Sulle ali dell’onore, titolo italianizzato di Devotion, è l’ultimo film diretto da J.D. Dillard (Sweetheart) ora disponibile sulla piattaforma streaming Prime Video. Si tratta di un racconto crudo che sullo sfondo di una guerra cruenta delinea una storia umana tra amicizia, amore, dovere e lotta sociale. È la storia di due eroi nazionali di una guerra dimenticata, un mix misurato che di certo non appesantisce lo spettatore, a tratti romantico e a tratti furioso.
Sulle ali dell’onore, il film sulla “guerra dimenticata”
Una storia già vissuta nella realtà e già raccontata attraverso le parole, e che adesso (finalmente) trova la sua trasposizione in immagini; una trasposizione quanto più dettagliata. Infatti, Sulle ali dell’onore è un film basato sul libro Devotion: An Epic Story of Heroism, Friendship, and Sacrifice di Adam Makos, autore impegnato nei racconti bellici. In queste opere, romanzo e lungometraggio, viene raccontata la storia di di Jesse Brown (Jonathan Majors) e Tom Hudner (Glen Powell), due aviatori che vengono mandati in Corea durante il sanguinoso conflitto svoltosi durante i primi anni ’50.
Detta così potrebbe sembrare un semplice film di guerra – magari uno di quelli giocati sul contrasto lotta/amore, dissidi/amicizia e vita/morte – ma questo racconto in realtà è molto di più! Si tratta, infatti, di un vero e proprio momento topico della storia americana, e non solo.
Si narrano le reali vicende che hanno portato Jesse Brown a essere l’uomo che è riuscito a rompere la “color barrier“, come ha descritto lo scrittore Theodore Taylor, all’interno dell’aviazione a stelle e strisce. Tutto questo in un momento in cui la segregazione razziale negli Stati Uniti era ancora un tema bollente e divisivo.
Ma a rendere entusiasmante questa vicenda e il film stesso non sono solamente i caratteri sociali e umani, ma anche quelli storici e addirittura geografici. Infatti, come abbiamo detto anche in precedenza, a fare da sfondo a Sulle ali dell’onore è uno scenario alquanto bollente, sanguinario e, ahinoi, dimenticato.
A suggerirlo è lo stesso trailer ufficiale che descrive il conflitto coreano come una “Guerra Dimenticata“. E in effetti – dopo aver ripreso e proiettato milioni e milioni di fotogrammi, tra fiction e documentari, sulle due grandi guerre mondiali e sulla campagna vietnamita che ha esagitato gli animi e il cinema degli anni ’60/’70 – adesso è arrivato il momento di raccontare uno scenario certamente non meno interessante.
E possiamo dire con certezza, scendendo adesso più in termini tecnici/cinematografici, che la regia di Dillard riesce a colpire più per le scene di battaglia, in cielo ma anche a terra, piuttosto che quelle in cui l’andamento rallenta e prevalgono emozioni e dialoghi. Ma in fondo è proprio questo binomio ad avere successo, una sorta di narrazione che gioca tra scatti e fermate, tra up e down; un dinamismo azzeccatissimo!
Sulle ali dell’onore e della stagione delle pellicole ad alta quota
E se ci pensate bene, questa sembra essere proprio la stagione dell’aviazione; almeno cinematograficamente parlando. Il ritorno di Tom Cruise sulle scene (e sui cieli) con il secondo capitolo del suo successo più grande, ovvero Top Gun: Maverick, sembrerebbe aver risvegliato l’interessamento della settima arte verso i velivoli da battaglia.
E se proprio volessimo tracciare una linea che unisce questo Sulle ali dell’onore all’opera di maggiore incasso del 2022, non dovremmo poi fare nemmeno troppa fatica. Basterebbe, infatti, puntare il dito verso Glenn Powell; ovvero uno dei co-protagonisti di entrambi i film, il quale in questo caso assume anche il “valore” di creatore dell’opera, o meglio di ispiratore.
Infatti fu lo stesso Powell, dopo aver letto il libro di Makos nel 2014, a proporre a Black Label Media, la casa di produzione che ha poi acquisito i diritti del romanzo dando inizio alle riprese del film. Un film, infine, che non ha certamente tradito le attese né stravolto quella che era l’origine della storia.
La regia di Dillard, la fotografia e le interpretazioni impeccabili, soprattutto dei due protagonisti, riescono infatti a trasportare in immagini questa “epica storia di eroismo, amicizia e sacrificio“.
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