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The Continental: Dal mondo di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick, una miniserie ambiziosa

6 minuti di lettura

Dopo quattro film di successo, era inevitabile che anche il semplice e contenuto franchise di John Wick cadesse nel cliché dell’espansione e della narrazione transmediale: arriva così la miniserie The Continental: Dal mondo di John Wick, dedicata alla storia del famigerato hotel criminale e al passato dei personaggi interpretati nei film da Ian McShane e dal compianto Lance Reddick: Winston e Charon.

Il passato del mondo di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick

La produzione della miniserie è ambiziosa: ogni episodio dura un’ora e mezza circa e la qualità è molto alta, si tratta praticamente di tre film per la televisione (o meglio, per lo streaming) strettamente connessi tra di loro, con un’alta concentrazione di personaggi e di azione. Anche se i personaggi non rimangono impressi, ognuno ha una propria identità e delle motivazioni, seppur ricadano tutti quanti in cliché triti e ritriti del genere.

I tre principali sono Winston, del quale scopriamo in parte origini e motivazioni che l’hanno portato a prendere il controllo del Continental, Cormac, il brutale proprietario dell’hotel (interpretato da Mel Gibson, l’unica special star della serie) e Kady, una detective sotto copertura alla caccia di Winston e di suo fratello. Gli altri comprimari sono assassini che alloggiano nell’hotel, membri dell’Alta Tavola (tra cui una Giudicatrice, ruolo già visto in John Wick 3: Parabellum), criminali alleati di Winston e compagnia, poliziotti corrotti e gang di quartiere, tra mafiosi e cinesi.

The Continental: Dal mondo di John Wick, seppur figlio di quella mania transmediale citata poco prima, in realtà non espande il suo universo, ma sfrutta un luogo comune (sia nel senso letterale, l’hotel Continental, che metaforico, i topoi del genere d’azione e della saga) per raccontare una storia senza pretese. L’abbondanza di personaggi permette una narrazione diluita e un senso di epicità: la miniserie costruisce una saga criminale urbana che nel suo climax richiama i classici del genere che sono stati tanto omaggiati anche nei film della saga principale, come I Guerrieri della Notte e Distretto 13.

Il postmodernismo di The Continental: Dal mondo di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick

Al contrario dei film, pieni di luci al neon colorate e caratterizzati da una fotografia pulita, The Continental: Dal mondo di John Wick porta un’estetica più grintosa e patinata, che immerge gli spettatori nella New York urbana degli anni ’70: sporca, trascurata, buia e avvolta dalla fredda nebbia invernale al tramonto della decade. La colonna sonora richiama lo stile sofisticato della saga cinematografica, ma invece di remix di musica classica, questa miniserie è gremita di musica rock anni ’70, remixata e originale.

The Continental: Dal mondo di John Wick è un prodotto estremamente post-moderno, come molti altri suoi simili: affoga nella sua stessa autoreferenzialità e nella volontà di rimandare a un’epoca passata attraverso le lenti della cultura pop. Vediamo la New York degli anni ’70 conosciuta nei film e nella musica di un’epoca mitizzata da decenni di omaggi e rimandi a quella cultura vintage underground che è oggi diventata mainstream, e a cui registi come Quentin Tarantino ci hanno tanto abituato.

Pur risultando comunque una miniserie che intrattiene anche chi non ha mai visto un film di John Wick (nonostante il target sia chiaramente quello dei fan della saga), The Continental: Dal mondo di John Wick è un prodotto estremamente familiare, proprio per il suo affidamento a un’estetica e a un linguaggio visivo e sonoro ormai radicato nell’intrattenimento di oggi: la nostalgia di epoche passate, la citazione ironica, l’occhiolino ai fan e agli appassionati del cinema di genere.

Lo stallo e il futuro di John Wick

The Continental: Dal mondo di John Wick

In conclusione, The Continental: Dal mondo di John Wick aggiunge veramente poco all’universo criminale di John Wick, al passato dei personaggi e alla storia dell’hotel stesso, che sembrava dovesse essere il focus principale della miniserie. Quello che viene rivelato invece è solo il passaggio di forza della gestione del Continental a Winston, e qualche piccolo dettaglio sulla vita privata di Winston e Charon, insignificanti nel quadro più grande, che infine non arricchiscono veramente i personaggi.

Rimane saga criminale epica, con sequenze d’azione ben costruite e un’atmosfera immersiva. Un prodotto adatto a qualsiasi target, vista l’assenza di conseguenze o di legami più forti con il franchise cinematografico, ma che proprio per questo risulta abbastanza anonimo e dimenticabile.

Con il futuro del quinto capitolo filmico ancora da decidere, intanto per l’anno prossimo è prevista l’uscita del secondo spin-off dell’universo di John Wick: Ballerina, un film con Ana de Armas che approfondirà la mitologia del personaggio visto per la prima volta in Parabellum.


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

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