Per la regia di Ben Affleck, Air- La storia del grande salto è un film prodotto da Amazon Studios, inizialmente pianificato per essere distruibuito solo su Prime Video, su cui è attualmente disponibile in streaming. Il 6 aprile 2023, però, il film è approdato, a grande richiesta, anche in sala, raggiungendo in 40 settimane un fatturato mondiale di 90 milioni di dollari. Ad incentivare l’interesse nei confronti di Air non è solamente la storia di impronta biografico-sportiva, che fa del business del basket il suo cuore narrativo, ma anche la rosa di celebri protagonisti, tra cui lo stesso regista Ben Affleck, Matt Damon, Jason Bateman (Ozark) e Viola Davis.
La costruzione di un Impero: Air x Jordan
Air narra la vera storia della nascita della collaborazione tra il marchio Nike, fondato da Phil Knight (Ben Affleck) nel 1971, e l’allora semi-sconosciuto Michael Jordan. Tutto nasce dalla pressione sentita da Nike da parte dei suoi concorrenti. Nike non riesce infatti ad inserirsi nel business del basket americano e a risultare credibile agli occhi delle sue maggiori rivali: la tedesca Adidas e la Converse. Dopo una serie di fallimenti e dollari persi in marketing e scelte pessime, Sonny Vaccaro (Matt Damon) ha quella che lui definisce un’illuminazione, puntare tutto su un unico cavallo: Michael J. Jordan.
Stiamo parlando di un atleta ancora semi-sconosciuto, che all’epoca si sta ancora facendo strada ed è ben lontano dall’essere la leggenda che tutti acclamano al giorno d’oggi. Sonny nota però una luce nei suoi occhi, una competitività fuori dal comune, che non potrà far altro se non portarlo alle stelle. La Nike propone 250 mila dollari di budget per sponsorizzare tre atleti diversi, sperando che almeno uno possa finalmente far fruttare l’investimento concesso dai piani alti. Ma Sonny non ci sta, Sonny vuole l’intero budget per quell’unico atleta, il solo che permetterà alla Nike il grande salto che tanto aspettava.
Air è una storia di rischi e istinto
Air è una storia di rischi e istinto. Sonny Vaccaro combatte con tutte le sue forze per dare concretezza alla sua intuizione, scontrandosi coi colleghi, con gli agenti, ma provando a far breccia nel cuore dell’unica persona con cui valga la pena parlare: Deloris Jordan, la mamma di Michael. Deloris tiene le redini della famiglia Jordan, è una donna molto astuta e vuole solo il meglio per suo figlio. Sonny lo sa, ed è per questo che parla direttamente con lei, presentandosi davanti al portone di casa sua, dopo un lunghissimo viaggio in macchina per raggiungere il North Carolina.
Oltre ad avere ottime intuizioni, Sonny Vaccaro è un ottimo oratore, sa usare le parole in modo da infondere nelle persone quella stessa sicurezza che lui prova quando è convinto che la sua sia una scelta vincente. Lo spettatore non può quindi che schierarsi dalla sua parte e prendere le sue vittorie e i suoi fallimenti come se fossero anche un po’ i suoi.
Un cambiamento radicale nel marketing sportivo
Air è un film ben fatto, con un ritmo incalzante che valida ancor di più una storia già interessante. Un evento che ha definito un punto di partenza: è infatti grazie alla collaborazione tra Nike e Michael Jordan che finalmente gli atleti hanno iniziato ad essere ricompensati in maniera più onesta per l’utilizzo del loro nome e della loro immagine. Questo momento storico ha sancito uno spartiacque nel mondo del marketing sportivo grazie soprattutto alla Signora Jordan e al suo accordo speciale con Nike.
Il patto stipulato tra Deloris e Nike prevede infatti che al figlio, il cui nome è associato a quello del marchio, spetti una percentuale su ogni paio di scarpe Air Jordan venduto. Air porta quindi sullo schermo la nascita di due imperi: la più grande scarpa mai disegnata per la più grande star del Basket mai esistita.
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