa dopo aver litigato con una sua amica.
Ma Nuit cambia con l’incontro di Alex, che insiste per riaccompagnarla a casa dalla festa, preoccupato per ciò che può incontrare nella notte di Parigi. Da qui seguiremo le loro avventure notturne in una Parigi vuota e solitaria, bellissima e sfuggente.
Ma Nuit è una lunga camminata notturna
Ma Nuit diventa una lunga camminata, una seduta terapeutica con una persona sconosciuta, grazie a cui riusciamo a entrare più a fondo nelle ansie e nei problemi di Marion. La regia è semplice ma puntuale, con qualche inquadratura ricercata, e la scelta del 4:3 che stringe il film sui volti di Marion e Alex.
Interpretati da Lou Lampros e Tom Mercier, che abbiamo già apprezzato in un ruolo più naive in We are who We are di Luca Guadagnino, i due protagonisti sono il cuore della pellicola. In realtà di Alex sappiamo pochissimo, ci viene fatto intuire sia un’idealista, ma la sua funzione è quella di rappresentare lo spettatore durante la parte centrale di Ma Nuit, per conoscere Marion da occhi estranei.
Antoinette Boulat alla sua opera prima, riesce a rimanere essenziale e funzionale. Con pochi attori, tutti giusti e diretti magnificamente (non a caso prima di cimentarsi alla regia era una direttrice di casting) una colonna sonora semplice ma che coglie i punti di maggior tensione, e una fotografia giocata sulle ombre e sulle luci, non ricercata ma sempre ottima da vedere, costruisce un film introspettivo e profondo, di primi piani e totali parigini, concentrandosi sul superamento del lutto.
Ma Nuit riesce a restituire la solitudine e il panico della giovinezza, la tristezza ma anche l’abbandono di queste sensazioni con l’incontro della persona. Una persona che non dobbiamo per forza amare, ma che ci può accompagnare per una parte del nostro tragitto di vita, anche una sola notte, ma che ci può aiutare a superare momenti difficili. Ma Nuit è il racconto della Notte di una persona che, forse, con l’arrivo della mattina, tornerà finalmente a vivere.
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