fbpx

Addio a Francesco Nuti, ci lascia il più insolito dei comici italiani

/
5 minuti di lettura

Francesco Nuti ci ha lasciati lo scorso 12 giugno, dopo che da anni era scomparso dalle scene a causa di un incidente domestico nel 2006 che gli procurò un grave trauma cranico. Una vita travagliata, segnata dai demoni dell’alcool e della depressione e da lui raccontata nell’autobiografia del 2011 Sono un bravo ragazzo – Andata, caduta e ritorno. Con lui ci lascia uno dei grandi comici italiani e il più insolito, per via di quella comicità agrodolce che ha portato qualcuno a definirlo “il genio triste del cinema italiano”.

Dai Giancattivi alla regia

francesco nuti

Francesco Nuti nasce a Prato nel 1955 e inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo negli anni ’70. Sul finire del decennio diventa membro assieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci del trio cabarettistico dei Giancattivi, che esordisce al cinema nel 1981 con Ad ovest di Paperino, film che ripropone il repertorio storico del gruppo.

Nel 1982 Francesco Nuti abbandona il trio per dedicarsi alla carriera solista sotto l’egida di Maurizio Ponzi, regista che lo lancerà con pellicole come Madonna che silenzio c’è stasera (1982) e Io, Chiara e lo Scuro (1983), per il quale vincerà il David di Donatello come migliore attore protagonista. Nel 1985 avviene l’esordio alla regia con Casablanca, Casablanca, che gli varrà un secondo David. Da lì in poi Nuti continua a inanellare un successo dietro l’altro: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Paskoski (di padre polacco) (1988), Willy signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991).

Nel frattempo intraprende anche la carriera di cantante. È del 1982 l’iconica canzone Puppe a pera, tratta da Madonna che silenzio c’è stasera. In seguito arriverà anche a calcare il palco di Sanremo, nel 1988, con il brano Sarà per te.

Lo spettro del declino, però, è dietro l’angolo. Negli anni ’90, infatti, Francesco Nuti inizia a scivolare sempre più in una spirale autodistruttiva: il risultato è OcchioPinocchio (1994), film dalla produzione travagliata, che avrebbe dovuto essere il suo capolavoro ma che si rivelerà un clamoroso flop di pubblico come di critica. Successivamente Nuti correggerà il tiro, tornando al filone che lo aveva reso celebre con pellicole come Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001), che però non riusciranno a eguagliare i successi degli anni Ottanta.

Nel corso di questi anni la sua situazione personale si aggrava sempre di più, nonostante la nascita nel 1999 della figlia Ginevra (avuta dalla compagna Annamaria Malipiero), raggiungendo il culmine con l’incidente del 2006, una tremenda caduta dalle scale che lo lascia incapace di muoversi e di parlare.

Nonostante la conseguente scomparsa definitiva dalle scene, il mito di Francesco Nuti rimane vivo anche grazie agli spettacoli teatrali Sono un bravo ragazzo e Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno, entrambi tratti dall’autobiografia del 2011. Nel 2014 gli amici Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini gli organizzano un’enorme festa di compleanno a Firenze a cui partecipano circa 7000 persone. L’attore si spegne in una clinica di Roma il 12 giugno 2023.

Francesco Nuti, un toscano malinconico

francesco nuti

Di tutti i personaggi interpretati da Francesco Nuti nella sua lunga carriera, quello che resterà di più nella memoria dei fan è probabilmente il giocatore di biliardo di Io, Chiara e lo Scuro, parodia in salsa toscana del Paul Newman de Lo spaccone. Nei fatti, Nuti è stato colui che ha realmente lanciato la comicità toscana nel nostro cinema, prima dei successi di Benigni e Pieraccioni, distinguendosi per quella vena particolarmente malinconica che attraversa le sue pellicole. Assieme a Massimo Troisi, altro fuoriclasse della malinconia, è stato il vero volto della commedia italiana anni ’80.

Invece della morte in giovane età ha dovuto affrontare un lento declino, che però non ha intaccato la grandezza della sua figura di Pinocchio troppo cresciuto, bischero e giocoso. E noi è così che lo ricorderemo.


Seguici su InstagramTik TokTwitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.