A rischio di ottenere una lista più lunga di quella contenente le celebrità comparse in Friends, ci si potrebbe sfidare ad elencare le star di Hollywood entrate a far parte dell’MCU. Questo perché, da qualche anno a questa parte, l’ingresso in casa Marvel sembra essere di moda, tanto da spingere sempre più fan a scommettere su chi sarà il prossimo a compiere il grande passo.
Per The Marvels, 33° film della saga in arrivo in Italia l’8 novembre, la Marvel si è spinta oltre l’immaginabile includendo tra le sue fila nientemeno che Park Seo-joon, uno degli attori sudcoreani più celebri del momento con alle spalle film discretamente amati e una serie di K-drama dal successo stratosferico. Una scelta decisamente saggia e presa al momento più adatto, che farà guadagnare alla Marvel altra gloria, altro denaro, e il prezioso ennesimo tentativo da parte dei fan di salvare il salvabile.
La carriera di Park Seo-joon raccontata in pillole
I suoi fan di lunga data lo hanno appena visto in Dream, lungometraggio a sfondo sportivo in cui recita al fianco di IU, mentre gli inesperti lo associano ad un cameo in Parasite; ma a parte i dieci minuti del capolavoro di Bong Joon-ho quali titoli hanno resto Park Seo-joon così celebre? In attesa di vedere l’attore alle prese con Brie Larson e il resto della combriccola, ripercorriamo in pillole la sua carriera soffermandoci sui prodotti che hanno contribuito, chi più chi meno, a rendere questo nome talmente rilevante da aver convinto la Disney a reclutarlo tra le sue fila.
- Hwarang: The Poet Warrior Youth (2016-2017)
È la storia di un gruppo ristretto di combattenti, Hwarang per l’appunto, appositamente istruiti dalla reggente del regno di Silla per scongiurare l’usurpazione del trono da parte dei nobili e proteggere dai nemici il principe ereditario. Il K-drama responsabile di aver battezzato Park Seo-joon protagonista del fenomeno Hallyu, dopo che Kill me, Heal me e She Was Pretty avevano già spianato la strada.
Nonostante la sua rilevanza mediatica dovuta ad un cast da brivido (che include Park Hyung-sik, Go Ara e Kim Tae-hyung dei BTS) Hwarang non rientra tra i K-drama preferiti dagli appassionati, causa uno sviluppo per molti confusionario e distante dalle aspettative create dall’interessantissima idea di fondo. La serie rimane invece adatta ai pomeriggi di indecisione, da trascorrere a fare binge watching di qualcosa di gradevole ma non eccessivamente impegnativo; una bella fase di transizione, per così dire, che precede quella di immersione profonda nell’industria.
- Fight for My Way (2017)
Abbandonati i panni di Kim Sun-woo in Hwarang, Park Seo-joon diventa protagonista assoluto (accanto alla deliziosa Kim Ji-won) di questo K-drama incentrato sul percorso lungo e impervio che conduce due giovani alla realizzazione dei loro sogni, sia dal punto di vista personale che professionale.
Una serie senza troppe pretese dal punto di vista tecnico e narrativo, efficace nonostante il finale un tantino sbrigativo e qualche cliché di cui il pubblico avrebbe fatto volentieri a meno. Esortando a sperare ma soprattutto a perseverare, Fight for My Way è tutt’ora (nonostante i difetti) un classico tra i K-drama motivazionali, da guardare in solitudine quando si ha bisogno di consolazione e di recuperare un po’ di fiducia nel mondo e nei propri sogni.
- What’s Wrong with Secretary Kim (2018)
É uno di quei titoli che, non si sa per quale motivo, rientra nella top 10 di tanti amanti dei K-drama, in cui Park Seo-joon interpreta il vicepresidente di una grande azienda dalle tendenze narcisistiche e dal passato pieno di ombre: una magica combo che fa scintille accoppiata al carisma dell’attore, quanto basta a far arrivare lo spettatore fino alla fine e col sorriso.
Per il resto, purtroppo, non c’è molto da idolatrare. Come successo per molti con la saga di Twilight, What’s Wrong with Secretary Kim smette di essere bello nel momento in cui si arricchisce la propria filmografia imparando a distinguere i bei prodotti da quelli un po’ scialbi. Senza Park Seo-joon rimarrebbero una storia d’amore scontata, una protagonista poco perspicace e una serie di scelte narrative improbabili, anche poco sensate.
- Itaewon Class (2020)
Tra tutti i K-drama a cui Park Seo-jun ha preso parte questo è di gran lunga il migliore: tratto dall’omonimo webtoon e prodotto da Netflix, Itaewon Class è un racconto di amicizia, amore, vendetta e determinazione, che più che ad essere guardato da un pubblico si presta ad animare le tifoserie.
Il personaggio a cui Park Seo-joon presta il volto è Sae-roy, un ragazzo di sani principi rimasto orfano e costretto a superare ostacoli di ogni tipo per riuscire a realizzare il suo sogno di aprire un pub. La storia è intrigante e verosimile così come i personaggi che la costruiscono, l’OST è di quelli che non si può fare a meno di ascoltare a ripetizione; niente di meglio se si è alla ricerca di una botta di adrenalina e del coraggio di alzare la testa per dire basta a certi soprusi.
The Marvels, cosa sappiamo del ruolo di Park Seo-joon
Non c’è dubbio che tra le visualizzazioni del trailer di The Marvels una buona metà sia dovuta ai fan di Park Seo-joon impazienti di scorgerlo accanto a Brie Larson, sperabilmente nel pieno di un combattimento di qualche genere. Non si può dire che siamo stati accontentati ma neanche delusi, dato che un frame di un paio di secondi è bastato ai più esperti per dedurre il ruolo assunto dall’attore, mostrato al comando di un esercito pronto a dare battaglia.
Si tratterebbe del principe Yan D’Aladna, sovrano di un pianeta dove si canta per comunicare e presunto marito di Carol Danvers; una teoria che guadagna ogni giorno conferme e consensi e rafforzata dal teaser trailer del film, in cui si vede la stessa Captain Marvel partecipare ad una celebrazione di qualche tipo arricchita da musica e spettacolari coreografie. Che Park Seo-joon sia notoriamente un bravo cantante non può che confermare l’identità del personaggio e il suo background, seppur la questione del matrimonio con la Danvers resta ancora da definire.
Non è chiaro se l’entrata di Park Seo-joon nell’MCU sia l’ennesima trovata di casa Marvel per compensare il declino dopo Avengers: Endgame, ma a prescindere dal motivo alla base di questa scelta la casa di produzione dimostra ancora una volta di conoscere bene il mercato e i consumatori. Non importa quanto le trame continueranno a perdere di senso: una parte del pubblico andrà in sala sperando che vada meglio, l’altra attirata da Park Seo-joon e dai prossimi grandi nomi che come lui si uniranno al club.
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