Oceania 2, diretto da Dave G. Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller e disponibile in sala dal 27 novembre 2024, è il 63esimo Classico Disney. Le affascinanti e suggestive avventure della giovane e coraggiosa navigatrice tornano, dopo ben 8 anni, sul grande schermo.
È stata una lunga attesa per il pubblico che si era già innamorato del personaggio di Vaiana e dei meravigliosi paesaggi della sua terra. Le aspettative, infatti, erano molto alte per questo sequel, la cui turbolenta genesi ha sicuramente contribuito a creare una grande suspense attorno alla pellicola.
Cosa succede in Oceania 2?
In Oceania 2, a tre anni di distanza dalla prima grande avventura, si prospetta per Vaiana, riconosciuta ormai dalla sua comunità come una vera navigatrice, un nuovo viaggio da intraprendere per salvare la sorte di Motunui. Durante uno dei riti mistici in suo onore, Vaiana viene investita da una visione che le mostra la sua missione, nella quale i suoi antenati avevano fallito: ritrovare l’isola di Motufetu, all’origine dell’unione dei popoli. Cimentarsi in questo viaggio sembrerebbe essere la sola soluzione per impedire che Motunui diventi deserta e abbandonata in un futuro forse non troppo lontano.
L’eroina, più matura e consapevole dei rischi cui incorre rispetto al passato, prende la decisione di imbarcarsi in questa nuova avventura, accompagnata, stavolta, da una ciurma improvvisata. La presenza di Loto, una tuttofare ingegnosa che si occuperà dell’imbarcazione; Moni, un cantastorie; Kele, un anziano contadino scontroso addetto alle provviste; e dei due animaletti, il maialino Pua e il gallo Heihei, si riveleranno infatti di grande aiuto.
Seppur con un ruolo del tutto marginale rispetto al primo lungometraggio, ritroveremo a metà del viaggio anche il semidio Maui, intrappolato dalla donna-pipistrello Matangi, esecutrice degli ordini del terribile Nalo, che è il responsabile della scomparsa dell’isola di Motufetu.
Nonostante i tentativi di intralcio di queste forze maligne, con l’aiuto degli amici e di nuovi alleati, la giovane Vaiana riesce a ritrovare l’isola dispersa nell’Oceano e a spezzare la maledizione che aveva allontanato i popoli del mare, nell’antichità profondamente legati tra loro.
A missione compiuta, l’eroina di Oceania 2 torna a casa in compagnia dei leader dei popoli riscoperti e le comunità si riuniscono in una celebrazione di pace, armonia e felicità.
I punti di forza di Oceania 2
Ormai siamo abituati a partire prevenuti all’uscita dei sequel dei film che più ci sono piaciuti e di certo Oceania 2 non ha fatto differenza. Dopo l’enorme successo di pubblico riscosso dal primo capitolo della storia, si erano creati tanti dubbi circa la riuscita di Oceania 2.
Si potrebbe dire che il timore che questo secondo lungometraggio non fosse al livello del primo non è del tutto infondato. Infatti, Oceania 2 non è all’altezza di Oceania, ma, nonostante questo, non è assolutamente una delusione.
Ritroviamo in questo nuovo capitolo la giovane Vaiana alle prese con una nuova avventura, ma il suo personaggio si potrebbe definire diverso, maturato e più consapevole di se stesso e dei propri limiti. La nuova Vaiana, infatti, non si sente più immaturamente invincibile ed è ben consapevole del pericolo cui sta andando incontro. Riconosce, inoltre, l’importanza del gruppo, motivo per cui, in questo viaggio, si fa accompagnare da nuovi personaggi, che le saranno di aiuto e soprattutto sostegno di fronte alle difficoltà del percorso. Del resto, un grande leader si riconosce anche da questo, dalla squadra che lo accompagna e dalla forza e fiducia che crea nel gruppo.
Questo è un tema che fa eco per tutto Oceania 2: quello dell’unione e della solidarietà è, anzi, il motore dell’intera avventura. Mentre nella prima pellicola il tema centrale era quello della crescita personale e della realizzazione dei propri sogni e obiettivi, adesso l’attenzione si sposta su un argomento caldo e sentito anche per la nostra società, quello della solidarietà tra i popoli e dell’inclusione.
Viene sottolineato ulteriormente il ruolo rivoluzionario dell’eroina rispetto al tradizionale panorama Disney: Vaiana diventa la sola e indiscussa protagonista degli eventi, senza dover dividere la scena con il semidio Maui (come invece era stato in Oceania). Vaiana può contare sull’aiuto dei suoi compagni di viaggio, e soprattutto di Maui, ma è lei che salva il destino del suo popolo, anche a costo della vita. Ma, prima di tutto, Vaiana ha imparato chi è e cosa vuole: né il principe azzurro, né il titolo di principessa.
Anche dal punto di vista musicale Oceania 2 è una piacevole scoperta. Ricorrono le melodie e i suoni della tradizione polinesiana, eco delle voci degli antenati, che avevamo conosciuto già nel primo film, seppur in questo caso non riescano a fissarsi nella memoria allo stesso modo delle precedenti.
L’elemento distintivo di Oceania 2, però, è l’animazione (quasi) senza precedenti: agli strabilianti paesaggi da mozzare il fiato, si aggiunge la cura per i dettagli, che ammaliano lo spettatore, poco conta l’età. Un vero capolavoro per gli occhi.
Cosa non ha convinto di Oceania 2
Oceania 2, in linea generale, non dispiace. Tuttavia, come in ogni sequel, ci sono degli elementi che non convincono.
Primo fra tutti, la ripetizione dello schema narrativo dell’avventura: nuovamente un viaggio, nuovamente una sfida da affrontare, nuovamente una situazione di pericolo per il villaggio, nuovamente dei villain, il salvataggio e il ritorno a casa trionfante. Lo schema, quindi, rimane lo stesso, senza innovazione.
Il vero tasto dolente, però, è il modo in cui vengono presentati, o meglio dire “non presentati”, i cattivi e addiriturra gli stessi compagni di viaggio della protagonista. Sappiamo che ruolo abbiano gli amici di Vaiana, ma non vengono descritti o approfonditi, la loro presenza è abbozzata e fine al solo sviluppo della storia e alla loro utilità nel percorso della protagonista.
Ancor più grave è questa mancanza nei confronti degli antagonisti, dei cattivi, che generalmente hanno un ruolo ben più presente e definito. Incontriamo Matangi, la donna-pipistrello, solamente in pochissime scene e non sappiamo praticamente nulla della sua storia e del suo destino. Più che un vero villain, sembra una vittima di Nalo. E il vero cattivo, che dovrebbe essere Nalo, non compare nella sua vera e propria forma fisica, se non a metà dei titoli di coda (quando quasi tutto il pubblico in genere è andato via).
Si tratta di una trovata commerciale per posticipare la presentazione dei cattivi in un ulteriore sequel?Oppure se è semplicemente il risultato del rimaneggiamento di un progetto inizialmente concepito come una serie tv, ma successivamente adattato per il cinema?
Seguici su Instagram, Tik Tok, Twitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!