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Un Amore

Un Amore, i primi due episodi della nuova Serie Sky con Accorsi e Ramazzotti

10 minuti di lettura

Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi della nuova serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, Un Amore. La Serie uscirà in streaming su Sky e Now il 16 Febbraio, ma già alcune cose possiamo accennarvele: se la regia molto classica di Francesco Lagi si muove in modo ordinato e senza troppi rischi, i personaggi protagonisti di Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti sembrano invece troppo statici a differenza delle loro controparti più giovani.

Un Amore vuole essere un melodramma nuovo, ma che accenni comunque al passato. Il dialogo costante tra le due linee temporali forse rischia di far prevalere l’una sull’altra.

Un Amore, una storia (forse già vista)

"Un Amore" di Francesco Lagi, ideata da Stefano Accorsi (2024)

Alessandro (Stefano Accorsi) e Anna (Micaela Ramazzotti) sono ormai due adulti che conducono le loro vite, entrambi però non sono appagati da quello che stanno vivendo o che hanno raggiunto. Lui architetto in carriera, costantemente in viaggio per lavoro, lei laureata in agraria lavora nel suo settore, conduce una vita normale con il marito Guido (Alessandro Tedeschi).

Ciò che lega le vite di Anna e Alessandro è il loro scambio epistolare che incessantemente va avanti dal loro primo incontro. Ovvero, quando Alessandro e Anna, nell’estate del 1997, erano intenti a fare un viaggio interrail in Spagna, partiti entrambi da Bologna con destinazione Barcellona, finiscono per incontrarsi grazie al puro e semplice caso. Anna era partita con le sue amiche, Alessandro invece da solo con il solo obiettivo di ritrovare una persona.

I due finiscono per un equivoco fuori dal treno, e trovano nell’altro il perfetto compagno di viaggio. Finito il loro viaggio, i due giovani Alessandro e Anna si promettono di tenersi in contatto solo tramite delle lettere, attraverso le quali vivranno quella loro strana e imprevedibile amicizia. Tra i due però non nasce quello che tutti si aspetterebbero, ovvero la storia amorosa estiva.

Anna è incinta del suo fidanzato Guido, che poi diventerà suo marito, e Alessandro, nonostante sia rimasto rapito dallo sguardo di Anna e dalla sua purezza, accetta quest’ostacolo che sembra essersi messo in mezzo tra i due. Capiscono entrambi che, sebbene ci sia l’interesse reciproco, non può nascere alcun Amore, proprio per via del futuro ormai scritto di Anna con Guido e il loro nascituro. Scelgono però di condividere il viaggio insieme, alla scoperta di nuovi posti e all’insegna del divertimento e dell’avventura. E così avviene. Solo alla fine scelgono di comune accordo di non perdersi, ma di continuare quel loro rapporto solo per via epistolare.

Da adulti ormai, Alessandro e Anna, hanno vivo in loro solo il ricordo dell’altro di quando lo avevano conosciuto durante quell’estate. Finché Alessandro, tornato nella sua Bologna, sente il bisogno e il desiderio di rivedere Anna dopo tutti quegli anni passati a scriversi senza mai vedersi. Da quell’incontro a distanza di vent’anni i loro due mondi di vetro finiranno per scontrarsi.

Le loro vite che erano fino a quel momento due rette parallele che correvano lungo una fila interminabile di lettere e di racconti dell’altro, ora sono destinate a ritrovarsi e riscoprirsi più maturi ma con lo stesso desiderio che li aveva fatti trovare in quella loro estate, in quel loro viaggio in treno da cui tutto era partito.

L’importanza di dare spazio ai giovani

"Un Amore" di Francesco Lagi, ideata da Stefano Accorsi (2024)

La storia confezionata da Stefano Accorsi insieme a Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli e lo stesso regista Francesco Lagi pecca forse nell’intento di voler alternare due linee narrative, il passato giovanile e il presente maturo di Alessandro e Anna, rischiando così di dare o meno maggiore importanza a una delle due. Avendo visto solamente i primi due episodi, ci viene da esprimere che per lo spettatore risulta molto più accattivante e interessante la linea narrativa portata avanti dai giovani Alessandro e Anna, rispettivamente interpretati dai giovanissimi Luca Santoro e Beatrice Fiorentini.

Lo scontro tra i due piani narrativi avviene soprattutto anche nell’atmosfera che il regista Francesco Lagi ha voluto ridare alle due epoche: gli anni Novanta e i giorni nostri. Se con le giovani promesse esploriamo i sentimenti e le emozioni che richiamano la curiosità, la gioia, l’intraprendenza e il desiderio tipico di coloro che hanno tutto un futuro davanti, lo stesso non lo si può di certo affermare per i giovani che ormai sono diventati adulti.

Quest’ultimi hanno di fronte a sé un passato ricco di rimpianti e un futuro pieno di dubbi e incertezze, segnato non dalla frenesia dei vent’anni ma dalla incessante sensazione di routine e di un tempo che ciclicamente passa e ripassa e che ci aliena, anche nei sentimenti che scegliamo di avere e di condividere con chi amiamo.

Un melodramma forse troppo sbilanciato

"Un Amore" di Francesco Lagi, ideata da Stefano Accorsi (2024)

Un Amore vuole essere un melodramma che abbraccia un pubblico il più vasto possibile, le giovani e le vecchie generazioni. Ma forse questa volta il rischio che Stefano Accorsi, con Cattleya e Sky, doveva portare avanti era quello di puntare tutto sulla linea narrativa giovanile. Sul punto di vista attoriale lo spettatore ritrova ciò che più lo lega a Stefano Accorsi e a Micaela Ramazzotti.

Ramazzotti ha definito il personaggio di Anna come una donna fragile e come una dolcissima bugiarda. E questo infatti traspare in modo più che chiaro allo spettatore, sia nella sua versione giovane che adulta. Per il personaggio invece di Alessandro, interpretato da Luca Santoro e da Stefano Accorsi, i due caratteri proposti, quello degli anni Novanta e quello degli anni Duemila, sembrano agli antipodi. Si ha come l’impressione che si abbiano di fronte due persone completamente diverse, sia sul punto di vista caratteriale che psicologico del personaggio. Lodevole e genuina l’interpretazione del giovane Luca Santoro, il quale restituisce appieno l’energia e la gioia di vivere di chi ha vent’anni.

Mentre il personaggio di Alessandro adulto risulta essere un’altra persona, freddo, vuoto, il che non è un problema dal momento che è proprio per questo suo smarrimento che nasce in lui il desiderio di rivedere Anna ormai adulta. Però si ha l’impressione di percepire che tutta quella gioia giovanile, quella dolce arroganza del giovane Alessandro sia morta definitivamente. Ciò che possiamo augurarci è che il tutto venga risolto nei restanti quattro episodi.

Il futuro della serialità italiana?

"Un Amore" di Francesco Lagi, ideata da Stefano Accorsi (2024)

Dopo aver visto i primi due episodi di Un Amore ci viene da chiederci se è questo il futuro della televisione. Laddove ormai tutte le grandi case di produzione stanno mettendo sempre più piede nello streaming, nella serialità, nelle piattaforme (un esempio è la serie sugli 883 prodotta da Groenlandia ideata da Sydeney Sibilia, la quale è ancora in lavorazione), ci si chiede se un prodotto come Un Amore potrà o meno appassionare il pubblico e gli abbonati di Sky e Now. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma ciò che ci sentiamo dire è che, forse, sarebbe stato più intrigante e coraggioso puntare tutto su volti nuovi, per proporre così un ricambio generazionale, qui solo apparentemente suggerito.

Un Amore ha molti elementi che celano in sé un grande potenziale, ma altri che forse non era così importante far vedere, o perlomeno non in un modo così approfondito. Dopo aver visto i primi due episodi un’idea noi ce la siamo fatta, ma tutti i grandi amori celano in sé grandi colpi di scena.


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